Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Ivass, l’autorità di controllo del settore assicurativo, accende un faro sui prezzi delle polizze contro i rischi delle catastrofi naturali chiedendo alle compagnie informazioni dettagliate e puntuali. La prima tranche di dati è attesa subito dopo il rientro dalla vacanze estive. Entro il 10 settembre le compagnie dovranno comunicare all’autorità presieduta da Luigi Federico Signorini le caratteristiche dei contratti stipulati fino al 31 luglio poi, in sequenza, toccherà alle polizze successive: entro il primo dicembre quelle sottoscritte dal primo agosto al 31 ottobre ed entro il 28 febbraio dell’anno prossimo tutti i contratti sottoscritti dal primo novembre 2025 al 31 gennaio 2026. Da monitorare, come noto, c’è l’avvio dell’obbligo delle polizze catastrofali per le imprese introdotto dal governo che, secondo le stime, vale 2 miliardi di nuovi premi: a fine marzo (ma con una tolleranza fino a maggio) è stata la volta delle aziende grandi, che però erano di fatto in gran parte già assicurate contro terremoti, alluvioni, inondazioni e frane (le quattro casistiche considerate nell’obbligo). Il vero banco di prova sarà la scadenza del primo ottobre, quando a sottoscrivere la polizza cat nat (acronimo di catastrofi naturali) dovranno essere le imprese medie. Poi, entro fine anno, toccherà alle piccole e alle micro imprese con l’attenzione che resta alta e segnalazioni su rischi di prezzi eccessivi che non sembrano mancare, anche da parte delle reti distributive
I contraenti e i beneficiari di polizze Fwu, la compagnia lussemburghese finita il liquidazione, stanno ricevendo offerte di nuove polizze vita da parte di soggetti sotto falsa identità, che promettono ai clienti una riduzione delle perdite. A segnalare il pericolo è l’Ivass, l’autorità di controllo, la quale ha ricordato che non è la prima volta che gli assicurati della compagnia lussemburghese finiscono nel mirino di possibili truffatori. I risparmiatori italiani coinvolti sono oltre centomilaper un investimento complessivo stimato intorno a 360 milioni di euro, e c’è chi sembra pronto ad approfittarne. La possibilità che individui o società potessero contattare i contraenti, o i loro aventi diritto, per proporre i servizi nell’ambito della liquidazione di Fwu Life Insurance Lux S.A. era già stata segnalata dall’autorità di vigilanza lussemburghese Commissariat aux Assurances lo scorso 17 marzo con avviso pubblicato anche sul sito dell’Ivass. In seguito lo scorso 16 giugno l’Ivass ha di nuovo avvertito di pericolose offerte ricevute dai detentori di polizze Fwu, incluse quelle per investimenti in oro.
Il botta e risposta tra Mediobanca e il Leone sull’ops per Banca Generali è documentato da una serie di lettere che i due gruppi finanziari si sono scambiati nelle ultime settimane. MF-Milano Finanza è in grado di ricostruire queste interlocuzioni che potrebbero spianare la strada a un accordo commerciale sull’asse Milano-Trieste.  I dettagli delle «linee guida» proposte da Nagel il 25 luglio emergono dalle 26 pagine di documenti preparatori all’assemblea del 21 agosto che Piazzetta Cuccia ha messo a disposizione dei soci sull’ops per Banca Generali. È il primo riferimento pubblico a una trattativa finora tenuta riservata dai protagonisti: nella call sui conti di mercoledì, il ceo di Generali Philippe Donnet sul punto è stato abbottonatissimo. Le linee guida si concentrano su quattro aree: bancassurance, asset management e advisory, insur-banking (cioè la distribuzione di prodotti bancari e finanziari tramite le agenzie) e outsourcing e servizi. L’accordo commerciale ruota attorno ad alcuni principi generali: la struttura contrattuale tra il Leone e Banca Generali viene stabilizzata «per i successivi 10 anni dal perfezionamento dell’offerta» (tranne alcuni termini minori o diritti di recesso); Il secondo principio riguarda invece la possibile estensione alla rete di Mediobanca degli accordi già in essere (eccetto quelli di servizio) tra il Leone e Banca Generali.
Una cedola da 21,8 milioni di euro non riesce ancora a mettere d’accordo tutti soci di Ferak, il salottino finanziario veneto proprietario di un consistente pacchetto di 3,3 milioni di azioni di Assicurazioni Generali e di un nuovo investimento in Banco Bpm, che vede come primo azionista la famiglia degli Amenduni con i veicoli Acciaierie Valbruna, Fingram, Finval e Pegaso (70,3%), la Finint di Enrico Marchi (11,92%) tramite il veicolo Sviluppo 56, Veneto Banca in liquidazione coatta amministrativa (16,37%) e Gianfranco Zoppas con l’1,4%. Qualche settimana fa, infatti, a Vicenza guidata dal presidente Paolo Ingrassia s’è svolta l’assemblea dei soci per approvare il bilancio del 2024 chiuso nella parte ordinaria con un utile di 142,5 milioni di euro, più che decuplicato rispetto al profitto di 11,8 milioni del precedente esercizio.
La svizzera Zurich ha chiuso il primo semestre 2025 con un utile operativo in crescita del 6%, raggiungendo il record di 4,2 miliardi di dollari. Il roe core è aumentato al massimo storico del 26,3%, mentre l’utile per azione core è cresciuto del 7%
La tedesca Allianz chiude il secondo trimestre con un utile operativo record di 4,4 miliardi, in crescita del 12,2% sul periodo di confronto del 2024. Il gruppo assicurativo ha segnalato un forte aumento dei profitti operativi nel settore Danni (+19,9%). Nel Vita l’utile operativo è aumentato dell’1,8% e nell’Asset Management del 4,9%. I ricavi crescono dell’8%, raggiungendo i 44,5 miliardi
Luglio all’insegna del risparmio gestito per Banca Mediolanum. L’istituto guidato da Massimo Doris ha archiviato il mese con una raccolta netta a un passo dal miliardo di euro (999 milioni), di cui l’87% (cioè 871 milioni) confluito in soluzioni di risparmio gestito. I risultati di luglio permettono alla banca di superare 7 miliardi di afflussi da gennaio, di cui 5,4 miliardi (il 77%) in gestito. Si tratta di un incremento annuo del 12%: tra gennaio e luglio del 2024 erano stati infatti raccolti 6,3 miliardi, con il gestito che aveva rappresentato i due terzi del totale (poco più di 4 miliardi)
Raccolta record di luglio (2,9 miliardi di euro, di cui 2,1 organici); afflussi provenienti dall’Italia: 1,5 miliardi di euro, la cifra mensile assoluta più alta mai registrata nel Paese. I flussi netti da inizio anno ammontano ora a 11,9 miliardi, a sostegno della recente revisione al rialzo della guidance annuale a 28-31 miliardi. Inoltre la raccolta netta su prodotti di risparmio gestito ha toccato quota 10,6 miliardi da gennaio, rispetto ai circa 3 miliardi dello stesso periodo nel 2024: anche in questo caso il livello più alto mai registrato dal gruppo. Massimo di sempre anche per le masse, arrivate a un passo dai 118 miliardi (+14% annuo).
Il governo guidato da Giorgia Meloni stravolge il vertice di Sace. Come anticipato da MF-Milano Finanza, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha indicato Michele Pignotti, attualmente manager in Marsh, come amministratore delegato della società assicurativa-finanziaria. Pignotti prende il posto dell’uscente Alessandra Ricci. Cambio di poltrone anche alla presidenza: esce Filippo Giansante e, al suo posto, viene nominato l’ex parlamentare della Lega, Guglielmo Picchi.

I disastri ambientali a livello globale sono in costante aumento e le polizze assicurative seguono la stessa tendenza. Così le compagnie di assicurazione, per coprirsi dai rischi, stanno puntando sempre più sui cosiddetti cat bond, abbreviazione che sta per catastrophe bond (obbligazioni catastrofali). Negli ultimi anni questi prodotti hanno letteralmente preso il volo. Basti pensare che, secondo una ricerca di Swiss Re, il 2025 è il secondo anno di sempre per volume di emissioni di cat bond, avendo superato i 17 miliardi di dollari (14,9 mld euro) con quasi 60 operazioni. E le stime indicano che il mercato manterrà un simile slancio anche nel quarto trimestre, considerati i cambiamenti climatici in corso e i loro effetti più o meno violenti. A fine giugno la dimensione del mercato dei cat bond ha raggiunto la soglia di 50 miliardi di dollari, salendo a 56 miliardi (48,9 mld euro). Dal 2020 il settore è cresciuto del 75%. Sono stati effettuati collocamenti sostanziali (superiori a 700 milioni di dollari, pari a 612 mln euro) per sponsor come State Farm, Florida Citizens, Allstate, Everest Re, California Earthquake Authority e i partner assicurativi di SageSure
In questi tempi caratterizzati da rapidi e continui mutamenti, la figura del professionista si distingue per una peculiare predisposizione mentale che consente di adattare le competenze alle trasformazioni del lavoro e della società. La capacità di aggiornarsi costantemente, la formazione permanente e la flessibilità operativa sono elementi essenziali. A ciò si aggiunge la capacità di fare rete: un’attitudine strategica a costruire relazioni e collaborazioni, in linea con l’evoluzione dei modelli organizzativi e sociali. In questo scenario, il professionista si conferma una risorsa capace di contribuire attivamente allo sviluppo e all’innovazione. La nostra professione, in particolare, si occupa di incertezza, in un tempo in cui l’incertezza è diventata una costante. Le crisi economiche, demografiche, ambientali e sociali si intersecano, rendendo più complesso ogni scenario decisionale. In questo contesto, il ruolo dell’attuario – esperto nella valutazione del rischio, nella costruzione di previsioni, nella tutela degli equilibri di lungo periodo – assume una centralità che merita attenzione, valorizzazione e un quadro normativo adeguato.
Per facilitare l’accesso al credito bancario e migliorare il rating ambientale le pmi non quotate potranno utilizzare facoltativamente un prospetto semplificato di rendicontazione di sostenibilità aziendale. Si tratta di un “modello base” utilizzabile anche dalle “medie” imprese (con ricavi inferiori a 50.000.000 di euro, attivo inferiore a 25.000.000 di euro e numero di dipendenti inferiori a 250) che risponde a un principio “proporzionato” in materia di oneri informativi di carattere ambientale e che consentirà di superare le difficoltà delle imprese di minori dimensioni nel fornire dati sulla sostenibilità nel rispetto degli stessi obblighi che ad oggi sono imposti alle grandi imprese dalla direttiva 2022/2464/UE (nota come Corporate sustainability reporting directive – Csrd)
Comuni, Regioni e operatori locali hanno ora a disposizione strumenti concreti per migliorare l’accessibilità delle aree rurali più isolate e costruire trasporti più sostenibili, digitali e adatti ai bisogni reali dei territori. È questo il cuore delle nuove linee guida sulla mobilità rurale e l’ecoturismo pubblicate dalla Commissione Europea lo scorso 30 luglio. L’obiettivo è quello di ridurre l’uso dell’auto privata nei borghi e nelle aree interne, incentivare gli spostamenti a piedi, in bici o con mezzi condivisi, e costruire collegamenti più equi tra città e periferie. I documenti sono stati elaborati nell’ambito del progetto europeo SMARTA-NET (2022–2024) che ha coinvolto 14 Paesi UE e ha portato alla nascita della prima rete europea per la mobilità rurale, con il fine di promuovere una mobilità inclusiva e a basse emissioni. Le quattro guide pubblicate – dedicate a mobilità rurale, ecoturismo, PUMS e mobilità condivisa – rappresentano una bussola per interventi concreti sul territorio, utili anche per rilanciare il turismo sostenibile nelle aree meno servite
Nessun «diktat» governativo sulle tipologie d’investimento delle Casse previdenziali, giacché inserire, come all’articolo 4 dello schema di regolamento emanando, un «elenco puntuale» di settori in cui immettere risorse per sostenere l’economia reale del Paese (relativi al «sistema infrastrutturale, energetico e ambientale, ivi inclusa la rigenerazione urbana e la rifunzionalizzazione edilizia»), seppure con l’invito a «valutarli in via prioritaria», potrebbe andare contro la strategia finanziaria dei singoli Enti. E ciò anche perché, sulla scorta del parere di aprile dal Consiglio di Stato sul testo, la disciplina che dovrà uscire dal ministero dell’Economia, concertata con quello del Lavoro, e sentita la Covip (Commissione di vigilanza sui fondi pensione), dovrebbe «affermare il principio della sana e prudente gestione, nell’esclusivo interesse degli appartenenti alle categorie professionali interessate».

Terminata l’Opas sulla Popolare di Sondrio, come da programma già annunciato, Unipol scende sotto il 25% potenziale nella sua partecipazione in Bper (e del 20% come titoli effettivi). Il primo agosto infatti Unipol è scesa al 19,891% (dal 22,772%) come partecipazione diretta nel capitale di Bper. A questo si somma un 4,749% detenuto tramite contratti swap che, in ogni caso, portano la quota potenziale sotto la soglia del 25% al 24,640%. Nel luglio scorso come parte del corrispettivo di adesione della compagnia all’offerta sull’istituto valtellinese, Unipol aveva ricevuto un pacchetto di azioni Bper che l’avevano portata al 22,77% dei diritti di voto e al 26,51% teorico.

Un intero canale Youtube, e anche un profilo TikTok, in cui pubblicava video di sé alla guida del camion. L’ultimo filmato, come rivela la data in sovrimpressione della videocamera, è di quattro giorni fa. Ore 10.48. In quella stessa mattina, una decina di minuti più tardi, il camionista ha travolto un’ambulanza sull’autostrada di Arezzo. Uno scontro con forza dirompente: cinque mezzi coinvolti, quindici feriti e tre morti: tutte le persone che erano nel mezzo della Misericordia. Il conducente del tir, italiano di 58 anni, è accusato dalla procura di Arezzo di omicidio stradale plurimo e lesioni colpose.
Gpt-5 è un passo significativo verso l’AGI». Seminascosto da un laptop, in collegamento da uno degli uffici di OpenAI, a San Francisco, Sam Altman introduce la nuova creatura dell’azienda — un tempo no-profit — che ha contribuito a fondare dieci anni fa. E di cui è amministratore delegato dal 2019. L’idea originaria era sviluppare un’intelligenza artificiale di livello umano — l’AGI, appunto — «a beneficio dell’umanità». In Gpt-5 troveranno un nuovo aiutante. Per qualcuno sarà persino un terapista. Tecnicamente è una rete neurale che imita il funzionamentodel cervello umano. ChatGpt la userà per generare contenuti: testi, immagini, video. Sam Altman dice che il nuovo modello dà l’impressione di «conversare con un esperto in possesso di un dottorato di ricerca». In più, è estremamente veloce nel «ragionare ». «A volte non sembra nemmeno che l’abbia fatto — dice Altman — ma poi dà una risposta fantastica ». Per dimostrare le sue capacità, Yannis Dubois — uno dei ricercatori di OpenAI — si tuffa nel “vibe coding”, un modo di creare software descrivendo ciò che si vuole ottenere, in linguaggio naturale. Chiede all’IA di creare una app interattiva per imparare il francese. Il risultato, poco dopo, appare sullo schermo. «A uno sviluppatore sarebbero servite ore — dice Dubois — Gpt-5, invece, scrive 600 righe in un attimo, basta cliccare esegui»
Il titolo è accattivante, la “Legge per un livello stabile per le pensioni”, e i socialdemocratici affamati di elettori lo hanno scolpito nella pietra: sarà fissato al 48% dello stipendio medio. Ma il pacchetto varato ieri dal governo Merz è anche una contro-riforma che graverà sulle nuove generazioni e scaverà entro il 2040 un buco da 200 miliardi di euro nei conti pubblici della Germania. Quella voluta dalla ministra del Lavoro Baerbel Bas (Spd) è una ridefinizione del sistema previdenziale che va in controtendenza rispetto al resto d’Europa e ignora la drammatica situazione demografica nella maggiore economia del continente. In più, i bavaresi della Csu hanno ottenuto l’ok alla promessa elettorale della “Muetterrente”, un aumento degli assegni per le madri che hanno avuto figli prima del 1992. L’incremento dovrebbe essere di circa 20 euro al mese e adeguerebbe il bonus a quello percepito dalle mamme post-1992(120 euro al mese). La contro-riforma del governo Merz aggancia gli aumenti delle pensioni a quelli degli stipendi – unicum in Europa – e sospende fino al 2031 il freno che scattava in base a fattori demografici ed economici. QuestoNachhaltigkeitsfaktor , “fattore di sostenibilità” che rallentava l’incremento degli assegni in base a fattori oggettivi, viene cancellato per sei anni. Una misura che vale 130 miliardi di euro al 2040, cui si aggiungono 70 miliardi per laMuetterrente

C’è una modifica, sostanziale, apportata da Mediobanca all’offerta per Banca Generali che, una volta approfondita, ha fatto suonare più di un campanello d’allarme tra gli operatori del mercato. In un passaggio del comunicato diffuso per annunciare la convocazione dell’assemblea dei soci per il prossimo 21 agosto, con record date l’11 agosto, è scritto che è stato deciso di «posporre il momento di verificazione della predetta Condizione di Efficacia (l’accordo commerciale tra Generali e Piazzetta Cuccia, ndr), nonché di quella di cui al punto (viii) del medesimo paragrafo del Comunicato dell’Offerente (lock up su azioni proprie ricevute da Assicurazioni Generali in caso di adesione all’Offerta), prevedendo che entrambe debbano verificarsi (non più entro la data di pubblicazione del Documento di Offerta bensì) entro il penultimo giorno del periodo di adesione all’Offerta». In altre parole, quell’intesa, che potrebbe peraltro essere anche solo un semplice term sheet e che è cruciale per stabilire l’effettivo valore dell’operazione, soprattutto sul piano strategico, potrebbe arrivare a 24 ore dalla chiusura dell’offerta promossa dall’istituto guidato da Alberto Nagel.