Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Francesco Gaetano Caltagirone va all’attacco dopo la mossa a sorpresa con cui il ceo di Mediobanca Alberto Nagel ha scelto di anticipare di oltre un mese l’assemblea della merchant per l’ops su Banca Generali. Due le strategie seguite dal costruttore romano per sabotare l’iniziativa del banchiere ed evitare che il 13,1% del Leone esca dal perimetro di Mediobanca. Da un lato Caltagirone chiede che si introduca una maggioranza qualificata per l’assise del 21 agosto. Lo pretende una nota diffusa ieri da VM 2006, uno dei veicoli societari che fanno capo all’imprenditore romano. Nel mirino ci sono gli accordi commerciali tra Generali, Banca Generali e Mediobanca, annunciati la scorsa settimana con un framework complessivo ma non ancora finalizzati. «Permangono immutate le gravi carenze informative denunciate a giugno. Non è disponibile né è dato conoscere il contenuto economico e negoziale degli accordi che dovrebbero essere conclusi tra Mediobanca, Generali e Banca Generali, pur essendo indispensabili all’offerta», fanno sapere dal quartier generale dell’immobiliarista. E ancora: «Resta insoddisfatta anche l’esigenza di conoscere dettagli sui rischi di esecuzione dell’offerta connessi tra l’altro alla compatibilità dello scambio di azioni proprie con il quadro normativo di riferimento. Anche il comunicato diffuso da Generali il 6 agosto conferma che nessuna decisione è stata assunta in merito alla proposta di linee-guida di accordi di partnership. In buona sostanza, manca ad oggi qualsivoglia elemento informativo aggiuntivo rispetto a giugno». In questo scenario, conclude la nota, «la deliberazione che il management di Mediobanca propone agli azionisti appare inefficace e configura una delega in bianco al cda come tale adottabile solo nelle forme previste per le modifiche allo statuto (maggioranza dei due terzi, ndr)».
L’inflazione rimane stabile nel mese di luglio, ma il carrello della spesa diventa più pesante. Secondo i dati comunicati dall’Istat a luglio l’indice nazionale dei prezzi al consumo, al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,4% su base mensile e dell’1,7% su base annua (come nel mese precedente e come nella stima preliminare).
A giugno il Tasso Annuale Effettivo Globale (Taeg) sui nuovi prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni è stato in lieve rialzo al 3,6% (3,58 in maggio). La quota di questi prestiti con periodo di determinazione iniziale del tasso fino a 1 anno è stata dell’8,8% (7,2% nel mese precedente). È quanto indica la Banca d’Italia nel report Banche e moneta: serie nazionali. Il Taeg sulle nuove erogazioni di credito al consumo si è collocato al 10,15% (10,18 nel mese precedente). I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono stati pari al 3,61% (3,66 nel mese precedente), quelli per importi fino a 1 milione di euro sono stati pari al 4,17%, mentre i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati al 3,32%.
Il risparmio gestito europeo parla sempre più americano: si tratta di una vera e propria Superlega di asset manager a stelle e strisce che, secondo quanto analizzato dal Financial Times, negli ultimi dieci anni hanno dominato l’espansione dell’industria in Europa e nel Regno Unito, più che raddoppiando le masse in gestione e surclassando la concorrenza locale. I numeri sono quanto mai eloquenti: il patrimonio gestito nel Vecchio continente da una manciata di colossi del calibro di BlackRock, Vanguard e Jp Morgan Asset Management è salito da 2.200 a 4.900 miliardi di dollari in un decennio (dati aggiornati a fine maggio 2025): nello stesso periodo, certifica il quotidiano britannico citando dati di Iss Market Intelligence, il patrimonio delle sgr del Regno Unito cresceva solo da 1.200 a 2.000 miliardi, quello delle francesi da 870 a 1.500 miliardi, mentre gli asset manager tedeschi e svizzeri raddoppiavano le masse in gestione, arrivando a quota 1.400 miliardi. Non pervenute, nel computo dell’analisi, le società italiane
«Materiali manipolati» per superare i test e «pannelli isolanti difettosi» montati su una decina di navi da crociera fra cui le Explora I e II e militari. Fincantieri porta in tribunale negli Stati Uniti il gruppo Owens Corning, quotato a Wall Street, accusandolo di aver fornito pannelli isolanti «certificati in modo fraudolento» e «intrinsecamente pericolosi» destinati alle proprie navi. Componentistica che avrebbe provocato al colosso della cantieristica danni per oltre 100 milioni di dollari a causa di richiami, ritardi nelle consegne e ritorni negativi d’immagine. Lo scrive il Financial Times, che cita l’atto di citazione depositato da Fincantieri lo scorso mese in Ohio, in base al quale la società Paroc, controllata finlandese di Owens Corning, avrebbe venduto prodotti non conformi che il gruppo guidato da Pierroberto Folgiero ha installato su diverse imbarcazioni, tra cui la lussuosa nave da crociera Explora I di MSC, la cui consegna è slittata nel 2023 a causa di rischi per la sicurezza. La vicenda risale alla scorsa estate, quando Owens Corning e Paroc hanno richiamato dal mercato una linea di pannelli in lana di roccia «difettosa e non sicura», per evitare «potenziali gravi lesioni o decessi». Il richiamo ha costretto Fincantieri a sospendere le consegne di alcune navi.

Per ottenere i filmati della videosorveglianza acquisiti dalla Polizia Locale in un sinistro stradale, l’automobilista deve sottoporsi a un contraddittorio per chiarire quali siano i dati di interesse e, in ogni caso, può ottenere soltanto le specifiche immagini utili per capire la dinamica, con l’oscuramento dei volti e dei veicoli estranei all’evento. Lo afferma il T.A.R. del Lazio con la sentenza n. 11814 del 17 giugno 2025. Il conducente di un veicolo rimasto coinvolto in un sinistro stradale ha presentato alla Polizia Locale di Roma Capitale un’istanza per ottenere gli atti del rapporto di incidente, compresi i filmati della videosorveglianza. In risposta, La Polizia Locale ha invitato il richiedente a fissare un appuntamento da svolgere una volta scaduto il termine di 120 giorni dal fatto, ma senza ottenere alcun riscontro. Successivamente, l’automobilista ha presentato ricorso al T.A.R. lamentando di non aver ottenuto quanto richiesto nell’istanza
Scattano in Italia le nuove regole sulla rendicontazione di sostenibilità. Dal primo gennaio 2024 l’obbligo parte per le grandi imprese che sono enti di interesse pubblico (EIP) che, alla data di chiusura del bilancio, superano i 500 dipendenti medi annui e per le società madri di gruppi di grandi dimensioni sopra la stessa soglia, su base consolidata. Dal 2027 si aggiungono tutte le altre grandi imprese e le altre società madri di grandi gruppi. Dal 2028 entrano nel perimetro le Pmi quotate (escluse le microimprese), gli enti piccoli e non complessi e le imprese di assicurazione e riassicurazione captive, purché di grandi dimensioni o Pmi quotate e non microimprese. È quanto recepito con la legge 8 agosto 2025 n. 118, pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 184/2025, che converte con modifiche il decreto legge n. 95/2025 (Decreto Economia) e introduce nel decreto legislativo n. 125/2024 (attuazione della CSRD) le misure del pacchetto di semplificazioni Omnibus, tra cui il recepimento della direttiva UE 2025/794, nota come «Stop the clock», che congela per alcune categorie di imprese l’entrata in vigore degli obblighi di rendicontazione.
Scuole alla sbarra per violazioni della privacy. I capi d’accusa parlano di lassismo nelle comunicazioni all’esterno (ad esempio, eccesso di destinatari “in chiaro” delle e-mail) e lacune nella conoscenza delle nozioni di base della privacy (ad esempio, si pensa che siglare nomi e cognomi sia una forma di anonimizzazione). È questo il quadro che emerge dai provvedimenti del Garante della privacy, riportati nell’ultima relazione annuale. Il Garante ha esaminato molti reclami e segnalazioni relative agli istituti scolastici: in molti si è trattato di casi comunicazione a terzi di dati personali, in assenza di una base giuridica idonea e in violazione dei principi applicabili al trattamento.
Veronica Lario, ex moglie di Silvio Berlusconi, è ufficialmente un’alluvionata, travolta dalle piogge torrenziali che nel maggio 2024 colpirono la Lombardia con le falde acquifere che inondarono i seminterrati del centro direzionale di Milano 2 a Segrate, compresi i palazzi Canova e Borromini di proprietà della sua società immobiliare Il Poggio. Proprio per questo motivo la società di Veronica, che all’anagrafe si chiama in realtà Miriam Raffaella Bartolini, ha chiuso il bilancio 2024 con una perdita di esercizio di 2.349.409 euro contro l’utile di 84.294 euro dell’anno precedente. Per mesi molti locali sono risultati inagibili (in particolare quelli affittati dall’Università San Raffaele di Milano), e così Veronica non ha potuto incassare le pigioni, con il fatturato che di conseguenza è sceso da 4,3 a 2,7 milioni di euro perdendo 1,6 milioni di incassi.

Aumentano gli impieghi in Italia da parte del sistema bancario. Nello scorso mese di giugno i prestiti al settore privato sono risultati in crescita dell’1,1% su base annua (+0,7 nel mese precedente), secondo quanto reso noto dalla Banca d’Italia nella pubblicazione «Banche e moneta» diffusa ieri. I prestiti alle famiglie, si legge nel documento, sono aumentati dell’1,8% (+1,5% nel mese precedente) mentre quelli alle società non finanziarie sono aumentati dello 0,3% (-1,4% nel mese precedente). I depositi del settore privato sono aumentati dello 0,5% (3,8% nello scorso mese di maggio) mentre la raccolta obbligazionaria è aumentata dell’1,4% (era diminuita dello 0,2 per cento in maggio).
Inasprimento del trattamento penale, con il passaggio da contravvenzione a delitto per alcune delle più significative fattispecie; aggravamento delle sanzioni a carico delle imprese; estensione dell’arresto in flagranza differita; ostacoli alla tenuità del fatto; potenziamento delle operazioni sotto copertura. Ma anche sanzioni più severe per chi lancia rifiuti dai finestrini dei veicoli o li abbandona sul marciapiede. Scatta di fatto da questa settimana, dopo la pubblicazione del decreto legge 116/2025 sulla Gazzetta Ufficiale dell’8 agosto, la riforma dei reati ambientali. Tra gli elementi centrali, la disciplina penale delle condotte di abbandono di rifiuti: al posto della precedente e unica contravvenzione, il decreto-legge realizza tre livelli progressivi di offesa, cui corrispondono tre distinti reati.

La Nürnberger Versicherung, colpita dalla crisi, potrebbe essere venduta all’austriaca Vienna Insurance Group (VIG). Come annunciato venerdì gli assicuratori sono in trattative per una cooperazione strategica. VIG prevede inoltre di acquisire una quota di maggioranza di controllo di oltre il 50% del gruppo assicurativo della Franconia. Nürnberger Versicherung è in fase di ristrutturazione. Nel 2024 il gruppo era scivolato in rosso, con una perdita netta di 77 milioni di euro. Il CEO Harald Rosenberger si sta quindi concentrando sul risparmio dei costi e su una ristrutturazione dell’attività assicurativa di cose in perdita. Nell’anno in corso, il risultato annuale dovrebbe attestarsi nuovamente intorno ai 40 milioni di euro. Nürnberger Versicherung è uno dei pochi gruppi assicurativi in Germania ad essere quotato in borsa, attraverso la sua holding, Nürnberger Beteiligung. Gli azionisti includono diversi assicuratori e riassicuratori primari, nonché investitori privati, compresi i dipendenti del gruppo assicurativo.