Rendere più facile la riparazione di una serie di prodotti – tra cui elettrodomestici e smartphone –, obbligare i produttori a offrire riparazioni rapide e a prezzi ragionevoli, promuovere incentivi, estendere la garanzia di un anno dopo la riparazione e vietare ostacoli tecnici o legali alle riparazioni e all’uso di pezzi di ricambio indipendenti. Sono alcuni dei pilastri della direttiva Ue 2024/1799, che promuove il diritto alla riparazione dei beni di consumo, il cui recepimento è stato inserito nel disegno di legge della delegazione europea varato in Consiglio dei ministri lo scorso 22 luglio. Il percorso verso la piena operatività è solo all’inizio: il Ddl dovrà passare in Parlamento e, anche dopo la sua approvazione, l’effettiva entrata in vigore in Italia dei principi fissati dalla direttiva avverrà dopo il 31 luglio 2026.