L’Insurance Risk Dashboard di EIOPA, pubblicato la scorsa settimana e basato sui dati di Solvency II del I trimestre e sui dati di mercato del II trimestre 2025 mostra che i rischi nel settore assicurativo europeo sono stabili a un livello medio. Tuttavia, alcune aree hanno prospettive negative per i prossimi 12 mesi, segnate da tensioni geopolitiche, dinamiche commerciali incerte e volatilità dei mercati.

I rischi macroeconomici rimangono di livello medio, anche se le previsioni di inflazione più basse hanno coinciso con modeste revisioni al ribasso del PIL globale. Una pausa temporanea nell’escalation tariffaria e i negoziati commerciali in corso hanno offerto un parziale sollievo, ma l’incertezza persiste. Il calo dei tassi d’interesse a lungo termine e dei tassi di politica monetaria, unito al lieve deterioramento delle finanze pubbliche nelle principali economie, non ha contribuito a migliorare il clima di rischio complessivo. La recente escalation del conflitto in Medio Oriente e la scarsa chiarezza dei risultati commerciali continuano a pesare sulle prospettive.

I rischi di credito rimangono stabili, con movimenti minimi dei premi di rischio e allocazioni degli investimenti degli assicuratori sostanzialmente invariate. La qualità del credito rimane elevata e il debito delle famiglie ha registrato un leggero calo nell’area dell’euro.

I rischi di mercato, tuttavia, continuano a destare preoccupazione, soprattutto a causa della persistente volatilità dei mercati del reddito fisso e del potenziale scollamento tra le valutazioni azionarie e i fondamentali sottostanti. Le esposizioni patrimoniali degli assicuratori sono rimaste sostanzialmente stabili, mentre i valori degli immobili commerciali continuano a rimanere indietro rispetto alla ripresa registrata dagli immobili residenziali.

Anche i rischi di liquidità e di finanziamento sono stabili, ma riflettono segnali contrastanti. Sebbene la sostenibilità dei flussi di cassa sia migliorata, il deterioramento degli indici di liquidità e i tassi di decadenza persistentemente elevati rimangono potenziali punti deboli.

Gli indicatori di solvibilità e redditività si sono mantenuti nei primi mesi del 2025, con una forte capitalizzazione in tutto il settore. Mentre i rendimenti degli attivi e dei premi sono migliorati, altri indicatori di redditività hanno registrato una leggera flessione. I risultati della sottoscrizione danni si sono rafforzati, mentre i rendimenti degli investimenti vita sono rimasti stabili.

I rischi di interconnessione finanziaria rimangono sostanzialmente invariati. Le esposizioni degli assicuratori verso le banche, il debito sovrano e i mercati finanziari sono stabili, anche se la quota di premi ceduti ai riassicuratori è leggermente aumentata.

I rischi specifici delle assicurazioni sono stabili a livello medio, sostenuti da una robusta crescita dei premi su base annua nei rami vita e danni e da un miglioramento del loss ratio nel 1° trimestre 2025.

Il sentimento del mercato rimane cautamente ottimista: il settore è stato percepito come relativamente sicuro durante le recenti turbolenze di mercato. Mentre i titoli del ramo vita hanno sottoperformato, gli assicuratori del ramo danni hanno registrato risultati più solidi. Gli spread dei Credit Default Swap si sono ridotti, anche se le valutazioni elevate e i rischi geopolitici potrebbero ancora innescare un repricing nel breve termine.

I rischi ESG sono stabili, anche se in tendenza al rialzo. È aumentata l’esposizione ai green bond, mentre sono leggermente diminuite le partecipazioni ad attività più ampie rilevanti per il clima. I rischi climatici fisici, in particolare le tempeste di vento, sono rimasti costanti.

I rischi cyber e legati alla digitalizzazione stanno acquistando importanza, con una maggiore probabilità percepita di incidenti e crescenti preoccupazioni per le vulnerabilità dei sistemi informatici.

In conclusione, il settore assicurativo ha dimostrato una notevole resilienza complessiva secondo l’Authority UE, ma è necessario un attento monitoraggio e una continua vigilanza, dato che i rischi geopolitici, di mercato e operativi continuano ad evolversi.