WTW, attraverso il Thinking Ahead Institute – la sua organizzazione globale dedicata all’analisi e all’innovazione degli investimenti – ha pubblicato il rapporto “Global DC Peer Study 2025”, che analizza i principali piani pensionistici a contribuzione definita nelle regioni APAC, Americhe ed EMEA, che nel loro insieme, gestiscono oltre 2.200 miliardi di dollari di asset e comprendono sia fondi pensione pubblici che sistemi pensionistici privati.
Uno dei risultati di questo rapporto è che il 60% di questi piani pensionistici a contribuzione definita non offre agli iscritti un risparmio sufficiente per la pensione. Ciò è particolarmente vero nelle regioni in cui i livelli minimi di contribuzione sono bassi o in cui il sistema di autoiscrizione induce gli iscritti a credere di risparmiare a sufficienza senza versare ulteriori contributi.
Lo studio rivela inoltre che, con l’obiettivo di migliorare la performance a lungo termine, gli investimenti alternativi stanno guadagnando peso nelle strategie d’investimento dei piani a contribuzione definita, fino a raggiungere il 20% delle allocazioni, eguagliando per la prima volta il reddito fisso.
Si percepisce inoltre che, nei piani intervistati, gli attuali modelli di ciclo di vita stanno sottoperformando le aspettative, in particolare a causa di un’asset allocation eccessivamente conservativa nelle prime fasi di accumulo.
“In molte parti del mondo, i piani a contribuzione definita sono oggi il modello pensionistico predominante. Tuttavia, sono ancora relativamente giovani e non hanno raggiunto la piena maturità, ponendo sfide quali l’adeguatezza del reddito in pensione, i tassi di partecipazione e il livello dei contributi”, ha avvertito Tim Hodgson, co-fondatore del Thinking Ahead Institute.