Il tribunale arbitrale incaricato della controversia del riassicuratore francese Scor con Covéa mantiene il calendario iniziale del procedimento, comunica il riassicuratore. Una decisione definitiva è attesa nel 2026, nonostante i tentativi del gruppo mutualistico di sospendere il caso.

La controversia risale al 2021, quando le due società avevano stipulato, sotto l’egida dell’Authority francese (ACPR), un protocollo volto a porre fine alle tensioni sorte in seguito al tentativo fallito di acquisizione di Scor da parte di Covéa tre anni prima. In tale contesto, Covéa si era impegnata a sottoscrivere trattati di riassicurazione in quota parte con il riassicuratore, che in cambio le aveva ceduto il 30% del suo portafoglio vita in Irlanda, del valore di un miliardo di euro. Il conflitto si è cristallizzato attorno a un trattato di retrocessione relativo ad attività di riassicurazione vita negli Stati Uniti. L’operazione, che aveva procurato un notevole guadagno contabile a Scor, si è rivelata molto meno vantaggiosa per il suo partner. Una verifica contabile ha rapidamente evidenziato la fragilità del portafoglio trasferito e Covéa ha deciso di non onorare la sua quota di sinistri, contestando la validità dell’accordo firmato nel giugno 2021.

In risposta, Scor ha avviato nel novembre 2022 una procedura di arbitrato, oggi nella sua fase finale. Covéa ha recentemente chiesto al tribunale di sospendere la decisione in attesa dell’esito di un nuovo arbitrato da essa avviato per contestare il protocollo del 2021 nel suo complesso. Il riassicuratore si oppone fermamente, ricordando che “tutti gli arbitrati e le controversie importanti in cui Scor è coinvolta sono oggetto di accantonamenti contabilizzati al loro valore stimato” nei suoi conti certificati.

Questa battaglia legale è riemersa nel pieno della stagione dei risultati semestrali. Alla fine di luglio, il gruppo ha infatti pubblicato un utile netto di 226 milioni di euro nel secondo trimestre, portando il suo risultato semestrale a 425 milioni. Un miglioramento notevole rispetto alla perdita di 112 milioni registrata nei primi sei mesi del 2024. La redditività tecnica delle attività danni è notevolmente migliorata, con un comined ratio sceso all’82,5% rispetto all’86,9% di un anno prima, mentre il ramo vita e salute è tornato in attivo con 118 milioni di euro, dopo una pesante perdita lo scorso anno. Gli investimenti hanno continuato a beneficiare di un contesto di tassi favorevole, con un rendimento corrente del 3,5%.

Il rendimento annualizzato del capitale proprio ha raggiunto il 22,6% nel trimestre e il 20,3% nel semestre, mentre il coefficiente di solvibilità è rimasto solido al 210%, nella parte alta della fascia target. Tutti elementi che confermano la ripresa iniziata all’inizio dell’anno.

Ma questi risultati incoraggianti sono stati oscurati dall’annuncio, lo stesso giorno, del nuovo arbitrato avviato da Covéa. La mattina della loro pubblicazione, il titolo Scor è sceso in Borsa di oltre il 6%, con gli investitori che si sono dimostrati più sensibili alla ripresa del conflitto che alla performance operativa del gruppo. Il riassicuratore assicura tuttavia che questa battaglia legale non ha “alcun impatto” sulla sua capacità di attuare il piano strategico Forward 2026.