La crescente frequenza e gravità delle tempeste convettive che interessano la regione degli Stati Uniti meridionali è diventata una “situazione in evoluzione” per i riassicuratori, poiché – scrive Reinsurance News – questi eventi ostacolano la capacità degli assicuratori di raggiungere un’effettiva diversificazione dei loro portafogli.

L’agenzia internazionale di rating AM Best sottolinea che i riassicuratori fanno affidamento sulla diversificazione geografica nell’attività di sottoscrizione per parcellizzare il rischio e mantenere un portafoglio stabile e redditizio.

Ma questo metodo si è rivelato più impegnativo del solito negli ultimi anni a causa del numero crescente di tempeste convettive, nonché per via della maggiore intensità delle tempeste e delle aree geografiche più ampie interessate da questi fenomeni.

Recenti tempeste convettive – forti temporali, grandinate, tornado, derechos – che si sono diffuse attraverso Texas, Louisiana, Arkansas e Mississippi hanno colpito la costa del Golfo e gli stati vicini storicamente colpiti dagli uragani, aggiungendosi ai potenziali pericoli che possono minacciare i risultati dei sottoscrittori property di quegli Stati.

Secondo la società di modellazione delle catastrofi Karen Clark & Company, le stime per le tempeste iniziate il 10 giugno e durate circa dieci giorni dovrebbero essere di circa 5,5 miliardi di dollari, un importo tipicamente più associato agli uragani, piuttosto che alle tempeste interne. Le stime dei sinistri includono i danni assicurati a immobili residenziali, commerciali e industriali, oltre alle automobili.

Christopher Graham, analista industriale senior, Industry Research and Analytics, AM Best, ha commentato: “Queste tempeste, che hanno colpito durante la stagione degli uragani, non fanno che aumentare i pericoli che gli assicuratori devono affrontare in questi mesi e riducono il grado di diversificazione del rischio nei portafogli degli assicuratori immobiliari.”

AM Best osserva che le tempeste convettive nei primi sei mesi dell’anno sono state superiori in numero e gravità rispetto all’anno precedente e alla luce di questo trend prevede un anno “difficile per gli assicuratori che si apprestano ad affrontare il picco della stagione degli uragani”.