S&P Global Ratings ha dichiarato di non considerare le attuali perdite non realizzate sulla maggior parte dei titoli a reddito fisso dei 20 principali riassicuratori globali come un rischio rilevante, grazie all’approccio dei riassicuratori alla gestione dei flussi di cassa.

Secondo S&P, questo, insieme alla solida liquidità, limita il rischio che i riassicuratori debbano realizzare le perdite.

“Se da un lato i forti aumenti dei tassi degli ultimi 18 mesi andranno a vantaggio dei redditi da investimento dei riassicuratori nel 2023 e oltre, dall’altro hanno portato a un calo sostanziale della valutazione equa degli investimenti a reddito fisso detenuti nei loro bilanci e, di conseguenza, delle loro posizioni azionarie”, ha spiegato S&P in un recente rapporto.

Secondo l’agenzia di rating, per i primi 20 riassicuratori a livello globale, il patrimonio netto è sceso del 20% alla fine del 2022 rispetto all’anno precedente, riflettendo in parte lo “squilibrio contabile tra la valutazione delle attività e delle passività. Sebbene queste variazioni di valutazione possano essere fonte di preoccupazione, non riteniamo che rappresentino un rischio significativo per i primi 20 riassicuratori, dato l’approccio dei riassicuratori alla gestione dei flussi di cassa”.

Il report afferma che, insieme a una solida liquidità, questo limita il rischio che le perdite debbano essere realizzate. L’agenzia monitorerà le variazioni dei tassi e qualsiasi stress imprevisto di liquidità, perché potrebbero portare sfide inaspettate ai bilanci dei riassicuratori.

In generale S&P osserva solidi livelli di liquidità per i primi 20, con un’alta percentuale di rapporti di liquidità calcolati da S&P Global Ratings superiori al 200%  e preve che l’attenzione a lungo termine sulla prodezza sottoscrittiva rimarrà fondamentale per i riassicuratori, con un potenziale migliore reddito da investimenti che difficilmente distoglierà la loro attenzione dal dimostrare il loro solido orientamento alla sottoscrizione.

S&P ha affermato che, nel complesso, i tassi d’interesse elevati e prolungati “favoriranno i rendimenti degli investimenti dei riassicuratori grazie alle loro consistenti partecipazioni in titoli a reddito fisso di alta qualità creditizia”.

L’agenzia di rating ha osservato che le spese di finanziamento, pur aumentando, controbilanceranno solo moderatamente alcuni dei miglioramenti previsti nell’utile netto.

Il rapporto di S&P ha ribadito i punti sopra citati, concludendo: “Poiché l’aumento dei tassi è una risposta all’inflazione elevata e all’incertezza geopolitica, continueremo a osservare l’aumento delle pressioni inflazionistiche sull’aspetto dei crediti. Prevedendo il persistere dell’impegno alla prudenza sottoscrittiva, diventa ancora più cruciale per i riassicuratori, con la possibilità di migliorare gli utili da investimento, attenersi alle loro solide priorità sottoscrittive”.