Secondo alcune indiscrezioni raccolte da Reuters tra esperti del settore, le compagnie aeree potrebbero dover sottostare a un raddoppio del premio delle coperture, in quanto gli assicuratori stanno cercando di compensare le ingenti perdite causate dalle guerre in corso.

Il recente conflitto tra fazioni militari in Sudan ha portato alla distruzione di aerei nei primi mesi dell’anno e le fonti di Reuters stimano perdite del settore tra 240 milioni e 300 milioni di dollari.

Gli assicuratori che operano nel segmento aviation si trovano da tempo in una situazione difficile, poiché devono affrontare azioni legali per un massimo di 10 miliardi di dollari, in riferimento alle richieste di risarcimento per i circa 400 aerei bloccati in Russia, in seguito alle sanzioni adottate contro il Paese dopo l’invasione dell’Ucraina.

Come osservato da Reuters, un certo numero di player ha ridotto la copertura rischi guerra nelle polizze aviation per ridurre al minimo le future perdite durante il conflitto.

La situazione sta avendo un impatto anche sul versante delle riassicurazioni, come evidenziato dal report del broker riassicurativo Gallagher Re sui rinnovi di luglio, dove in alcuni casi il tasso delle coperture per il rischio guerra sia aumentato del 100%.

Considerato che le compagnie aeree non possono operare senza una tale copertura, non avranno quindi altra scelta se non quella di pagare premi più alti ai loro assicuratori che a loro volta devono far fronte agli elevati costi di riassicurazione per la copertura rischi guerra.