E’ uscito il primo numero dell’Osservatorio KID, la nuova newsletter ANIA che ha l’obiettivo di fornire periodicamente informazioni aggiornate sulla tipologia e sulla composizione dell’offerta relativa ai prodotti assicurativi d’investimento (IBIPs – Insurance-Based
Investment Products), fornendo le principali caratteristiche dei prodotti rappresentate nei KID – Key Information Document, i documenti contenenti le informazioni chiave relative ai prodotti offerti in Italia da parte di imprese italiane ed estere, incluse quelle non localizzate
nell’Unione Europea.

Caratteristiche dei prodotti offerti

Alla data di rilevazione risultavano attivi 662 prodotti assicurativi di investimento, di cui 414 prodotti multi-opzione (MOP – multi-option products), il 63% del totale.

È risultato così consolidato lo sviluppo dell’offerta già osservato negli ultimi anni, orientato a mettere sempre più a disposizione, tramite lo stesso prodotto, una pluralità di opzioni, in modo da poter soddisfare diversi mercati di riferimento.

I restanti 248 prodotti, il 37% del totale, erano invece costituiti da una sola opzione (SOP – single-option products).

La modalità di versamento a premio unico è risultata quella più diffusa, relativa a 515
prodotti, pari al 78% del totale.
La modalità di versamento a premio annuo o periodico caratterizzava la quota rimanente
di 147 prodotti.

Tra i prodotti a premio unico, i MOP erano pari a 334, ossia a quasi i due terzi del totale
(65%), mentre i SOP risultavano 181 (il 35% del totale).

Tra i MOP a premio unico, 189 prodotti – pari al 57% del totale dei MOP a premio unico e al
37% del totale dei prodotti a premio unico – adottavano la struttura del KID prevista dalle
norme europee che fa ricorso a un Generic KID (G-KID), per brevità 10.b in base a comma
e lettera del corrispondente articolo delle norme tecniche di regolamentazione che individua il G-KID.

Gli altri 145 MOP a premio unico – pari al 43% del totale dei MOP a premio unico e al 28% del totale dei prodotti a premio unico – risultavano offerti tramite la struttura del KID prevista dalle norme che ricorre a un KID per ciascuna opzione (per brevità, 10.a).
Tra i 147 prodotti a premio annuo o periodico, i MOP erano 80 (63%) e i SOP i restanti 67, il 37% dei prodotti.

Relativamente al numero di opzioni offerte nell’ambito dei MOP, 223 prodotti, pari al 54% dei MOP, erano caratterizzati da un numero di opzioni fino a dieci.
45 prodotti, l’11% del totale, avevano un numero di opzioni da undici a cinquanta. 59
prodotti, il 14% del totale, avevano un numero di opzioni da cinquantuno a duecento.
I restanti 87 prodotti, più del 20% del totale, presentavano un numero di opzioni superiore a duecento.

I prodotti multiramo o ibridi, costituiti dalla combinazione di una componente di ramo I
e di una di ramo III, rappresentavano comunque la tipologia di prodotto più distribuita (250, il 38% del totale) rispetto alle singole quote di prodotti di un solo ramo.
Nel complesso, quindi, assumendo che i prodotti di tipo unit-linked non prevedessero forme di garanzia, la quota di prodotti costituiti almeno in parte da una componente garantita (multiramo, ramo I e ramo V) era pari a più di due terzi del totale (69%).

Il canale distributivo principale in termini di numero di prodotti è quello bancario e postale, con 298 prodotti, il 39% del totale. Il canale agenziale distribuiva 255 prodotti, un terzo del totale. Per il resto, i consulenti finanziari distribuivano 116 prodotti (15%), mentre i broker ne distribuivano pochi di meno (105).

Le opzioni messe a disposizione tramite i prodotti risultavano essere più di 63.000. Il numero medio di opzioni per prodotto risultava, quindi, pari a 96.

In termini di rischiosità dell’investimento, le opzioni erano concentrate nelle classi di
rischio medie: il numero maggiore di opzioni si registrava nella classe di rischio 4 (20.000), con più del 30% del totale delle opzioni, seguita dalla classe 3, poco meno numerosa. La classe 2 comprendeva poco più di 12.000 opzioni, quasi il 20% del totale. La classe 5
annoverava quasi 10.000 opzioni (il 15% del totale). Le altre classi si attestavano su numeri molto più contenuti, con la classe 6 che contava il 2% del totale, la classe 1 l’1%
e la classe 7 solo 13 opzioni. La classe di rischio media ponderata era pari a 3,5.

Lo studio analizza anche le performance attese delle opzioni disponibili in funzione
del grado di rischio, delle tipologie di opzioni o di scenario e della modalità di versamento del premio e i costi medi, illustrati tramite l’indicatore sintetico RIY – Reduction In Yield e le sue maggiori componenti, per grado di rischio, per tipologia di opzione, di scenario e di premio, nonché per orizzonte temporale consigliato.