Generali ha chiuso il I semestre con un utile netto normalizzato di 2.330 milioni (da 1.448 milioni dello stesso periodo 2022), in aumento del 60,9% grazie al miglioramento del risultato operativo. L’utile netto cresce a € 2.243 milioni (€ 864 milioni nello stesso periodo del 2022).

Una crescita che è dovuta principalmente all’aumento del risultato operativo (3,721 miliardi, in salita del 28%) che evidenzia il beneficio di fonti di utile diversificate, hanno spiegato dalla compagnia, ma anche all’utile non ricorrente relativo alla cessione di un complesso immobiliare londinese (193 milioni al netto delle imposte) e riflette l’impatto di 97 milioni di svalutazioni su strumenti a reddito fisso russi. L’utile netto è cresciuto 2.243 milioni (da 864 milioni).

“Arrivati a metà dell’implementazione del piano, siamo pienamente in linea per realizzare i nostri ambiziosi obiettivi, confermando di avere la solidità necessaria per governare con successo il complesso scenario macroeconomico e geopolitico in costante evoluzione», ha commentato il group ceo, Philippe Donnet sottolineando che il gruppo sarà ulteriormente rafforzato dalle recenti acquisizioni di Liberty Seguros, pagata 2,3 miliardi, che rafforzerà la leadership assicurativa in Europa e da Conning, che farà sviluppare il gruppo nell’asset management a livello mondiale.

Dopo le ultime due operazioni in cassa risultano ancora 200 milioni di liquidità disponibili per eventuali acquisizioni, cui si aggiunge l’eccesso di capitale di 300 milioni di Liberty Seguros. La somma totale è quindi di 500 milioni di euro e se le risorse non verranno utilizzate entro il piano industriale che si chiude nel 2024 “torneranno agli azionisti a fine ciclo strategico con un buy back, come abbiamo fatto alla fine del ciclo precedente”, ha dichiarato Donnet. Mentre a chi gli chiedeva della disponibilità a chiedere un aumento di capitale necessario a finanziare altre operazioni rilevanti il ceo ha risposto che  “non c’è progetto di questo tipo, quindi preferisco non commentare ipotesi teoriche”.

Per quanto riguarda la raccolta i premi lordi sono in aumento a € 42.237 milioni (+3,6%), grazie al forte sviluppo del segmento Danni.

La raccolta netta Vita si attesta a € -877 milioni, con deflussi netti nella linea risparmio parzialmente compensati da flussi netti positivi nelle linee unit-linked e puro rischio e malattia: questo è coerente con la strategia del Gruppo di riposizionamento del portafoglio Vita e riflette inoltre le dinamiche osservate nel canale bancario in Italia e in Francia.

Il risultato operativo è in forte aumento a € 3.721 milioni (+28,0%), anche grazie alla diversificazione delle fonti di utile, che comprende il contributo delle acquisizioni già concluse.

In particolare, il risultato operativo del segmento Danni è in crescita a € 1.853 milioni (+85,7%). Il Combined Ratio migliora a 91,6% (-5,4 p.p.), grazie a una minore sinistralità.

Il risultato operativo Vita è solido a € 1.813 milioni (-3,5%) e il New Business Margin è in crescita al 5,81% (+0,31 p.p.).

Il risultato operativo del segmento Asset & Wealth Management è pari a € 498 milioni (+1,3%), grazie al forte contributo di Banca Generali.

Il risultato operativo del segmento Holding e altre attività migliora a € -125 milioni (€ -149 milioni 1H2022).

Il patrimonio netto di Gruppo è in aumento a € 26,7 miliardi (+0,2%), grazie al risultato netto di periodo, parzialmente compensato dalla contabilizzazione del dividendo 2022.

Il Contractual Service Margin (CSM), che è la voce di bilancio introdotta dal principio IFRS 17 e che consiste nei profitti futuri attualizzati del portafoglio in essere, è in aumento a € 32,1 miliardi (€ 31,0 miliardi FY2022).

Gli Asset Under Management complessivi del Gruppo sono pari a € 631,0 miliardi (+2,6% rispetto a FY2022) e riflettono il positivo effetto di mercato.

Il Gruppo conferma la sua posizione patrimoniale estremamente solida, con il Solvency Ratio al 228% (221% FY2022).