IN 5 MESI L’ASSICURAZIONE HA VENDUTO 300 MILA DISPOSITIVI PER IL PAGAMENTO DEI PEDAGGI
di Anna Messia
In cinque mesi il gruppo assicurativo Unipol ha distribuito 300 mila dispositivi per il pagamento dei pedaggi ai caselli delle autostrade. È così ufficialmente partita la sfida all’ex monopolista Telepass dopo che la normativa europea ha aperto il mercato dei telepedaggi. La compagnia assicurativa di Bologna, leader in Italia nel ramo Rc Auto, è stata la prima a muoversi, pronta a mettere a frutto il suo enorme bacino di 10 milioni di clienti assicurativi.

Dopo i numeri dei primi cinque mesi di operatività, con il lancio di Unipol Move offerto a un canone di 1 euro al mese (e gratuito per i primi sei mesi), che si sono rivelati superiori alle attese, il gruppo presieduto da Carlo Cimbri è pronto a confermare l’obiettivo di arrivare a 2 milioni di dispositivi entro la fine del 2024. Un traguardo che avrebbe l’effetto di cambiare gli equilibri di un mercato dominato fino a oggi da Telepass, società controllata al 51% da Atlantia e al 49% dal fondo di private equity svizzero Partners Group, che di clienti ne ha più di 7 milioni, con 12 milioni di dispositivi. E Unipol non sarebbe l’unico sfidante. Il settore del telepedaggio sembra infatti far gola anche ad altri operatori come la fintech Mooney. Anche la società nata nel dicembre del 2019 dalla fusione tra SisalPay e Banca 5, controllata da Intesa Sanpaolo e da EnelX, si starebbe infatti preparando a sbarcare nel mercato liberalizzato entro la fine dell’anno. Cambiamenti che faranno aumentare la concorrenza con un presumibile calo dei prezzi e servizi migliori, come avviene quando un mercato, prima monopolistico, si apre. E come spesso avviene in queste occasioni (basti pensare alle Ferrovie con Italo) non mancano neppure le ragioni di attrito tra chi entra nel mercato e l’ex monopolista.

Il dispositivo di Unipol (che più precisamente fa capo alla partecipata UnipolSai) vale in tutte le corsie dove si utilizza il Telepass, ma oggi il marchio della società guidata da Gabriele Benedetto è quello più evidente al casello. Da Bologna chiedono di lasciare solo l’insegna del telepedaggio mentre da Telepass suggeriscono di tenere la corsia gialla (stesso colore del marchio) che gli automobilisti conoscono da sempre. Si vedrà. A decidere l’esito della diatriba sarà l’Aiscat, l’associazione delle società concessionarie autostradali mentre la stessa Telepass, in questi mesi, non è rimasta con le mani in mano e ha lanciato la controffensiva a Unipol dritta al core business della compagnia. Già da tempo Telepass non è più solo un servizio di telepedaggio ma un istituto di moneta elettronica per il pagamento di diversi servizi (dal bollo allo skipass), e ad aprile dello scorso anno si è aggiunta anche Telepass Assicura. Un’agenzia assicurativa creata in partnership con Great Lakes Insurance, società del gruppo Munich Re (la stessa che è alle spalle di Prima assicurazioni) per offrire una polizza Rc Auto ai 700 mila clienti che hanno scaricato la App Telepass. Non solo. Telepass ha uno storico legame con Generali (per il rimborso automatico del 50% dei pedaggi in caso di incidenti) rafforzato di recente con il lancio di Next, un dispositivo comune che unisce assicurazione, telematica e telepedaggio e punta a 1 milione di clienti entro l’anno. Mentre Telepass ha già distribuito 150mila polizze RC Auto che si aggiungono alle oltre 2,2 milioni di micro-assicurazioni attive, come l’assistenza stradale, sci o le copertura viaggi. E nei primi sei mesi del 2022 il gruppo guidato da Benedetto ha anche aggiunto 900 mila nuovi abbonamenti rispondendo con i numeri all’avanzata di Unipol. (riproduzione riservata)
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