Secondo gli analisti dello Swiss Re Institute, la prolungata debolezza economica dovuta alla crisi energetica avrà un impatto sulla domanda complessiva di assicurazioni e farà aumentare i costi dei sinistri.

L’Europa è fortemente esposta all’imminente crisi energetica che, secondo gli analisti, avrà un impatto prolungato sull’economia tedesca, soprattutto a causa della sua dipendenza dal gas.

Attualmente il trasporto di gas naturale dalla Russia alla Germania attraverso il Nord Stream 1 è ripreso dopo un recente arresto per manutenzione, ma ad appena il 20% della capacità. Inoltre, secondo l’analisi, la Russia potrebbe chiudere del tutto i rubinetti del gas, poiché la sua leva di fornitore raggiunge il massimo nei mesi invernali.

Per far fronte alla crisi, il governo ha predisposto un piano di emergenza in più fasi, che comprende misure per proteggere la solvibilità delle imprese, una base legale per consentire alle aziende di servizi di trasferire i prezzi più alti ai consumatori e la flessibilità per il controllo governativo della distribuzione e del razionamento del gas.

L’Istituto avverte che lo stimolo fiscale attenuerà ma non eviterà la recessione in Germania, aggravando il già elevato onere del debito nazionale e creando il presupposto per una maggiore indulgenza fiscale in tutta Europa.

Gli stimoli sposteranno anche le pressioni inflazionistiche nel medio termine, l’orizzonte temporale chiave per l’inflation targeting della Banca Centrale Europea (BCE), rafforzando i rialzi dei tassi di interesse della BCE per il momento, anche se il ciclo di rialzi potrebbe terminare prima se l’area dell’euro in generale dovesse cadere in una recessione più grave.

Per il prossimo inverno, l’Istituto prevede che la Germania entrerà in una recessione inflazionistica, con almeno due trimestri di crescita negativa trimestre su trimestre.

Problemi analoghi alla dipendenza della Germania dal gas russo si sono riversati anche in Europa, con un impatto sul mercato assicurativo e un aumento dei prezzi delle assicurazioni.

Secondo gli analisti, per quanto riguarda i consumatori, la riduzione del reddito reale, anche a causa dell’inflazione elevata, potrebbe comportare un rinvio degli acquisti assicurativi non essenziali.

L’inflazione impatterà sul costo dei sinistri

Inoltre, l’inflazione elevata si ripercuoterà probabilmente sull’aumento dei costi dei sinistri, con i rami short-tail che subiranno l’impatto più immediato. Le interruzioni dei processi produttivi potrebbero dare origine a un aumento dei sinistri, ad esempio nelle assicurazioni contro l’interruzione dell’attività.

Allo stesso tempo, è probabile che il contesto dei tassi di interesse continuerà ad essere rigido, in quanto gli assicuratori cercheranno di compensare l’impatto dell’inflazione dei sinistri. Questo, secondo gli analisti, dovrebbe sostenere la crescita dei premi del mercato assicurativo in termini nominali.

La spinta alla transizione green

Infine, l’Istituto prevede anche una maggiore spinta alla transizione verde, che offrirà opportunità a lungo termine agli assicuratori.

Secondo l’Istituto, l’accelerazione degli investimenti nelle energie rinnovabili potrebbe favorire ulteriormente la crescita dei premi e l’innovazione dei prodotti assicurativi in questo settore.

Gli analisti hanno dichiarato che: “In termini di sicurezza energetica e di transizione verde, il ripiegamento su altri combustibili fossili bloccherà nel breve periodo i progressi verso gli obiettivi net-zero. Tuttavia, riteniamo che la crisi darà nuovo impulso all’accelerazione degli investimenti nella transizione verde nel lungo periodo“.

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