POSITIVI I DATI DI RACCOLTA A LUGLIO. LIMITATO L’APPORTO DI LIQUIDITÀ NEI CONTI CORRENTI
di Marco Capponi
I modelli di consulenza e l’offerta delle società di gestione riescono anche a luglio a sconfiggere lo spauracchio della liquidità infruttuosa. E il risparmio gestito, seppur ridimensionato rispetto ai record dello scorso anno, gioca ancora un ruolo da protagonista nei mix di raccolta, lasciando immaginare che gli asset manager siano sulla giusta strada per superare la tempesta in atto sui mercati senza le ossa rotte. Così ieri i dati di raccolta di luglio di Banca Generali e Fineco hanno mostrato trend abbastanza simili: un’importante quota confluita nell’amministrato, conti correnti ancora marginali o comunque non predominanti, gestito in attivo sia nel mese che da inizio anno. Anche Anima, non dotata di una propria rete di consulenza e focalizzata interamente sul risparmio gestito, è tornata a generare afflussi dopo un giugno di raccolta negativa: 101 milioni di euro, 97 dei quali provenienti dai fondi, per un totale da inizio anno, escluse le gestioni di ramo I, di 972 milioni.

La società guidata dall’amministratore delegato Alessandro Melzi d’Eril ha visto così le masse totali aumentare di 6 miliardi rispetto al mese precedente, per assestarsi a quota 189 miliardi: un dato in forte recupero, ma comunque ancora distante, soprattutto a causa dell’effetto mercato, dai 204 miliardi di fine 2021. Non trascurabile infine che la performance media ponderata nel mese dei fondi comuni sia cresciuta di quasi il 4%.

Risparmio amministrato protagonista della raccolta mensile di Banca Generali, con 552 milioni raccolti all’interno della categoria. Tuttavia, scorporando le voci, si nota come i conti correnti infruttuosi siano in attivo per soli 66 milioni, contro i 486 dei conti amministrati. La dinamica peraltro, ha informato la banca guidata dall’amministratore delegato Gian Maria Mossa, è andata di pari passo con l’accelerazione dell’advisory finanziaria, cresciuta nel mese di 169 milioni, portando le masse sotto consulenza evoluta sopra i 7 miliardi. Il gestito, dal canto suo, ha contribuito nel mese con 57 milioni, per un totale da gennaio di 1,2 miliardi, circa un terzo della raccolta complessiva. Deflussi soltanto sulle assicurazioni tradizionali, in rosso di 66 milioni e di quasi 300 nei sette mesi, mentre hanno continuato la loro dinamica di crescita i contenitori finanziari e assicurativi.

Dal canto suo infine Fineco è riuscita a terminare luglio con un asset mix piuttosto equilibrato, in cui il risparmio gestito è stato in grado di ritagliarsi la fetta predominante. Su 988 milioni totali raccolti dalla banca dell’amministratore delegato e direttore generale Alessandro Foti oltre un terzo, il 34% (337 milioni) è finito in soluzioni gestite. Un dato in linea con lo storico da inizio anno: 2 miliardi su 6,6 totali (31%).

La raccolta diretta, ossia la liquidità versata nei conti, è stata di 331 milioni, comunque ben inferiore al denaro investito, visto anche che l’amministrato, che include gli investimenti in strumenti come titoli e certificati effettuati tramite la piattaforma di brokerage, è risultato in attivo di 320 milioni. Proprio il brokerage costituisce uno degli elementi centrali del luglio di Fineco: i ricavi di quest’area sono stati stimati nel mese a 13 milioni (120 milioni la stima da inizio anno), circa il 30% in più rispetto alla media dei mesi di luglio del periodo 2017-19.

Il patrimonio totale dell’istituto, superiore ai 106,5 miliardi, ha mostrato una flessione tutto sommato contenuta rispetto ai 108 di fine 2021, e una dinamica di crescita dai 102 di un anno fa. In particolare, le masse del private banking sono arrivate a quota 46 miliardi, con una crescita del 2% rispetto ai 45,2 di luglio 2021. (riproduzione riservata)
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