Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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In questa inedita campagna elettorale estiva si odono sirene fiscali di ogni genere – e un assordante silenzio rispetto al problema (e alla soluzione) chiave del Paese. L’Italia, dagli anni ‘60, ha sofferto (strutturalmente) e perso (conseguentemente) in competitività e attrattività, a causa dei pochi investimenti: nelle imprese (sotto capitalizzate – 500 miliardi di euro il gap secondo Banca d’Italia) e nelle città (immobiliare e infrastrutturale da rigenerare, in chiave digitale e verde – un miliardo di euro il gap stimato).

Responsabilità disciplinare per gli avvocati anche al di fuori della propria professione. Il professionista forense, vivendo in un contesto sociale, non potrà ignorare che le persone potrebbero porre affidamento nella sua persona per la ragione che incarna la professione legale. Dovrà quindi ritenersi disciplinatamente responsabile per tutte quelle azioni che ledono i suoi doveri e che potrebbero «recare danno all’immagine dell’avvocatura». È quanto si legge nella sentenza n. 56 del Consiglio nazionale forense, che analizza le responsabilità di un avvocato in merito ai comportamenti poste in essere al di fuori della professione.
Uno studio di Hsbc ha evidenziato che Singapore ha visto la propria quota di milionari tra i residenti (che comprendono abitanti permanenti e cittadini) crescere dal 7,5% nel 2021 e prevede che salirà al 9,8% nel 2025, sino al 13,4% nel 2030. In termini assoluti significa che il numero di milionari a Singapore, in otto anni, salirà a 700 mila rispetto agli attuali 400 mila.

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  • Eurostat: in Italia sale il rischio povertà per minori
Cresce il rischio di povertà in Italia, soprattutto per i bambini e per i lavoratori. A sostenerlo le tabelle 2021 di Eurostat. L’anno scorso le persone con un reddito inferiore al 60% di quello medio disponibile erano 11,84 milioni, con una percentuale del 20,1% della popolazione, in crescita dal 20% del 2020. I minori in età prescolare (under 6) a rischio indigenza sono il 26,7% del totale (+23,8%, dato peggiore dal 1995): 667mila bimbi. I lavoratori invece che, pur con un impiego, sono a rischio povertà tra i 18 e i 64 anni sono l’11,7% (erano il 10,8% nel 2020). La percentuale sale al 15,3% per la fascia 18-24 anni.

  • Resta il bonus per il bene danneggiato dal fuoco