Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Aggredire il ricco mercato locale dei prodotti patrimoniali che vale 4.300 miliardi di dollari. Il colosso assicurativo tedesco Allianz sfida la secca frenata congiunturale registrata dalla seconda economia mondiale, messa a dura prova dai lockdown e dalla crisi immobiliare, e scommette sulle prospettive di lungo periodo dell’enorme settore finanziario cinese.
Che gli italiani, o per lo meno quelli che hanno già qualche esperienza delle difficoltà della vita, siano un popolo di risparmiatori è noto. E non lo sappiamo solo grazie alle parole di Luigi Einaudi: «Migliaia, milioni di individui lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli». Lo possiamo constatare ancor’oggi, in una fase storica che ha visto il susseguirsi a una crisi finanziaria, una pandemia, una guerra e il ritorno dell’inflazione.

Non hanno commesso un omicidio colposo i vertici dell’impresa, anche se il pedone è stato investito da un mezzo aziendale. Il sinistro avviene «in occasione» dell’attività lavorativa, ma senza la violazione delle norme antinfortunistiche: il rischio si pone al di fuori della sfera di gestione del datore, che si salva perché ha adibito al servizio un veicolo omologato e conforme alla direttiva macchine.

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  • Ciclabili a rischio, altra strage sfiorata “Basta con le piste a bordo strada”
L’ultimo disastro su una pista ciclabile è accaduto lunedì scorso, alle dieci di sera. Comune di Mestrino, strada provinciale 13, provincia di Padova: un’auto condotta a velocità elevata da un giovane di 22 anni ha sbandato, si è ribaltata e ha travolto un gruppo di adolescenti tra i 12 e i 15 anni. Erano fermi sulla pista ciclabile. Sette feriti, non gravi: nessuno è in pericolo di vita. Ieri, ancora, la soldatessa americana Julia Bravo ha chiesto scusa «per il dolore che ho causato». Domenica scorsa, ubriaca, aveva travolto e ucciso un quindicenne di Pordenone. La velocità elevata, l’ubriachezza perniciosa, certo. Ma il fatto che sulle piste protette italiane avvengano incidenti che non dipendono dai ciclisti, piuttosto da quello che sfreccia vicino, segnala la pericolosità di questi percorsi ratificati a Vienna nel 1968 e diffusi nel nostro Paese a partire dagli Anni Ottanta. Oggi le piste ciclabili, in Italia, sono pari a 1.200 chilometri, il dieciper cento di ciò che è stato progettato, e spesso sono oggetto di campagne di denuncia da parte delle organizzazioni di chi si muove sui pedali.

  • Prestiti difficili, rischio bolla su 80 miliardi di $
  • In Europa la siccità peggiore da 500 anni

Handelsblatt

 

  • Il gestore patrimoniale AGI cerca un partner in Cina
AGI, controllata di Allianz, sta pensando di espandersi in Cina dopo essere stata multata per miliardi negli Stati Uniti. Molto dipende dall’approvazione delle autorità locali.