Dario Ferrara
Conta anche il reddito per suddividere la pensione di reversibilità del de cuius fra le due vedove. Pesano le condizioni economiche del coniuge divorziato e di quello superstite, oltre che la durata dei rispettivi matrimoni con il dante causa, per stabilire la misura delle quote spettanti alle parti: accanto al criterio indicato dalla legge 898/70, infatti, devono essere considerati altri elementi sintomatici, individuati dalla giurisprudenza di legittimità e legati alla finalità solidaristica dell’istituto, compresa la stabile convivenza prima delle nozze. È quanto emerge dall’ordinanza 25369/22 della Cassazione, pubblicata il 25 agosto, che si pronuncia su di una vicenda già finita all’attenzione della Suprema corte.
Diventa definitiva la decisione dell’appello bis che determina nel 25 % della pensione la quota di reversibilità del de cuius che spetta al coniuge superstite. Niente da fare, dunque, per la moglie divorziata che nel primo giudizio d’appello aveva ottenuto la riduzione al solo 5 % della quota della rivale. Il tutto dopo che il giudice di primo grado aveva invece diviso l’assegno fifty-fifty sul rilievo che i due matrimoni con il de cuius avevano avuto una durata quasi equivalente. La cassazione della prima sentenza d’appello scatta perché il giudice del gravame non compie alcun raffronto fra la situazione economica del coniuge superstite e di quello divorziato, finendo per attribuire all’entità dell’assegno un valore presuntivo, del tutto indimostrato e da verificare. L’entità dell’assegno divorzile non costituisce un limite legale alla quota di pensione da attribuire all’ex coniuge: manca un’indicazione normativa in tal senso. Non giova oggi denunciare l’eventuale errore nel computo della durata dei due matrimoni: il giudice del rinvio determina nel 25 % la quota spettante al coniuge superstite tenendo conto non solo del criterio legale ma anche dell’età e delle condizioni economiche delle due donne. Stessi parametri per l’indennità di fine rapporto del de cuius fra il superstite e il divorziato.
Dario Ferrara
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