di Gigi Giudice

Il pathos promanante dall’innamoramento che coglie un dirigente assicurativo fa notizia. Innamoramento incontenibile, tradotto in versi che evocano le gioie e i dolori della passione amorosa.

L’immaginazione del giornalista Maurizio Bonassina ne è stato colpito al punto che sul Corriere del 2 agosto si è sentito di dedicarvi una nota molto partecipata.

Del resto che il fren dell’arte alligni anche fra gli assicuratori non è una novità. Anche i profani sanno di Franz Kafka impiegato delle Generali a Prage. I meglio informati ricordano che August Strinberg, il celebre drammaturgo svedese, ha avuto una esperienza nel campo dell’informazione assicurativa, lasciando una serie di testi che raccomandano caldamente (in paradossale contraddizione con i contenuti dei suoi drammi, impregnati di pessimismo) l’importanza per un padre di famiglia di tutelarsi sottoscrivendo polizze sulla vita.

Saltando una quantità di altri nomi (cito a caso Charles Ives, musicista statunitense o T.S. Eliot, poeta e premio Nobel, impiegato alla Lloyd’s Bank ) mi soffermo su Adolfo Frigessi (mancato nel 2014), che ha concluso negli anni Ottanta la sua carriera assicurativa come condirettore generale della Riunione Adriatica di Sicurtà (sempre lamentando il fatto che la famiglia Pesenti avesse ceduto – per compensare alle perdite dell’Italcementi  – la Ras, compagnia nata nel 1838 già con le caratteristiche internazionali, a Allianz, la pur potente compagnia tedesca che tuttavia aveva dimensioni poco più che domestiche) , aveva pubblicato cinque raccolte di versi. Tra cui quella dal titolo “L’Attesa”, edita dal prestigioso editore Vanni Scheiwiller e che era entrata nella cinquina del Premio Viareggio.

Venendo a Stefano Gentili, appendiamo che è all’esordio nel campo della composizione poetica. Classe 1960, è recentissima la sua nomina a vicepresidente di Cattolica Assicurazioni, conseguente al fatto di esser stato per alcuni anni responsabile commerciale di Generali Italia. E con alle spalle le tappe di una carriera avviata in Vittoria Assicurazioni, poi Antonveneta Vita e Danni, Lloyd Adriatico, Eurovita, Aviva, Genialloyd, CreditRas e Allianz. Quindi il passaggio a Generali Italia.

Di Gentili è fresco di stampa “Castelli in aria” (Montabone editore, 110 pagine). Che – spiega l’articolo del Corriere -: “è un canzoniere d’amore…la confessione di un manager del mondo assicurativo diventa valore. Ha il sapore del coraggio. Un outing di emozioni che sono rappresentate in frazioni di tempo: la scoperta delle affinità che è sorpresa, la vicinanza che è gioia e poi l’assenza che diventa cicatrice dell’anima. “L’amore è un ladro” dice l’autore. Che però non si rassegna al dolore e lo sublima: anche nelle righe di una poesia si può trovare il senso compiuto dell’esistenza.”