IL SEMESTRE SI È CHIUSO CON UTILE IN AUMENTO DEL 20,5% A 222,5 MILIONI. LA BANCA SARÀ IL PRIMO EMITTENTE ITALIANO DI ETF
di Anna Messia
«La fase cui stiamo assistendo sta disegnando un nuovo scenario, dato da un diverso contesto per i tassi di interesse e dall’accelerazione di alcuni trend strutturali, tra cui quello della digitalizzazione e Fineco è posizionata in maniera ideale per beneficiare di questo nuovo contesto». Parole pronunciate da Alessandro Foti, amministratore delegato e direttore generale di FinecoBank, che si è detto fiducioso che la banca chiuderà l’anno con utili e ricavi in crescita rispetto al 2021. Intanto il primo semestre è stato archiviato con un utile netto in crescita a 222,5 milioni (+20,5%) e ricavi totali di 464,3 milioni, in aumento del 15,1%. «In questi mesi tutte le aree di attività di Fineco sono andate bene», ha aggiunto, «dal banking, che ha beneficiato di un incremento del margine di interesse, all’investing per il contributo di Fineco AM (la società di gestione di diritto irlandese, ndr), fino al brokerage la cui attività continuerà ad attestarsi oltre i livelli precedenti la pandemia», ha affermato. Rispetto a crisi precedenti, quando la reazione degli investitori fu di disinvestire da fondi e gestioni, ora gli investitori appaiono più evoluti e in cerca di consulenza, come dimostra anche il dato previsionale di luglio che dovrebbe chiudersi per Fineco con una raccolta netta di circa 1 miliardo, in crescita rispetto ai 918 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. «Di questi circa 330 milioni sono di risparmio gestito e altri 315 milioni di amministrato» aggiunge il numero uno della banca sottolineando che c’è una maggiore propensione all’investimento da parte dei clienti evoluti, con piattaforme, come quella offerta da Fineco, che risultano vincenti, e la banca che sta lavorando per ampliare l’offerta: dopo l’introduzione degli strumenti passivi al servizio della consulenza con i Fineco Am Passive Underlyings, nel terzo trimestre presenterà la nuova offerta di Etf rivolta alla clientela retail, primo emittente italiano ad entrare in questo mercato. Fineco sta anche proseguendo nella crescita della propria presenza all’estero, che si svilupperà a partire dalla nuova piattaforma scalabile e multilingua. L’Italia resterà il Paese di riferimento con i mercati esteri che continueranno a rappresentare una quota residuale del business ma il mercato inglese sta registrando ricavi in crescita del 46%, ha spiegato Foti aggiungendo che c’è una discussione aperta con le autorità locali per capire che impatto avrà la brexit sul settore finanziario. Entro il 2023 è previsto poi lo sbarco in Germania, con i servizi di investimento e di brokerage ma senza una rete di consulenti e per gli anni successivi si guarda già a Francia e Spagna, ma senza fretta. (riproduzione riservata)
Fonte: logo_mf