NEL SEMESTRE PROFITTI IN CRESCITA A 564 MILIONI. L’ISTITUTO CONFERMA L’INTERESSE PER LE POLIZZE DANNI DEL BANCO BPM
di Luca Gualtieri
Crédit Agricole è pronto a formalizzare un’offerta vincolante sulle attività Danni di Banco Bpm. Se piazza Meda ha scelto di cercare un partner solo in questo ramo (internalizzando invece il Vita), ieri la banque verte ha confermato l’interesse già manifestato nei mesi scorsi: «Ci sono interlocuzioni in corso con Banco Bpm, stanno proseguendo. Noi siamo interessati a ogni tipo di partnership assicurativa. Che il gruppo di piazza Meda abbia deciso di internalizzare il business Vita non è un problema per noi, capiamo perfettamente e ci focalizziamo ora sulla parte delle attività Non Vita e saremmo felici di sviluppare il business in quell’area. Vedremo alla fine il risultato», ha spiegato Jerome Grivet, vicedirettore generale incaricato della gestione del Crédit Agricole (e da settembre vice ceo), durante la presentazione dei risultati semestrali. Parigi aveva presentato un’offerta sia per il ramo Vita sia per il Danni e – secondo quanto riferiscono fonti – dovrebbe presentare una nuova proposta tra fine settembre e inizio ottobre. «Vedremo se a un certo punto decideranno di voler avere l’appoggio di un grande assicuratore Vita, ma per noi va benissimo anche così e saremo molto felici di aiutarli a sviluppare il loro business nell’area Danni», ha concluso Grivet.

Positivi intanto i risultati del semestre, soprattutto sul mercato italiano guidato da Giampiero Maioli. Nel Paese il risultato netto aggregato si è attestato a 564 milioni (+12%), di cui 438 milioni di pertinenza del gruppo. L’attività commerciale, si legge in una nota, continua a essere dinamica, con un totale dei finanziamenti all’economia pari a 93,7 miliardi e una raccolta totale che si attesta a 311 miliardi. «L’attività bancaria di Agricole in Italia è resiliente e vede un utile in forte crescita grazie al calo del costo del rischio», hanno affermato i vertici della banca in conference call.

Si segnala in particolare un forte aumento degli utili pro forma del Credito Valtellinese +36,5% nel secondo trimestre e ricavi proforma sempre di Creval a -1,5%: in particolare continua la pressione sul margine d’interesse in un contesto competitivo, così come la tendenza al rialzo dei tassi di produzione dei prestiti alle abitazioni e alle imprese. Si è registrato inoltre un aumento delle commissioni bancarie pro forma (+3%) grazie ad assicurazioni danni, credito al consumo e imprese.

Le spese proforma di Creval sono calate del 3,7%: il gruppo nelle slide segnala le sinergie di costo a seguito dell’integrazione della banca valtellinese e un effetto positivo dal minor costo del rischio. I vertici dell’Agricole, presentando i risultati semestrali del gruppo, hanno ricordato anche che la migrazione IT di Creval è stata finalizzata il 23 aprile e affermano che è operativa la distribuzione di tutti i prodotti del gruppo sull’intera rete Creval (credito al consumo, assicurazioni, asset management). Nel frattempo la controllata Amundi è stato il principale asset manager italiano nel primo semestre e ha prodotto forti afflussi per 4,2 miliardi di euro, pur avendo risentito dell’effetto negativo del mercato sulle commissioni di performance. (riproduzione riservata)
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