Sono 82.074 carte di credito e debito appartenenti a cittadini italiani finite sul dark web dopo essere state hackerate nel giro di soli 6 secondi. E i dati sono in vendita al prezzo medio di 15,62 euro sul dark web.

Lo rivela uno studio realizzato da NordVpn riportato da Corcom. La società ha scovato nel dark web le generalità dei titolari di 4 milioni di carte di pagamento in 140 Paesi nel mondo.

L’Italia è classificata come un Paese a rischio medio, con un indice di 0.5. Ma i ricercatori di NordVpn stimano che una carta di pagamento media possa essere violata in soli sei secondi attraverso un attacco definito “brute force”. Questa tipologia di attacco è estremamente veloce: un hacker utilizza un rapido approccio trial-and-error (ossia per tentativi ed errori) per indovinare la password, il pin o, in questo caso, il numero della carta di pagamento corretti. Non occorrono particolari doti intellettive o complessi algoritmi: è puramente un gioco di ipotesi. Tuttavia, l’attacco richiede alcune risorse: tempo, potenza di calcolo e uno speciale tipo di software utilizzato dai criminali.

Secondo gli analisti di NordVpn i titolari di una carta di credito o debito possono fare poco per proteggersi da questa minaccia. Cruciale è mantenere una soglia alta di attenzione, rivedere il proprio estratto conto mensile per individuare eventuali attività sospette e rispondere in modo rapido e serio a qualunque notifica inviata dalla propria banca in cui si comunica che la propria carta potrebbe essere stata utilizzata senza autorizzazione. Il secondo consiglio è di avere un conto in banca separato per scopi diversi e mantenere solo piccole somme di denaro in quello a cui sono collegate le carte di pagamento.