DOPO LE CLINICHE ONE MEDICAL IL GRUPPO È IN GARA PER COMPRARE SIGNIFY HEALTH
di Emma Bonotti
Amazon si aggiunge alla lista delle società in lizza per l’acquisto di Signify Health, sostenendo la corsa del titolo che ieri all’apertura di Wall Street è balzato del 40% a 29,7 dollari. Fondata nel 2017 a Dallas, la società fornisce servizi sanitari a domicilio e valutazioni su piani di assistenza gestiti dal governo, come Medicare Advantage. Per gli esperti di Refinitiv, benché la capitalizzazione dell’azienda texana non raggiunga i 5 miliardi di dollari, all’asta il prezzo potrebbe lievitare fino a 8 miliardi. Ieri il consiglio di amministrazione di Signify Health si è riunito per valutare le proposte sul tavolo, anche se per il momento non c’è alcuna garanzia che l’affare vada in porto.

L’offerta più allettante è stata presentata da UnitedHealth, una multinazionale del Minnesota attiva nell’assistenza sanitaria e nelle assicurazioni mediche, che, secondo Bloomberg, sarebbe disposta a spendere oltre a 30 dollari per azione. Non troppo distante l’offerta di Amazon, di cui però resta ignota la cifra proposta. Tra gli altri pretendenti spiccano Option Care Health e Cvs Health, colosso delle assicurazioni sanitarie e della distribuzione farmaceutica in cerca di nuovi asset per allargare il proprio raggio d’azione. Sempre secondo l’agenzia americana, le proposte definitive saranno presentate il 6 settembre, ma non è escluso che si arrivi a un accordo prima di quella data.

Gli ultimi due anni hanno dimostrato il ruolo chiave del settore sanitario nell’economia mondiale e Amazon ha saputo riconoscerne il valore. Lo scorso luglio il gruppo di Jeff Bezos ha acquistato per 3,9 miliardi 1Life Healthcare, holding della catena di cliniche sanitarie One Medical, un gioiellino attivo anche nella telemedicina su cui pare che persino Cvs Health avesse messo gli occhi. Con l’operazione Amazon ha anche rilevato i debiti dell’acquisita.

Ma le novità per il colosso dell’e-commerce non finiscono qui. Amazon è alla ricerca di nuove fonti di fatturato per alleviare le pressioni inflazionistiche in vista della stagione invernale. La scorsa settimana il gruppo ha comunicato ai propri rivenditori che imporrà una tassa dal 15 ottobre al 14 giugno per contrastare l’aumento dei costi operativi del periodo festivo. Secondo un’e-mail visionata dal Wall Street Journal, la manovra aggiungerebbe un costo medio di 35 centesimi per articolo ai venditori degli Stati Uniti e del Canada. Infine Bezos vorrebbe aumentare i flussi di cassa stabilendo un evento di shopping esclusivo per gli utenti «prime» negli ultimi mesi dell’anno sulla scia del Prime Day estivo. (riproduzione riservata)
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