Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Forte calo del mercato dell’auto a luglio. Secondo i dati del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili sono state immatricolate 110.292 autovetture a fronte delle 136.768 vendite registrate nello stesso mese dell’anno precedente, con una diminuzione superiore al 19%. Il volume globale delle vendite mensili, pari a 423.442 auto, ha interessato per il 26,05% vetture nuove e per il 73,95% vetture usate. La quota di mercato di Stellantis per il mese di luglio è pari al 36,21%; il dato si confronta con quello del 37,7% dello scorso giugno.
La lettera, in cui si annuncia la chiusura del capitolo cessione, è firmata da Erik e Mario. Rispettivamente Stattin, l’amministratore delegato, e Cuccia, il presidente di Eurovita. Nella missiva, visionata da MF-Milano Finanza, in cui si augurano buone vacanze ai dipendenti della compagnia assicurativa, i due manager spiegano che «dopo cinque mesi di esplorazioni, il Portfolio Review Committee di Cinven 5 ha deliberato di terminare il processo di vendita della società e di rimanere l’azionista di Eurovita, continuando così l’implementazione insieme con noi nella nostra strategia del valore e di sviluppo dell’azienda».
Ieri il consiglio di amministrazione delle Generali ha esaminato i risultati del primo semestre che il ceo Philippe Donnet presenterà questa mattina ai mercati. Un appuntamento particolarmente atteso, non solo perché la compagnia è alla vigilia di un nuovo piano industriale ma anche perchè nella primavera del 2022 gli amministratori arriveranno a scadenza. Sebbene tra i grandi soci il tema del rinnovo sia ormai molto caldo, il board avrebbe scelto di rimandare la discussione al mese di settembre quando dovrebbe partire il lavoro sulla lista.
Paolo Barbieri, chief financial officer della cooperativa Cefla, è il nuovo presidente di Koru, la società costituita da alcune coop che ha recentemente rilevato 24 milioni di azioni Unipol pari al 3,34% del capitale del gruppo assicurativo guidato da Carlo Cimbri. Il consiglio d’amministrazione, nominato pochi giorni fa dopo le dimissioni dell’amministratore unico Mario Cifiello, espresso da Coop Alleanza 3.0, è composto anche da Antonello Cestelli, della stessa cooperativa, più Marco Bulgarelli, amministratore delegato di Cooperare, Andrea Cattini, direttore amministrazione e finanza di Coopservice, e Andrea Lazzaretti, che ricopre lo stesso incarico in Nova Coop.
Italiani analfabeti finanziari. Passano gli anni, ma la situazione non cambia. Era il 2018 quando la Banca d’Italia rivelava che solo il 30% degli adulti in Italia è dotato di un’alfabetizzazione finanziaria, con enormi disparità di genere, ruolo professionale e territoriale, contro la media Ocse del 62%. E che l’istruzione scolastica rimane uno dei fattori più importanti per garantire livelli adeguati di comprensione dei concetti finanziari. Tuttavia, secondo l’ultimo Rapporto Pisa-Ocse gli studenti di 15 anni italiani nella financial literacy hanno un punteggio medio di 476 punti, inferiore alla media Ocse di 505. Due anni dopo la Banca d’Italia fa una seconda indagine e il livello medio di alfabetizzazione finanziaria degli italiani è 11,2, praticamente uguale al precedente che era 11. Una stabilità che nasconde variazioni nei tre indici che la compongono.
Algoritmi sotto il controllo umano. Altrimenti si viola la privacy. Il principio è stato applicato dal Garante a una società di consegna pasti a domicilio (provvedimento n. 285 del 22/7/2021). Si tratta di un’ingiunzione, che infligge la sanzione di 2,5 milioni di euro e che sottolinea la necessità che gli algoritmi siano trasparenti e siano usati azzerando il loro effetto discriminatorio. Nella pronuncia si considera anche la violazione della privacy quale effetto della violazione del divieto di controllo a distanza dei lavoratori (articolo 4 della legge 300/1970).
Ricavi e profitti in aumento per Axa nella prima parte dell’anno. E questo grazie alla crescita in tutte le linee di business e, in particolare, al forte risultato di sottoscrizione in Axa Xl, la divisione proprietà e infortuni e rischi speciali. Tra gennaio e giugno la compagnia assicurativa francese ha contabilizzato un utile netto di 4 miliardi di euro rispetto agli 1,43 mld dello stesso periodo del 2020. L’utile underlying è salito da 1,89 a 3,64 miliardi e il fatturato è cresciuto da 52,39 a 53,87 miliardi.
Accade a Solesino (Padova), comune di 7.000 abitanti, dove Elvy Bentani si è presentato in campagna elettorale a capo di una lista civica di centrodestra dissidente promettendo che avrebbe blindato e resa sicura la città, che tra poco (a Ferragosto) festeggerà santa Maria Assunta, annuale principale evento del posto. Per prima cosa ha sottoscritto con una compagnia d’assicurazione un accordo per assicurare tutte le famiglie del suo comune contro il furto. La polizza è gratuita per i cittadini, il Comune ha messo l’onere (5mila euro) a bilancio al capitolo sicurezza: il costo è di tre euro a famiglia, si ricevono fino a mille euro in caso di furto. «La stipula della polizza – spiega – viene incontro alle esigenze di sicurezza ed assistenza richieste dalla popolazione rispetto al grave fenomeno dei furti e delle rapine in casa. L’iniziativa intende essere un esempio a livello nazionale, abbiamo dimostrato che i Comuni possono assicurare i propri concittadini contro i furti e le rapine, tutelando la gente onesta che paga le tasse».
- Dal «cavallo di Troia» al controllo totale: ecco le mosse del blitz
È stata tutta una questione di «privilegi». Di autorizzazioni acquisite — con relativa facilità — da chi è riuscito a introdursi nel sistema informatico della Regione Lazio, dopo aver carpito le credenziali di un amministratore di sistema di alto livello, per colpire sempre più a fondo. Al punto da paralizzare non solo il settore sanitario — e quindi le prenotazioni per i vaccini (ma anche per qualsiasi visita medica, con Cup e Recup) e la stessa campagna vaccinale — ma tutte le attività della Regione. Un blocco totale, senza precedenti, che potrebbe essere risolto, se va bene, in due settimane. A tutt’oggi ci sono interi settori che continuano a operare con funzionari che comunicano con dispositivi e mail personali, e sui loro profili social. Le tracce degli accessi alla Rete hanno portato al computer utilizzato da un impiegato regionale che abita a Frosinone e — stando a quando ricostruito dagli investigatori, che hanno riferito tutto ieri mattina nel corso della riunione del Nucleo speciale per la cybersicurezza — i criminali hanno utilizzato le sue credenziali per entrare nel sistema della Regione. Ma non era abbastanza. Hanno poi usato un software chiamato «Emotet», una sorta di cavallo di Troia che ha creato una breccia e gli ha dato il pieno controllo del sistema per eseguire operazioni più profonde. A questo punto tutto era pronto per il terzo passaggio, il clou dell’operazione, l’inserimento del ransomware, il programma che ha criptato i dati e chiesto il riscatto. Insomma, u na procedura che ricalca un copione già letto favorita però dall’assenza di una procedura di autenticazione a due fattori da parte del dipendente, quella misura che oltre a username e password chiede un secondo modo per confermare la propria identità come per esempio un sms sul telefono o un’app che rilascia un codice.
- E Colao avvertì: il 95% dei server pubblici non è sicuro
«Abbiamo il 93-95% dei server della pubblica amministrazione non in condizioni di sicurezza». Così aveva detto il ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale, Vittorio Colao, al Festival dell’Economia di Trento del giugno scorso. «Qui nessuno è sicuro e non possiamo andare avanti così — aveva proseguito —. Abbiamo bisogno di cloud più sicuri perché i dati sensibili dei cittadini e quelli meno sensibili siano tenuti in sicurezza». Il ministro aveva quindi proposto un «cloud nazionale» ora previsto dal Recovery plan, un’infrastruttura «sicura, ridondante e con chiavi di accesso di crittografia in controllo pubblico» che raccoglierà l’immensa mole di dati della pubblica amministrazione centrale e degli enti locali.
- Vendette, mafia o piromani Il 98% dei roghi causato dall’uomo
L’Italia brucia, soprattutto in questi giorni di caldo e vento. Ma non è colpa della natura. I dati raccolti dai Carabinieri sono chiari: solo il 2% dei roghi ha una causa naturale, in pratica un fulmine; il resto sono provocati dall’uomo, e più della meta (57,4%) sono dolosi. Qualcuno ha appiccato il fuoco perché malato (l’ossessione dei piromani), per vendetta, per calcolo personale o economico. Dal 15 giugno i Vigili del Fuoco hanno effettuato 37.407 interventi, 16 mila in più rispetto all’anno scorso. Secondo il rapporto Ecomafia 2021 di Legambiente, che il Corriere ha letto in esclusiva, nel 2020 sono andati in fumo 62.623 ettari (+ 18,3% rispetto all’anno precedente); di fronte a 4.233 reati segnalati, solo 552 sono state le persone denunciate, appena 18 quelle arrestate.
- Il ricatto dei pirati e la grande paura che sia solo l’inizio
Il futuro della campagna vaccinale della regione che ospita la capitale d’Italia è nelle mani di una banda di criminali internazionali. Hanno bucato il server del Lazio. Criptato i dati, e anche le copie di backup che esistevano. Per restituirle alla Regione, e dunque a tutti noi, chiedono soldi. Tanti. Normalmente mai meno di 500mila euro per una cifra che può arrivare anche a dieci milioni. Un riscatto che però, giurano le istituzioni, non verrà mai pagato. «È il più pericoloso e delicato attacco cibernetico mai visto in Italia», fanno sapere i nostri servizi di intelligence che da due giorni, insieme con i colleghi dei Paesi alleati, stanno lavorando per individuare gli autori dell’attacco. Ma ancora prima per studiare le contromisure: senza quei dati, la campagna è a forte rischio. La richiesta di riscatto è arrivata attraverso una pagina Tor, che permette una comunicazione anonima, ma gli esperti della polizia postale che da ore studiano i file per rintracciare gli hacker, non hanno risposto a quel contatto. «Mai pagare — spiegano — perché il rischio è cadere in una trappola. Si possono attivare altri virus». La grande paura è quella che la posta possa salire se solo i cyber criminali dovessero mettere all’asta i codici con cui hanno sabotato la sanità del Lazio. Lamorgese riferisce al Copasir La procura di Roma oggi aprirà il fascicolo d’inchiesta e ipotizzerà i reati.
- Generali va bene ma tra i soci resta chi è scontento
Un lungo consiglio e un altro braccio di ferro, tra i soci industriali del Leone e il management che governa sulle Generali. I risultati che saranno annunciati oggi sono buoni, l’utile del semestre dovrebbe raddoppiare rispetto al 2020, ma la rivale Axa ha fatto di meglio con un incremento dei profitti del 180% che è valso ad agosto il rinnovo in direttissima del suo ad Thomas Buberl per il prossimo mandato. I mal di pancia di soci come Caltagirone salgono anche per alcune mancate occasioni, e il partito del total return e del valore creato dal ticket Galateri -Donnet convince solo a metà. Se non si troverà una sintesi il primo appuntamento è a settembre con un comitato governance, cui seguirà un cda il 27 : in quel caso si andrà alla conta dei voti. Mediobanca (12,9%), Boroli Drago (1,2%) e l’attuale assetto di vertice, contro il resto dei soci italiani ovvero Caltagirone (5,8%), Del Vecchio (4,9%), Benetton (4,9%), Crt (1,45) e una pattuglia di azionisti veneti accreditati con circa il 5%. Se i privati fossero capaci di proporre un cda credibile, il mercato si spaccherebbe in due con il partito del cambiamento che parte in vantaggio su quello della stabilità
- Axa non molla sulle polizze «Partnership strategica»
Tra i tanti nodi da sciogliere in vista del deal UniCredit-Mps, ci sarà anche quello relativo all’indennizzo che dovrebbe essere pagato ad Axa, partner assicurativo di Mps, in caso di cambio di controllo azionario, come anticipato dal Sole 24Ore lo scorso 15 giugno. Ieri a ribadire l’interesse per il mercato italiano sono stati i vertici della stessa compagnia assicurativa francese. «È troppo presto per commentare ma vogliamo chiaramente ribadire che il mercato italiano e quella partnership di bancassurance sono per noi strategiche», ha detto Alban de Mailly Nesle, cfo di Axa, nel corso della conference call dei risultati (il primo semestre si è chiuso con un utile netto a 4 miliardi, +191% sull’anno scorso) rispetto alla possibilità di proseguire l’intesa con Mps in un contesto più ampio. «L’Italia è un mercato estremamente strategico per noi e la nostra partnership con Mps funziona estremamente bene», ha aggiunto assicurando che la compagnia transalpina monitorerà «estremamente da vicino».
- Sale l’allarme nell’auto: a rischio una filiera da 1 milione di motori
L’Italia produce in media più motori che auto, in media un milione di pezzi l’anno, con tre stabilimenti attivi in capo a Stellantis – Termoli, Pratola Serra e Cento – e almeno 5mila addetti, a cui si aggiungono 1.700 persone al lavoro sui cambi nei poli di Verrone e Mirafiori. Si tratta di una competenza storica della filiera automotive Made in Italy, al centro di un processo di riconversione che andrà in parallelo con l’aumento del peso sul mercato delle motorizzazioni elettriche e con la fine dei motori endotermici, che l’Europa potrebbe fissare al 2035. Da un lato dunque un mercato dell’auto che stenta a ripartire – a luglio le immatricolazioni sono calate sia rispetto al 2019, del 28,1%, che su luglio 2020, del 19,5 – ma che continua a registrare un aumento di ibride, a quota 27,6% delle immatricolazioni da inizio anno, ed elettriche. Le plug-in arrivano al 4,4% di share nei sette mesi (dati Unrae), le elettriche raggiungono il 3,5% a fronte dei modelli a benzina, un terzo del mercato, e diesel, un quarto delle auto nuove.
- Rc auto anche per veicoli all’interno di aree private