Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Trema la criptofinanza dopo l’attacco hacker subito dalla piattaforma Poly Network, da cui sono stati rubati ben 612 milioni di dollari di criptovalute. Un episodio che sarà ricordato come il più grande furto di denaro nella storia della finanza decentralizzata (DeFi, settore in cui opera il gruppo) e che rischia di aprire un lungo dibattito sull’effettivo grado di sicurezza della blockchain.
Alluvioni, incendi, grandine, gelate, le catastrofi naturali continuano a flagellare imperterrite il pianeta, facendo lievitare conseguentemente il costo dei danni assicurati. Soprattutto se, come accaduto in questi primi sei mesi dell’anno, colpiscono i Paesi più sviluppati. Così, secondo il report Catastrophe Insight della compagnia assicurativa Aon, le perdite del mercato assicurativo e riassicurativo globale riconducibili a disastri naturali e catastrofi hanno raggiunto i 42 miliardi di dollari nella prima metà dell’anno.
Su impulso dell’Unione europea il governo mette una serie di paletti per rendere più trasparenti gli acquisti di partecipazioni bancarie, imprese di investimento e gestori del risparmio. Il decreto di recepimento della direttiva europea con le nuove regole sui requisiti di capitale è servito anche a puntellare la disciplina sugli assetti proprietari degli istituti. Tema centrale in Italia, nel mezzo della silenziosa ascesa di Leonardo Del Vecchio e Francesco Gaetano Caltagirone dentro Mediobanca con sullo sfondo le manovra attorno a Generali e alla governance del Leone.
Alla fine del primo semestre le posizioni in essere alle forme pensionistiche complementari erano 9,48 milioni, in crescita dell’1,5% rispetto a fine 2020. A questo numero di posizioni, che include anche quelle di coloro che aderiscono contemporaneamente a più forme, corrisponde un totale degli iscritti stimato in 8,56 milioni. E’ quanto rileva la Covip, la commissione di vigilanza sui fondi pensione.
Anche la prossima manovra di bilancio sarà all’insegna dell’indirizzo dato dal premier Mario Draghi all’azione di governo. Ma come questo possa avvenire in presenza di precisi vincoli di finanza pubblica è ancora da vedere. Qualcosa dai primi segretissimi vertici sulla finanziaria del 2022, però, emerge. Non ci sarà nessuna riduzione di budget ma sicuramente, secondo quanto è in grado di rivelare MF-Milano Finanza, qualche limatura è in arrivo. Il Superbonus 110% dovrebbe essere prorogato ma con una limatura sostanziale del beneficio. Infine, c’è la questione più delicata perché deve mettere d’accordo Lega, Pd, Forza Italia, Leu e M5S: la fine di quota 100. Sul tavolo di Draghi a Palazzo Chigi c’è una proposta pensionistica di revisione degli scaglioni per lasciare il lavoro e rendere più morbido il ritorno nel 2022 alla legge Fornero, tanto avversata proprio dal Carroccio.
Eurizon, la società di asset management del gruppo Intesa Sanpaolo, ha chiuso il primo semestre con un utile netto consolidato di 393,7 milioni di euro, in crescita del 45% sullo stesso periodo del 2020. Il margine da commissioni si è attestato a 595 milioni (+32,7%) e il cost/income ratio è sceso al 14,8%, rispetto al 19,7% di fine giugno 2020.
È stato un luglio brillante per il risparmio gestito italiano e a confermarlo ci sono le indicazioni degli analisti di Goldman Sachs, che hanno analizzato i principali trend del mese. A trainare la raccolta di Azimut, che ha registrato flussi di 1,6 miliardi di euro, c’è stato l’attivismo nel m&a.
Mattone, acqua e metalli industriali. Nell’estate della ripresa post-Covid gli investitori hanno scelto di scommettere sull’universo di titoli equity legati alla ripartenza e questa propensione si è riflessa nei rendimenti dei fondi d’investimento. A rilevarlo è la FidaRating Analysis condotta da Fida, che ha mostrato le categorie di fondi più performanti durante il mese di luglio. Non stupisce che a farla da padrone sia stato l’azionario immobiliare, sia europeo sia americano, con le due categorie che hanno messo a segno performance mensili del 5,7% e 4,61%.

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  • Morti e sfollati per gli incendi. Caldo, in Sicilia record storico
Fiamme e temperature record, è la drammatica situazione climatica che deve fronteggiare in questi giorni l’Italia, specie nelle regioni meridionali. Ieri alle 13 è stata registrata la temperatura più alta mai misurata in Europa. Il Sistema informativo agrometeorologico della Regione Sicilia, a Floridia in provincia di Siracusa, ha misurato 48,8 gradi: battuto il precedente record del 1977 di Atene con 48°. Oggi sono dieci le città con bollino rosso per il caldo (Bari, Bologna, Campobasso, Frosinone, Latina, Palermo, Perugia, Rieti, Roma e Trieste), diventeranno 15 domani, quando è previsto il picco di caldo. L’ondata di calore si estenderà a Nord dove le massime nelle zone interne di Toscana, Lazio ed Emilia-Romagna potrebbero toccare i 39-40 gradi, 38 a Roma, 37 in Veneto e Lombardia, 35 in Piemonte. Farà molto caldo sino a Ferragosto, quando nel pomeriggio potrebbero scoppiare temporali su montagne lombarde e Dolomiti. Se non bastasse il caldo, gli incendi stanno devastando le aree verdi. Ieri si sono registrate tre vittime. Una in Sicilia: un agricoltore di 30 anni che, a Paternò (Catania), cercava di spegnere un incendio ed è rimasto schiacciato dal suo trattore. E due in Calabria: un 76enne a Grotteria (dove le fiamme circondano l’intero paese e in molti hanno lasciato le abitazioni) e un 79enne a Cardeto. Entrambi cercavano di difendere i loro poderi dalle fiamme. Sempre in Calabria, dove si registra la situazione più drammatica, quattro persone sono rimaste ustionate a Vinco.

  • Cripto valute, frodi a quota 1,2 miliardi Gli hacker sulla finanza decentralizzata
  • Il nominativo nella lista non è indizio sufficiente per la polizza «mantello»
Per provare in giudizio la detenzione all’estero di una polizza cosidetta “mantello” non basta la produzione di documenti privi di sottoscrizione e di data certa. Lo afferma la Ctr Lombardia (sentenza 2597/2021, presidente Labruna, estensore Porreca). Un contribuente impugnava gli avvisi delle Entrate a suo carico per l’accertamento di maggiori redditi da presunte attività finanziarie in Svizzera (polizze “mantello”) con relativa applicazione delle imposte ratione temporis (sostitutiva e Ivafe). La Ctp accoglieva alcune eccezioni, sottolineando che l’attribuzione di attività finanziarie estere si fondava su una fonte di innesco del tutto generica, in particolare l’asserita presenza delle generalità del contribuente in un elenco (peraltro non allegato agli atti di accertamento) acquisito nel corso delle indagini della Procura presso la sede dell’istituto di credito svizzero. Veniva altresì rimarcata l’assenza di riscontri circa l’esistenza dell’asserita polizza “mantello”, da cui l’Ufficio aveva fatto discendere i maggiori redditi del contribuente. Impugnata la Ctp, le Entrate sostenevano il corretto assolvimento dell’onere della prova richiamando, nel dettaglio, gli atti sulla cui base la GdF, nell’ambito di un procedimento penale a carico dell’istituto di credito svizzero, era riuscita a entrare in possesso dei nominativi dei residenti sottoscrittori delle polizze assicurative.