Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Dopo Intesa Sanpaolo, anche Generali Italia entra nel capitale di Yolo Group, insurtech italiana che realizza piattaforme per la commercializzazione di prodotti assicurativi digitali. Si amplia così la compagine azionaria della società nella quale figurano, tra gli altri, Neva Sgr e, appunto, Intesa Sanpaolo Vita, lead investor nei precedenti round di finanziamento. L’operazione prevede un investimento di 2,5 milioni di euro il 4 agosto per entrare con il 10,8% nel capitale e mira ad arrivare progressivamente al 18% entro il 2022.
Semestre più che positivo per gli intermediari associati ad Assoreti, con il portafoglio dei clienti dei consulenti finanziari che ha raggiunto la valorizzazione record di 744,9 miliardi. Una crescita su base annua pari al 17,6% e un incremento del 4,2% rispetto alle valorizzazioni di fine marzo. Sul totale del patrimonio, l’84,5% è rappresentato da strumenti finanziari, gestioni patrimoniali e prodotti assicurativi e previdenziali, per un valore di 629,3 miliardi. La componente principale, a conferma del periodo particolarmente positivo per l’intera industria, è quella del risparmio gestito, che raggiunge i 525,2 miliardi, pari a oltre il 70% del portafoglio complessivo. Gli strumenti finanziari amministrati, a quota 104,1 miliardi, corrispondono al 14% del totale, mentre la liquidità si attesta a 115,5 miliardi, il 15,5%: ancora più importante, la componente liquida ritorna ai livelli pre-pandemici, segnando un’inversione di marcia rispetto all’anno del Covid, quando molti risparmiatori avevano scelto di tutelarsi dal rischio delle fluttuazioni dei mercati lasciando il contante parcheggiato nei conti.
Il pianeta Terra è malato: per quanti sforzi si possano compiere, la piaga del riscaldamento globale appare ormai come irreversibile. Un monito, il più duro mai formulato, che è arrivato ieri dalla sesta edizione del rapporto dell’Intergovernamental Panel on Climate Change (Ipcc), redatto in seno alle Nazioni Unite, secondo il quale anche il miglior scenario di riduzione delle emissioni annue di Co2, a zero entro il 2050, comporterebbe un aumento della temperatura del pianeta di 1,5 gradi Celsius nel giro del 2030. Le conseguenze si tradurrebbero in fenomeni atmosferici estremi, di cui l’estate 2021, tra incendi e uragani, sta dando le prime avvisaglie.

Berkshire Hathaway, la società di investimento di Warren Buffett, ha chiuso il secondo trimestre con un utile netto di 28,1 miliardi di dollari (23,89 mld euro), in crescita del 7% su base annua. L’utile operativo, che esclude alcuni risultati di investimento, è aumentato da 5,5 a 6,7 miliardi (5,7 mld euro), con maggiori profitti nelle divisioni di energia, utility e trasporto ferroviario e una diminuzione nelle attività assicurative.

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  • Più incendi e inondazioni: la Terra è in «codice rosso»
Inondazioni improvvise e violentissime, incendi devastanti, ondate di calore. E, ancora, ghiacci che si sciolgono in Artico, mari che si innalzano travolgendo le coste, oceani sempre più acidi. Gli scienziati dell’Ipcc hanno pubblicato ieri il Sesto rapporto sui cambiamenti climatici. Dal 1990 l’ente intergovernativo delle Nazioni Unite misura la febbre della Terra, sintetizzando le migliori ricerche internazionali, e ci avverte della nostra corsa verso la catastrofe. Per la prima volta, però, compaiono termini come «inevitabili» o «irreversibili». E il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, parla di «codice rosso» per la Terra. Cosa succede? La fatidica soglia di +1,5° di riscaldamento della superficie terrestre, rispetto ai livelli pre-industriali, la raggiungeremo entro i prossimi due decenni, probabilmente molto prima. Siamo già a +1,1°, «inevitabile» dunque toccare quel muro a meno che non si proceda con «riduzioni immediate, rapide e su larga scala» delle emissioni climalteranti, di cui fino ad oggi non c’è alcun segno.

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  • Monopattini senza casco né legge Un altro morto. “Fermate la giungla”
Il buio della notte, un incrocio, una moto contro un monopattino. Poi il botto. E sull’asfalto di una Firenze semivuota per ferie rimane il corpo senza vita di un ventisettenne. Si chiamava Mohamed Fahim Abdul Rahuman, dello Sri Lanka. Ha battuto il capo sul marciapiede. Ricoverate in codice rosso, anche se non in pericolo di vita, le altre due persone in sella allo scooter. Sale così a cinque, dopo domenica notte, il numero di persone che nell’ultimo anno e mezzo ha perso la vita in Italia in incidenti in cui è coinvolto un monopattino. Solo lo scorso anno si sono registrati 7,4 milioni di noleggi e, traballando sulle due rotelline, sono stati percorsi 14,4 milioni di chilometri. Con l’inizio dell’anno nuovo, «tempi tecnici e approvazioni di Camera e Senato permettendo», spiega Roberto Rosso (Fi), vicepresidente alla Camera, membro della commissione Trasporti e primo firmatario di una proposta di legge che punta ad introdurre l’obbligo dell’assicurazione, limiti di velocità e un “patentino” se a guidare è un minorenne.

Handelsblatt

 

  • Contrasto tra la filiale di Allianz e gli investitori statunitensi: una possibile soluzione
I primi punti di partenza cominciano ad emergere nell’indagine sulle alte perdite di AGI sui prodotti di hedge fund – sei miliardi di dollari di danni sono sul tavolo. Queste sono le due domande decisive nel conflitto tra Allianz Global Investors (AGI) e i grandi investitori americani che fanno causa: Quanto è alto il possibile risarcimento per le perdite con gli hedge fund nella fase iniziale della crisi di Coronavirus? E quando verrà presa una decisione? Entrambe le parti sono estremamente caute con le dichiarazioni pubbliche in questo momento. Questo è anche perché il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, che è intervenuto alla fine della settimana scorsa nella disputa che si sta consumando da un anno, ha ammonito le parti coinvolte ad esercitare la moderazione pubblica. In questo senso, il caso differisce dallo scandalo diesel Volkswagen di ben sei anni fa, per esempio, quando gli avvocati dei querelanti americani cercarono deliberatamente l’attenzione dei media.

 

  • Personale, vendite, prodotti: Ecco come si presenta la nuova Allianz in Germania
È il progetto di ristrutturazione più grande e più rischioso che il CEO di Allianz Oliver Bäte ha osato intraprendere durante il suo tempo alla guida del gigante assicurativo di Monaco. Si tratta della fine della un tempo potente filiale Allianz Deutschland, che ha causato molti disordini nel gruppo da quando è stata annunciata in primavera. Non c’è da stupirsi, perché Bäte non solo vuole scindere uno dei più importanti generatori di reddito di Allianz e rendere indipendenti i settori principali dell’assicurazione danni, vita e salute, ma anche riorganizzare le vendite. A marzo, il gruppo aveva stabilito la direzione di massima, e negli ultimi mesi i consigli hanno lavorato sull’ulteriore struttura. Prima della pausa estiva, i punti chiave sono stati messi a punto. In un’intervista con Handelsblatt, i due uomini forti della nuova Allianz tedesca, Bernd Heinemann e Andreas Kanning, spiegano per la prima volta la nuova struttura e le sue conseguenze per il gruppo.