DA TIFFANY A MONCLER, TRA LE GRIFFE È CORSA A LINEE AD HOC E CONTENUTI. IN CINA BOOM DEL 400%

di Francesca Sottilaro
Le immagini delle vacanze che stanno circolando di più sui social cinesi non riguardano solo selfie o paesaggi sofisticati, ma sempre più spesso animali domestici in ambientazioni lusso, dai cani che mangiano in ciotole Hermès ai gatti con collari griffati. La cosa più “di moda” per un padroncino è mostrare il proprio pet mentre si è in viaggio, che se si tratti di un coniglio sull’aereo in una sacca Louis Vuitton o mentre si fa shopping. Nell’ex Celeste Impero, come in Europa e negli Stati Uniti, gli animali da compagnia si sono trasformati in un prezioso contenitore per i marchi del lusso e a sorprendere è che più giovani sono i pet parent, più singolare è la scelta nelle tipologie: la generazione Z sta infatti spostando l’attenzione anche su anatre, maiali e alpaca e nei negozi si entra se sono pet friendly. Starbucks ha preso l’iniziativa nel 2018, la catena Hey Tea ha seguito l’esempio lanciando il suo primo dog cafè e numerosi hotel di lusso, dal Mandarin all’Intercontinental, li accettano come ospiti.

Secondo gli esperti la strategia da adottare a livello globale e in attesa che i flussi turistici tornino a crescere è creare, dai negozi ai viaggi, le condizioni perché animali e padroni ricevano lo stesso trattamento, mettendo insieme anche le collezioni. La corsa ad ampliare le linee sta riguardando tutte le griffe, da ultimo Versace che ha varato nuovi look di lusso in un segmento dove spopolano i piumini di Moncler, le copertine Missoni, i collari Tiffany o le mantelline di Prada. Tutti articoli che vanno ad accrescere anche in Italia un business che nel 2020 ha toccato quota 2 miliardi di euro secondo Assalco (Associazione imprese per l’alimentazione e la cura degli animali da compagnia). Mentre l’Osservatorio Coop ha dichiarato che nel 2021 nella Penisola ci sono 8 milioni di cani e 10 milioni di gatti, con un potenziale aumento di 4,5 milioni di nuovi padroni rispetto allo scorso anno. A livello globale è Emarketer a stimare invece che il segmento raggiungerà i 270 miliardi di dollari (228 mld di euro) entro il 2025, 27 dei quali solo per la gamma lusso. Mentre in Cina la ricerca di Frost & Sullivan prevede che il mercato legato agli animali raggiungerà i 66,8 miliardi di dollari (56,4 mld di euro), dieci volte più dal 2013. Non solo: il possesso dei cani e gatti è aumentato del 300% e il fatto che i padroni siano disposti a spendere in prodotti di lusso per mettersi in mostra ha fatto schizzare il settore del 400%.

Dalle colonne di Jing Daily Gloria Gan, analista presso la società di ricerche Mintel, ha spiegato che i consumatori stanno esplorando nuovi modi per condividere i piaceri della vita con i loro animali domestici. «L’apertura di negozi pet-friendly da parte di marchi di lusso sarà sicuramente un tema caldo», ha sottolineato, «e per rimanere rilevanti le maison possono fare un passo in più rispetto ai semplici accessori, aprendo magari pop-up cafè orientati sul tema».

Altro consiglio è raggiungere i proprietari sui social. Negli ultimi due anni, nell’ex Celeste Impero il livestreaming dei pet ha toccato le 16 mila ore al mese, il che significa che ogni 5,4 secondi viene trasmessa una diretta sui quattro zampe. L’83% dei proprietari utilizza le piattaforme per imparare a prendersi cura dei propri compagni mentre il 25% segue i contenuti sugli Instagram locali.
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