Entro il prossimo 11 ottobre, gli agricoltori di Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia che hanno subito danni alle produzione agricole per effetto delle gelate tardive dell’inizio di aprile della scorsa primavera dovranno presentare domanda alla regione di appartenenza, ai fini di ottenere gli indennizzi previsti dal Fondo di solidarietà nazionale.

La legge n. 106 del 23 luglio scorso, di conversione del decreto 25 maggio 2021 n. 73 (Sostegni bis) mette a disposizione 161 milioni di euro, dei quali 5 da riservare agli apicoltori professionali e 1 a coloro che hanno subito danneggiamenti dagli eventi calamitosi che si sono verificati in Calabria nel mese di novembre 2020.

I decreti di declaratoria per 5 le regioni indicate sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale del 28 agosto scorso, termine dal quale decorre il periodo di 45 giorni concessi agli agricoltori per presentare la domanda di indennizzo.

Nei prossimi giorni saranno pubblicate altri decreti per le altre Regioni e per gli altri eventi dannosi ammessi a contributo pubblico a copertura dei danni economici subiti. Infatti, i fondi disponibili coprono sia le gelate tardive che le brinate e le grandinate che si sono verificate nei mesi di aprile, maggio e giugno 2021, oltre all’evento calabrese che risale alla fine del 2020.

Intanto, il Mipaaf ha provveduto ad emanare la circolare n. 359320 del 6 agosto scorso, con la quale è stata fissata la procedura per la richiesta degli indennizzi e per l’erogazione dei fondi pubblici disponibili che, considerata l’entità danni registrata (si stimano oltre 800 milioni di euro per le sole gelate tardive), riuscirà a coprire solo parzialmente le perdite a carico delle aziende agricole.

Va detto, tuttavia, che non tutte avranno accesso al Fondo di solidarietà nazionale, in quanto sono escluse quelle che hanno sottoscritto polizze assicurative e hanno partecipato a fondi di mutualizzazione a copertura degli eventi avversi che si sono verificati.

Inoltre, per le aziende agricole prive di copertura, la possibilità di aspirare ai contributi indennizzatori scatta qualora dimostrino di avere subito una perdita superiore al 30% dell’intera produzione lorda vendibile aziendale.

Di conseguenza, le aziende diversificate e cioè quelle con un ventaglio di produzioni agricole che comprende anche colture non dichiarate danneggiate (ad esempio i cereali) potrebbero rimanere escluse, per avere subito perdite inferiori alla soglia del 30%.

La circolare Mipaaf fissa una ambiziosa tempistica per chiudere le operazioni, stabilendo che, entro la fine del 2021, le risorse saranno erogate a favore dei beneficiari.

Per rispettare tale obiettivo, è necessario, precisa il Ministero, che le Regioni e le Provincie autonome completino le istruttorie delle domande e quantifichino i fabbisogni di spesa rilevati dalle istanze ammissibili, entro il 31 ottobre 2021.

Una volta che tutte le amministrazioni regionali e provinciali interessate hanno comunicato al Mipaaf l’esito delle valutazioni sulle domande ricevute, sarà possibile tirare i conti e procedere al riparto della dotazione finanziaria disponibile tra le Amministrazioni territoriali, rispettando i vincoli in materia di riserva di spesa per l’apicoltura (5 milioni di euro) e per la Calabria (1 milione di euro).

Ermanno Comegna

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