IL SINDACO HA MESSO UNA TELECAMERA OGNI 46 ABITANTI. FDI E LEGA: ATTENTATO ALLA LIBERTÀ
di Carlo Valentini
Le telecamere anticrimine contestate da FdI e Lega per eccesso di legittima difesa tecnologica del territorio. Ed è rissa (politica) all’interno del centrodestra. Accade a Solesino (Padova), comune di 7.000 abitanti, dove Elvy Bentani si è presentato in campagna elettorale a capo di una lista civica di centrodestra dissidente promettendo che avrebbe blindato e resa sicura la città, che tra poco (a Ferragosto) festeggerà santa Maria Assunta, annuale principale evento del posto. E’ stato così convincente da sconfiggere sia la lista ufficiale del centrodestra che quella del centrosinistra e appena indossata la fascia tricolore ha incominciato a tener fede al suo programma.

Per prima cosa ha sottoscritto con una compagnia d’assicurazione un accordo per assicurare tutte le famiglie del suo comune contro il furto. La polizza è gratuita per i cittadini, il Comune ha messo l’onere (5mila euro) a bilancio al capitolo sicurezza: il costo è di tre euro a famiglia, si ricevono fino a mille euro in caso di furto. «La stipula della polizza – spiega – viene incontro alle esigenze di sicurezza ed assistenza richieste dalla popolazione rispetto al grave fenomeno dei furti e delle rapine in casa. L’iniziativa intende essere un esempio a livello nazionale, abbiamo dimostrato che i Comuni possono assicurare i propri concittadini contro i furti e le rapine, tutelando la gente onesta che paga le tasse».

La decisione è stata presa dopo che una banda aveva realizzato una decina di furti. «In un’abitazione – dice il sindaco – i ladri sono entrati mentre i residenti stavano cenando. È una situazione intollerabile. Non dovrebbe esistere l’eccesso di legittima difesa: se un ladro entra in casa nostra in piedi, dovrebbe sapere che potrebbe uscirne steso. In attesa che qualcosa cambi, ho pensato alla polizza, almeno quella».

Poi ha deciso di potenziare il corpo dei vigili urbani. Ha acquistato per loro un Suv 4×4, un’Alfa Romeo Stelvio: «L’auto è un fiore all’occhiello, siamo il primo comune in Italia ad acquistare un’Alfa Romeo Stelvio per la propria polizia locale. Dimostriamo con i fatti che al primo posto abbiamo la tutela e la sicurezza dei nostri concittadini». Ma oltre al Suv, Bentani ha fornito ai vigili urbani una mitraglietta semiautomatica Glock e dei giubbotti antiproiettile. «Beh – assicura – quando la indossi e ti avvicini a qualcuno a un posto di blocco fa un certo effetto. Si tratta soprattutto di un deterrente». Nei giorni scorsi ha ordinato ben 160 telecamere, che in poco più di 10 chilometri quadrati consentiranno di monitorare ogni angolo del territorio. «Sarà l’atto finale – dice – quello che dovrebbe definitivamente cancellare furti, scippi o stupri, le famiglie non avranno più l’incubo dei ladri e le donne potranno girare la sera in tranquillità».

Il bello è che a opporsi a questa decisione sono stati gli esponenti dell’opposizione di centrodestra, che gli hanno rovesciato addosso le accuse che in genere a Roma vengono formulate nei loro confronti: soffiare sul fuoco dell’insicurezza e creare allarmismo. Dice il capo dell’opposizione, Luana Levis, di Fratelli d’Italia: «Tutti gli abitanti saranno continuamente monitorati come in un set del Grande Fratello. Va bene mettere in sicurezza il territorio ma questa Amministrazione sta facendo della sicurezza uno spettacolo da esibire.Telecamere, mitra, Alfa Romeo per gli inseguimenti, la polizia municipale è pronta per una guerra anche se gravi crimini non esistono. È inaccettabile che i solesinesi siano costretti a subire la privazione della loro libertà».

«Non è così e mi stupisce che le critiche arrivino proprio da destra», è la risposta del sindaco: «Ho promesso una città senza reati e sarà così. Le telecamere, una ogni 46 abitanti, un record, saranno molto potenti, in grado di fare uno zoom sulle targhe e sui volti senza perdere l’alta definizione. Le immagini e le informazioni arriveranno nella centrale operativa del comando della polizia locale. E l’uso delle immagini sarà esclusivo delle forze dell’ordine, neanche sindaco e assessori potranno vederle per questioni di privacy».

Non vuole essere chiamato sindaco-sceriffo. E anzi ritiene che sia proprio con la prevenzione che si possono evitare episodi come quello dell’assessore leghista di Voghera, Massimo Ariatici, che ha sparato e ucciso un marocchino e il consigliere comunale leghista di Licata, Gaetano Aronica, che ha sparato al suo ex socio d’affari. Bentani, che si è fatto fotografare nel suo ufficio in Comune con sul tavolo la mitraglietta e il pollice alzato in segno di vittoria, mostra, altrettanto orgoglioso, il trend in discesa dei furti e degli atti di vandalismo e giura che la tolleranza zero metterà il comune al riparo dai malintenzionati. Nel comune c’è anche una stazione dei carabinieri «ma sono in pochi a pattugliare il territorio – rileva – e i nostri vigili possono dare un contributo importante, anche nelle ore notturne, ma è indispensabile garantire loro sicurezza, cercando di equipaggiarli al meglio».

Non lo ha turbato neppure il fascicolo che ipotizza la concussione aperto dalla Procura di Rovigo. Secondo l’accusa avrebbe fatto pressioni per ammorbidire alcuni oppositori e per esautorare il comandante di Vigili, poi effettivamente diventato ex.

Elvy Bentani, 46 anni, venditore di Folletto e agente immobiliare, sposato, una figlia, è stato coordinatore cittadino di Forza Italia, che poi ha abbandonato: «Più che da Forza Italia, sono sempre stato affascinato da Silvio Berlusconi, che però oggi è sul viale del tramonto». Nel 2018 è stato eletto col 34,5% dei voti, superando il segretario della Lega, Sandro Bardozzo (26,4%). Entrambi promettevano law & order, ma il primo l’ha spuntata: «“Questa è la mia politica, mai chiuso nel palazzo ma sempre tra la gente, con la gente e per la gente, sempre al fianco dei cittadini e dei commercianti».

Non ci sarà angolo del comune che sfuggirà agli occhi delle telecamere e quindi, seppure con l’assicurazione che la privacy sarà tutelata, ogni movimento in strada sarà filmato, con buona pace di chi sta protestando perfino contro il green pass ritenendolo lesivo dei propri diritti. Ammette: «Qualcuno mi dice «ma non siamo in Pakistan», che c’entra? Se ci fossero anche lì forse le cose andrebbero meglio«.

Il presidente della Regione, il leghista Luca Zaia, per ora non si è pronunciato. Ma altri sindaci veneti sembrano intenzionati a seguire l’esempio del sindaco legalitario e quindi l’area super sorvegliata potrebbe allargarsi. Vuoi vedere che toccherà a Lega e Fratelli d’Italia spingere il freno a livello regionale proprio sull’ordine pubblico, uno dei cavalli di battaglia? Del resto la Corte costituzionale ha parzialmente bocciato la riforma della polizia locale del Veneto, asserendo che il legislatore regionale «non può intervenire in ambiti riconducibili alla sicurezza primaria che è compito dello Stato». Sembra che il sindaco di Solesino quando ha letto la sentenza sia stramazzato, sconsolato, sulla sedia.

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