Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Sesana (Generali Italia): decisivo il ruolo del campioni nazionali

Per guidare la ricostruzione e la ripresa dei prossimi mesi servirà una fortissima guida e pianificazione per individuare i settori strategici, di importanza prioritaria, sui quali come Paese dobbiamo investire. Credo che ci siano molte idee buone, ma al di là degli strumenti che saranno messi in campo l’elemento di successo serviranno una chiara governance e un piano di esecuzione definito per implementare in maniera rapida e efficace le diverse iniziative di sviluppo, senza dispersione di risorse». Lo ha dichiarato Marco Sesana, ceo di Generali Italia, intervenendo ieri al Meeting di Rimini sul tema «Una nuova economia per l’Unione Europea?». Secondo il numero uno del Leone di Trieste sul mercato italiano, le due direttrici imprescindibili in una visione di sviluppo devono essere la sostenibilità e la digitalizzazione e il Recovery Fund sarà uno strumento potente di accelerazione verso questa direzione, senza dimenticare che «il settore assicurativo è il maggiore investitore istituzionale e con oltre 10.200 miliardi di euro di asset gestiti è in grado di sostenere il finanziamento della ripresa». Alla domanda su quale sia la sua visione dei servizi per le imprese in Italia, Sesana si è detto convinto dell’importanza della cooperazione fra mondo imprese e settore pubblico.


Tasse auto, riscossione da assegnare con gara

Una disposizione regionale che legittima un affidamento diretto a favore di un ente pubblico non è conforme al diritto europeo se il corrispettivo erogato a fronte del servizio non è motivato dal perseguimento dell’interesse pubblico e va oltre il mero rimborso delle spese; nel caso di specie la riscossione delle tasse automobilistiche non è funzione di interesse pubblico esclusiva di Aci e quindi il servizio deve essere sempre affidato con gara.


Le assicurazioni scaricano BTp Regge il salvagente delle banche

Ora c’è l’argine della Bce. Ma in futuro, quando la Banca centrale magari ridurrà gli acquisti di titoli di Stato che oggi sono legati alla pandemia, chi si farà carico del debito pubblico italiano? Debito, peraltro, destinato a crescere in misura rilevante stante la necessità di dare ossigeno al Paese prima che venga travolto dalla crisi economica generata dalla pandemia. La domanda non è retorica, tutt’altro. Nei giorni scorsi il ceo di Unipol Gruppo, Carlo Cimbri, ha lanciato un messaggio inequivocabile: il settore assicurativo, complici le regole di Solvency II dovrà rivedere pesantemente la strategia sui titoli di Stato italiani. E questo non vuol dire meno acquisti, vuol dire vendite: circa 15 miliardi di BTp da scaricare sul mercato, secondo una prima stima.