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Su Cattolica la parola al giudice

I soci dissidenti di Cattolica puntano sull’articolo 2527 del codice civile (che vieta l’ingresso come soci dei concorrenti di cooperative) nel tentativo di bloccare l’ingresso di Generali nel capitale della compagnia veronese. Ma dalla compagnia guidata da Carlo Ferraresi controbattono punto su punto a tali osservazioni e parlano di «richieste prive di ogni fondamento». Ieri davanti al Tribunale di Venezia l’argomento in discussione era in particolare l’assemblea straordinaria di Cattolica che lo scorso 27 giugno ha votato la delega per l’aumento di capitale di 500 milioni. Un intervento che, come noto, è stato richiesto da Ivass, l’autorità di controllo del settore, per risollevare il Solvency II della compagnia di Verona, colpito da Covid e mercati.


Assicurazioni a -20% in borsa

Le compagnie di assicurazione europee sono state inondate da inizio anno di richieste di risarcimento e restrizioni, che hanno intaccato il prezzo delle loro azioni. L’indice Euro Stoxx Insurance ha accusato un calo superiore al 20%, trascinando con sé l’Euro Stoxx 600 che ha registrato una contrazione superiore a dieci punti percentuali.

Cattolica contrattacca

Si è tenuta, al tribunale di Venezia, l’udienza sul ricorso presentato da alcuni soci di Cattolica assicurazioni per ottenere la sospensiva della delibera dell’assemblea del 27 giugno scorso sulla delega per l’aumento di capitale da 500 milioni di euro. La compagnia ricorda che la delega, nel frattempo, «è stata esercitata anche alla luce dell’intervenuta autorizzazione dell’Ivass». Cattolica ha presentato «un’ampia memoria che ha contestato ogni punto del ricorso dei soci impugnanti (34 soci, pari allo 0,18% del totale soci al 13 luglio 2020, i quali hanno dichiarato un possesso di complessive n. 54.418 azioni pari allo 0,03% del totale) nonché le loro richieste, ritenute prive di ogni fondamento»


Cattolica, memoria al tribunale di Venezia

Battaglia legale.  Ieri Udienza a Venezia sull’aumento di Cattolica

I legali di Cattolica Assicurazioni hanno presentato al Tribunale di Venezia «un’ampia memoria che ha contestato ogni punto del ricorso dei soci» e le loro richieste «ritenute prive di ogni fondamento». Lo comunica la compagnia ricordando che si è tenuta ieri, davanti al Tribunale delle Imprese di Venezia, l’udienza sul ricorso presentato da alcuni soci per ottenere la sospensiva della delibera dell’Assemblea straordinaria di Cattolica del 27 giugno scorso di delega per l’aumento di capitale di 500 milioni di euro. Delega che nel frattempo comunque è stata esercitata anche alla luce dell’intervenuta autorizzazione dell’Ivass. Gli impugnanti, precisa in una nota Cattolica, sono 34 soci pari allo 0,18% del totale soci che hanno dichiarato un possesso di complessive 54.418 azioni pari allo 0,03% del totale delle azioni. Il giudice designato ha preso atto e si è riservato ogni decisione.