Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Bce ha dato luce verde a Leonardo Del Vecchio per salire dal 9,9 al 19,9% di Mediobanca. Ieri, dopo le indiscrezioni circolate nel corso della giornata, solo a borsa chiusa Delfin ha confermato la notizia. Il termine ultimo del resto era fissato per oggi quando, considerando anche le bank holidays intercorse tra giugno e agosto, sarebbero scaduti i 60 giorni lavorativi dell’istruttoria. È stato lo stesso Del Vecchio a dare l’annuncio al ceo di Mediobanca, Alberto Nagel. Nell’arco di una breve ma cordiale telefonata i due si sarebbero ripromessi di organizzare un incontro nelle prossime settimane, un segnale di distensione in cui non è difficile leggere la premessa di un accordo. Di certo, con l’ok del regolatore in tasca, Delfin si porterà verso il 13-14% di Mediobanca, quota con la quale potrebbe presentarsi all’assemblea di fine ottobre. Per comprare le azioni, però, la holding potrebbe aspettare un raffreddamento del prezzo che negli ultimi giorni è tornato quasi ai livelli pre-Covid in area 7,5 euro (solo ieri è salito del 3,18%). Non è escluso che, come l’anno scorso, a rastrellare per conto di Del Vecchio sia la banca francese Natixis guidata in Italia da Guido Pescione.
Come a Milano, anche a Trieste il via libera della Bce a Leonardo Del Vecchio non ha suscitato particolari clamori. Il rafforzamento di Mister Luxottica in Mediobanca è un dato ormai ampiamente metabolizzato ai vertici della compagnia di cui Piazzetta Cuccia è il socio di maggioranza relativa al 12,8% e Delfin il terzo azionista al 4,84%. Tanto più che nessuno si aspetta ripercussioni nel breve, con il vertice confermato da appena un anno e tutta la prima linea impegnata a gestire l’emergenza del Covid. Semmai sarà interessante capire come il nuovo assetto di Mediobanca sposterà gli equilibri in vista del rinnovo del 2022.
Da qualche tempo, del resto, in Generali il fronte privato è in movimento e spinge per una più equa spartizione del potere. Un proposito maturato soprattutto dopo l’ultimo rinnovo del board che ha confermato Philippe Donnet come ceo e Gabriele Galateri come presidente. Francesco Gaetano Caltagirone, per esempio, vedrebbe di buon occhio un assetto più plurale della governance.
La partnership di lungo termine resta saldamente blindata ma Poste Italiane e Anima holding, qualche mese fa, hanno deciso di riscrivere più di qualche passaggio centrale del loro accordo distributivo che scadrà nel 2033. Una partnership strategica per entrambe le parti con decine di miliardi di asset in ballo: a marzo del 2018, Poste Italiane, come noto, ha avviato la scissione parziale in favore di Anima Sgr delle attività di gestione di attivi sottostanti a prodotti assicurativi di ramo I. In ballo c’erano maxi asset per oltre 70 miliardi di euro e Poste, in cambio dei 120 milioni pagati complessivamente da Anima, si è anche impegnata a distribuire i fondi comuni del gruppo guidato da Alessandro Melzi D’Eril (per il 54% del totale). Un accordo che non è solo di carattere commerciale, visto che il gruppo guidato da Matteo Del Fante dal 2015, è anche azionista di Anima holding con una quota pari al 10%. Partecipazione che a giugno scorso il gruppo postale ha deciso di svalutare (per la seconda volta) di altri 19 milioni per avvicinare il valore di carico (nel 2015 pagò a Mps le azioni a un valore superiore ai 5 euro) alle attuali quotazioni di Anima, che sfiorano 3,8 euro.
  • Nubifragio in Veneto, le iniziative di Cattolica e Credem
Cattolica Assicurazioni ha creato una task force dedicata ai sinistri mentre il Credito Emiliano è pronto a sospendere le rata dei mutui dei clienti colpiti dal nubifragio abbattutosi nei giorni scorsi in alcune province del Veneto. Per una tempestiva gestione dei sinistri la compagnia assicurativa di Verona ha messo a disposizione la propria rete agenziale con una corsia preferenziale per chi ha avuto conseguenze dal maltempo. Il gruppo assicurativo ha anche deciso di creare un fondo per l’erogazione di prestiti ai propri dipendenti che hanno subito danni a causa del nubifragio. Quanto al costo dei sinistri, appare prematuro avere una stima, ma va ricordato che in ballo c’è anche il piano riassicurativo della compagnia. Per quanto riguarda il Credem, la domanda di sospensione, ferma restando la regolarità del piano dei pagamenti, dovrà essere presentata alla filiale di riferimento corredata da un’autocertificazione che attesti il danno subito dall’immobile per il quale si richiede l’agevolazione.

  • Cattolica rafforza l’assistenza
Cattolica assicurazioni interviene a favore dei propri assicurati che hanno subìto danni per il nubifragio che ha interessato alcune aree del Veneto. La compagnia spiega che, per una tempestiva gestione dei sinistri, è stata messa a disposizione la rete agenziale con una corsia preferenziale. È stata inoltre istituita una task force «per rispondere in maniera puntuale e rapida a tutte le domande e alle richieste di informazioni che potrebbero pervenire». L’unità operativa prevede il coinvolgimento diretto della liquidazione sinistri e degli studi peritali specializzati nella gestione di questa tipologia di eventi. «Preso atto della difficile situazione, il gruppo ha inoltre deciso di creare un fondo per l’erogazione di prestiti ai propri dipendenti che hanno subìto danni a causa del nubifragio. Esprimendo solidarietà nei confronti di tutti i cittadini colpiti da questa ondata di maltempo, Cattolica vuole ribadire con queste iniziative l’impegno a mettere al centro della propria attività d’impresa le persone e i loro bisogni»
  • Confagri: richieste accolte. Danni economici ingenti
«La circolare ha accolto le richieste di Confagricoltura che, in particolare per l’Emilia Romagna, aveva segnalato il deperimento in campo dei pomodori a causa dell’andamento climatico»: così recita una nota di Palazzo della Valle a commento della circolare del dicastero delle politiche agricole sugli aiuti per l’arresto della raccolta di pomodoro. «Le temperature elevate delle ultime settimane, affiancate da piogge particolarmente intense e durature, hanno determinato una contemporaneità della fase di maturazione in tutte le zone di produzione, con conseguente impossibilità, da parte delle industrie, di ritirare il pomodoro ormai pronto per la raccolta», chiosa Confagri. «Il danno economico è ingente per le aziende che, nel Nord Italia, contano quasi 40 mila ettari dedicati».

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  • Mediobanca, via libera della Bce. Del Vecchio potrà salire fino al 20%
Via libera della Bce a Leonardo Del Vecchio ad acquisire fino al 19,99% di Mediobanca. Il verdetto della Vigilanza è arrivato ieri al termine dei 60 giorni lavorativi dalla richiesta di fine maggio, secondo la formula del silenzio-assenso. Un risultato che la Borsa ha sottolineato con un +3,54% di Mediobanca a 7,5 euro. Del Vecchio in un primo momento aveva criticato la strategia di Mediobanca come troppo dipendente dagli utili della quota del 13% in Generali (di cui Del Vecchio è azionista con il 5%) e dal credito al consumo e meno dall’investment banking. Nel frattempo ha modificato la sua posizione, dichiarando appoggio e sostegno al nuovo piano industriale del ceo Alberto Nagel, la cui Mediobanca è diventata intanto advisor nei maggiori deal dell’anno: la fusione Fca-Psa, l’ops di Intesa Sanpaolo su Ubi e ora la vendita di Mps per conto del Tesoro. Secondo indiscrezioni, Del Vecchio — che ieri ha telefonato a Nagel per avvisarlo dell’ok Bce — potrebbe innanzitutto salire fino al 13-14% magari comprando da Vincent Bolloré, che ha il 5,7%, superando così il 12,6% del «patto di consultazione» (Mediolanum, Fininvest, Benetton, Gavio, Ferrero tra i soci).
  • Volkswagen testa l’auto a guida autonoma in Cina
Non poteva che essere la tedesca Volkswagen ad alzare l’asticella un po’ più in alto. Ed è anche inevitabile che avvenga in Cina, il più grande mercato del mondo trainato anche dagli ingenti investimenti del governo sull’elettrico che pone Pechino nella posizione di leader mondiale nelle batterie. Stavolta però la casa di Wolfsburg decide di testare i primi veicoli a guida autonoma in città, nel distretto di Hefei. Lo farà con l’elettrica sportiva dell’Audi a partire da settembre. A maggio scorso Vw aveva dichiarato che avrebbe investito un miliardo di euro per prendere una quota del 50% nella società statale cinese JAC, avanti nella sperimentazione dei veicoli a guida autonoma, dicendosi pronta a salire fino al 75% ove Pechino acconsentisse. E ha analoghe collaborazioni con China FAW (che ha appena deciso di avviare uno stabilimento di auto elettriche a Modena) di proprietà della statale Group Corp Ltd. Vw ha venduto 1,59 milioni di veicoli in Cina nei primi sei mesi del 2020, in calo del 17% da 1,92 milioni veicoli dello stesso periodo dell’anno scorso. Per tutto il 2019 Volkswagen ha venduto circa 4,23 milioni di auto.

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  • Bce, via a Del Vecchio Ora può iniziare la partita Mediobanca
Per Mediobanca la partita entra nel vivo dopo l’ok della Bce a Leonardo Del Vecchio. La Delfin può quindi crescere fino alla soglia del 19,99% in Piazzetta Cuccia. Già ora, il patron di Essilux ha messo a segno un primato: essere il singolo socio industriale con la quota più robusta di sempre. Adesso ha avuto il disco verde a raddoppiare la posizione. Chi è vicino a Del Vecchio lo descrive come molto concentrato sulla partita GrandVision, che sta avendo vari strascichi legali. Ma è probabile che voglia approfittare — almeno parzialmente — in tempi abbastanza brevi della sospirata autorizzazione. Quando si muoverà con gli acquisti, dovrà uscire allo scoperto entro quattro giorni dal superamento della quota del 10% e, secondo il Testo unico della finanza, dovrà anche spiegare al mercato come intende muoversi.

  • Del Vecchio prepara le tre partite d’autunno
A distanza di un anno dal suo ingresso, Leonardo Del Vecchio si prepara a completare l’ascesa in Mediobanca e a riprendersi il controllo di EssilorLuxottica. Sotto la regia e i preziosi consigli dell’avvocato Sergio Erede, mente legale delle partite aperte dal patron di Luxottica, Del Vecchio è riuscito a centrare tutti i più recenti obiettivi. La scalata a Mediobanca, oramai proiettata verso il 20%, gli permetterà di avere una maggiore influenza in Generali, controllata al 13% dalla banca milanese e da lui partecipata al 5%. Quanto a EssilorLuxottica, dopo una convivenza a tratti complessa con i partner francesi, la Delfin nei primi mesi del prossimo anno si “riapproprierà” dei poteri che le spettano in veste di primo azionista del colosso degli occhiali con il 32%.
  • Tesla scivola sui tamponamenti Usa
Tesla, e in particolare la sicurezza del crossover Model Y, sotto accusa negli Stati Uniti dopo che un incidente avvenuto in Arizona a metà luglio – e poi diventato virale partendo dal gruppo di Facebook dedicato a questo modello – ha evidenziato una notevole debolezza strutturale nella zona della coda e soprattutto una scarsa resistenza del sedile del passeggero. Come riporta il sito specializzato InsideEV, il proprietario della Model Y ha spiegato di essere stato tamponato da un truck che trainava un rimorchio (quindi un massa complessiva piuttosto elevata) e che al momento dell’urto il sedile era «leggermente abbassato», cosa che potrebbe aver determinato un comportamento anomalo rispetto alla trazione della cintura. Al riguardo Jason Levine, capo del Center for Auto Safety, ha dichiarato a InsideEVs che «Tesla, un produttore all’avanguardia nella tecnologia di propulsione, utilizza schienali che sono sicuri come quelli delle sedie da giardino».

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  • Aon-Wills Towers Watson, gli azionistia pprovano la fusione
Gli azionisti dei broker assicurativi Aon e Willis Towers Watson hanno approvato tutte le proposte necessarie per completare la loro fusione precedentemente annunciata. L’operazione, che dovrebbe essere completata nella prima metà del 2021, subordinatamente alle approvazioni regolamentari,  ha un valore complessivo implicito di circa 80 miliardi di dollari. Secondo i termini dell’accordo proposto, gli azionisti di Aon deterranno il 63% e gli azionisti di WTW il 37% della nuova società. Gli azionisti di Willis Towers Watson riceveranno 1,08 azioni Aon in cambio di ogni azione Willis Towers Watson da loro detenuta immediatamente prima della chiusura.