Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Autostrade Confermato per oggi e domani lo sciopero dei caselli
Le Regioni: serve 1 miliardo per riempire i mezzi al 50%
Da Unicredit a Intesa il risiko bancario si fa anche sui quadri
Quotazioni al top e miniere ferme. La grande corsa all’oro riciclato
«Telecomunicazioni, perché la rete unica deve essere neutrale»
Per quanto irrituale, l’iniziativa del governo ha sparigliato le carte e costretto tutti a prendere posizione su una questione cruciale: come accelerare la costruzione di una rete di Tlc in fibra ottica, che copra tutto il Paese, senza lasciare indietro nessuno. Sull’obiettivo tutti concordano: del resto anche il lockdown ha confermato quanto una infrastruttura «a prova di futuro” sia decisiva per la crescita e la competitività del Paese, ma anche per l’istruzione, la salute, la sicurezza, la qualità della vita. Anche sullo strumento si registra un coro di consensi: tra le forze politiche, gli operatori , i soggetti finanziari e industriali coinvolti.
L’alternativa non può essere l’impossibile ritorno al monopolio di un solo competitore
Il presidente di Open Fiber: condivisa da tutte le Telco di Franco Bassanini *
Per quanto irrituale, l’iniziativa del governo ha sparigliato le carte e costretto tutti a prendere posizione su una questione cruciale: come accelerare la costruzione di una rete di Tlc in fibra ottica, che copra tutto il Paese, senza lasciare indietro nessuno. Sull’obiettivo tutti concordano: del resto anche il lockdown ha confermato quanto una infrastruttura «a prova di futuro” sia decisiva per la crescita e la competitività del Paese, ma anche per l’istruzione, la salute, la sicurezza, la qualità della vita. Anche sullo strumento si registra un coro di consensi: tra le forze politiche, gli operatori , i soggetti finanziari e industriali coinvolti. L’alternativa non può essere l’impossibile ritorno al monopolio di un solo competitore. Ma ci sono due modelli di rete unica. La rete unica verticalmente integrata, controllata da un fornitore di servizi di Tlc: in pratica il ritorno al passato, al monopolio di Tim. Oppure una rete unica neutrale, partecipata da tutte le Telco ma non controllata da nessuna, caso mai dallo Stato, garante dell’interesse generale a un’accelerazione degli investimenti: si può farla salvaguardando i legittimi interessi economici degli azionisti e dei dipendenti Tim. Le autorità di regolazione e il Parlamento si sono pronunciati per questo secondo modello: le prime nel 2014, il secondo a fine 2018. Il nuovo Codice europeo delle Comunicazioni elettroniche pure.
Vodafone Sky e WindTre scrivono al governo
L’accelerazione del governo sulla rete unica ha messo in allarme le compagnie telefoniche. Sky, Vodafone e WindTre hanno inviato una lettera congiunta ai ministri dell’Economia, Roberto Gualtieri, e dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, per esprimere la loro posizione sul dossier, a cui proprio i due ministri la scorsa settimana hanno impresso un’improvvisa accelerazione sollecitando Tim a stringere i colloqui con Cassa depositi e prestiti ed Enel per arrivare a unire la propria rete con quella di Open Fiber. Sky, Vodafone e WindTre in più occasioni hanno espresso il loro punto di vista, che è simile e converge sulla preferenza per una rete unica indipendente, sia dal punto di vista della governance sia dell’azionariato, e non verticalmente integrata, ovvero che venda solo connettività all’ingrosso e non anche servizi ai clienti retail. Il 31 agosto il gruppo telefonico ha convocato il board per dare il via libera a FiberCop, la società in cui verrebbe scorporata la rete secondaria in rame e la fibra di FlashFiber, che vedrebbe come azionisti Tim con il 58%, Kkr con il 37,5% e Fastweb con il 4,5%.
Agcom e Anac, cambiano i vertici
Il governo individua Lasorella per il dopo Cardani e Busia al posto di Cantone. Parola alle commissioni
Nel Consiglio dei ministri che ha varato il decreto agosto non ci sono solo misure economiche ma c’è anche un pacchetto di nomine che riguarda due Authority. Si tratta dell’Agcom e dell’Anac, posizioni ambitissime e che da tempo erano in attesa di rinnovo. «Tutti quanti lo conoscono e lo stimano», è il refrain nei palazzi della politica. Lasorella è appunto un profilo che unisce maggioranza e opposizione. Un discorso a parte merita l’Anac che dal 23 ottobre del 2019, dopo le dimissioni di Raffaele Cantone, è retta da un consigliere facente funzione di presidente, Francesco Merloni. Su proposta della ministra Dadone, Conte punta su Giuseppe Busia, oggi segretario della Privacy, già segretario generale dell’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori.