Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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In arrivo un ulteriore tagliando ai Pir. Nell’ultima bozza del decreto scostamento, meglio conosciuto come decreto Agosto, è previsto l’innalzamento da 150mila a 300mila euro del limite annuale di investimento in strumenti finanziari di pmi quotate e non quotate, senza tassazione delle plusvalenze. La misura varrà anche per i nuovi «Pir alternativi», messi a punto con il decreto Rilancio, che prevedono l’investimento di almeno il 70% del fondo in società non appartenenti al paniere Ftse Mib e al Ftse Mid e non necessariamente quotate, a fronte solamente di un 30% collocabile a discrezione del gestore. Il nuovo intervento sulla disciplina dei piani individuali di risparmio, introdotti nel 2016 e rimaneggiati già più volte, trova favorevole il Mef. Ancora di recente il direttore del Tesoro, Alessandro Rivera, ha insistito in audizione parlamentare sull’importanza dello strumenti pensati per i risparmiatori retail e che offrono vantaggi fiscali sugli utili se detenuti fino a scadenza, annunciando anche iniziative per renderli più accessibili.
Il governo mette ancora mano alla disciplina del golden power e questa volta la novità sembra tagliata a pennello per permettere all’esecutivo di avere voce in capitolo nella scalata di Leonardo Del Vecchio a Mediobanca. Nelle bozze di decreto Agosto circolate ieri, infatti, si estende l’obbligo di notifica delle operazioni da parte di soggetti anche europei anche al caso in cui esse comportino «l’esercizio di un’influenza notevole dell’acquirente sulla società la cui partecipazione è oggetto dell’acquisto» e non solo più all’acquisizione del controllo, com’è oggi. Con la modifica Palazzo Chigi, impensierito dai possibili riflessi dell’operazione sulle Generali, sarebbe chiamato in causa automaticamente per dare il suo placet e potrebbe anche acquisire elementi sulle intenzioni del patron di Essilux. Tuttavia va registrato che nel governo non c’è unanimità di vedute sulla modifica prevista in bozza, che in particolare vedrebbe l’opposizione del responsabile degli Affari Europei, Vincenzo Amendola. Non è detto quindi che la previsione sia mantenuta nella versione finale del decreto, che potrebbe essere esaminato già nel Consiglio dei ministri previsto per la giornata di oggi.
  • Ricavi Allianz giù del 6,8% nel trimestre
Allianz ha chiuso il secondo trimestre riportando utili e ricavi in calo, ma al tempo stesso preannunciando una solida performance finanziaria per la seconda parte dell’anno. Nello specifico, l’ultima riga del conto economico dell’istituto di credito tedesco si è attestata a 1,53 miliardi nei tre mesi conclusi a giugno, in flessione rispetto ai 2,14 miliardi riportati al termine dell’analogo periodo dello scorso anno. L’utile operativo è diminuito a 2,57 miliardi dai 3,16 miliardi contabilizzati nel giugno 2019, indebolimento che la banca ha attribuito alla performance del business legato ai danni sugli immobili, voce impattata negativamente da una serie di perdite causate dalla pandemia. A sua volta, la dinamica dei ricavi ha evidenziato un calo tendenziale del 6,8% a 30,9 miliardi. A causa degli effetti delle incertezze legate alla crisi sanitaria, l’istituto non ha fornito aggiornamenti alle guidance indicate in precedenza per l’utile operativo dell’intero esercizio. «Il gruppo ha mostrato una forte resilienza nel primo semestre e nella seconda metà del 2020 ci aspettiamo una solida performance finanziaria», ha commentato l’amministratore delegato Oliver Baete.

Una visita virtuale. Col medico in studio e il paziente sulla poltrona di casa. Il processo della telemedicina è semplice. E piace. Secondo un’indagine commissionata dalla divisione di urologia dell’ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano, in provincia di Torino, dopo il lockdown l’88% delle persone in cura ha espresso un forte interesse per la nuova pratica medica. E in tutta Italia, dalla Valle d’Aosta alla Puglia, la telemedicina è ormai una prassi.
Le visite a distanza si sono consolidate durante la quarantena. Quando andare in ambulatorio, in piena emergenza Covid, era un rischio sia per il paziente, sia per il personale sanitario. L’urologia di Orbassano, durante i due mesi di fase acuta della pandemia, ha sospeso l’attività ambulatoriale, col conseguente annullamento delle visite già programmate. L’équipe guidata del professor Francesco Porpiglia ha contattato telefonicamente i pazienti ai quali era stato interrotto il controllo clinico. Lo studio ha coinvolto 600 persone tra i 44 e gli 89 anni, per un’età media di 74 anni.
  • Allianz resiste al Covid
Allianz ha chiuso il secondo trimestre con numeri in calo, ma si aspetta una solida performance finanziaria nella seconda metà dell’anno. L’utile netto è ammontato a 1,53 miliardi di euro rispetto ai 2,14 miliardi dello stesso periodo del 2019. L’utile operativo è sceso da 3,16 a 2,57 miliardi a causa del business dei danni immobiliari influenzato negativamente dalle perdite legate alla pandemia. Il fatturato è diminuito da 33,2 a 30,9 miliardi. Non sono stati forniti aggiornamenti sul risultato operativo per il resto dell’esercizio, ma l’amministratore delegato Oliver Baete ha detto che «la società ha mostrato una forte resilienza nel primo semestre e ci aspettiamo una solida performance finanziaria anche nella seconda metà del 2020».

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  • Filiali Ubi, Bper vara un aumento da 800 milioni
Nel giorno della presentazione dei conti semestrali del 2020, l’amministratore delegato di Bper Alessandro Vandelli (foto) ha annunciato un aumento di capitale da 800 milioni di euro. I fondi serviranno per finanziare l’acquisizione degli sportelli di Ubi Banca che l’istituto modenese rileverà da Intesa Sanpaolo in ottemperanza alle decisioni dell’Antitrust dopo il successo dell’Opas di Intesa su Ubi. «Stimiamo un aumento tra i 750 e gli 800 milioni di euro in modo da mantenere un Cet1 ratio in area 13%», ha dichiarato Vandelli. L’aumento verrà realizzato nella seconda metà del 2020, una volta ottenute le necessarie autorizzazioni. Per quanto riguarda i conti Bper ha chiuso il primo semestre dell’anno con un utile netto di 104,7 milioni, in crescita del 4,2% rispetto allo stesso periodo del 2019. Nel solo secondo trimestre l’utile è stato di 98,6 milioni,«pur condizionato dal periodo di lockdown». Il Cet1 ratio della banca modenese si è attestato al 12,57%. Ieri inoltre il titolo Bper è entrato nell’indice Ftse Mib delle grandi capitalizzazioni in seguito all’uscita di Ubi Banca. Fin dal mattino il titolo ha mostrato molta vivacità negli scambi a Piazza Affari, arrivando a chiudere la seduta con un rialzo del 5,80%.
  • Pmi servizi : indice su di 6 punti
Gli indicatori statistici mostrano un balzo del settore terziario. A luglio nell’eurozona l’indice Ihs Markit Pmi relativo ai servizi è cresciuto di 6 punti a 54,9 punti. È l’espansione più rapida da giugno 2018. In Italia dopo cinque mesi consecutivi di contrazione l’indice del terziario il mese scorso è salito a 51,6 punti.
  • Banca Generali: a luglio la raccolta sale di 528 milioni
La raccolta di Banca Generali a luglio è stata positiva per 528 milioni (+ 509 milioni a giugno). Da inizio anno, la raccolta netta totale ha raggiunto i 3,34 miliardi, superando — sottolinea una nota — i livelli dello scorso anno nonostante il contesto straordinario legato alla pandemia.

  • B. Generali, raccolta luglio a 528 milioni
Banca Generali ha registrato a luglio una raccolta netta di 528 milioni di euro, portando il totale da gennaio a 3,34 miliardi, oltre i livelli dello scorso anno nonostante il contesto straordinario legato a Covid-19. Il gestito ammonta a 444 milioni (1,8 miliardi da inizio anno), mentre nell’ambito dell’amministrato, sono stati emessi strutturati per 50 milioni e cartolarizzazioni per un totale di 607 milioni da inizio anno.
  • Legal & General, ricavi a 516 milioni
Legal & General Investment Management ha chiuso il primo semestre 2020 con ricavi in aumento dell’8% a 516 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In crescita il patrimonio gestito (+9% a 1.369,6 miliardi) grazie a flussi netti esterni pari a 6,8 miliardi. Le commissioni di gestione sono aumentate dell’8% a 506 milioni.

  • Il conto pesante per i malati di coronavirus in ospedale
Il ricovero ospedaliero per Covid-19 non fornisce una copertura sanitaria al 100%.
L’onere medio residuo negli ospedali parigini ammonta a 1.500 euro senza mutua assicurazione e le fatture non pagate si accumulano.
  • Attività di semplificazione con gli assicuratori
Ospedali e assicurazioni stanno lavorando per smaterializzare i loro scambi sulla gestione di
pazienti che potrebbero conoscere quindi direttamente il loro saldo in sospeso dopo
un soggiorno all’ospedale. L’effetto sarà visibile nel 2021

Handelsblatt

 

  • Hannover Re riporta un forte calo dei profitti
Per Hannover Re la prospettiva di perdite dovute alla crisi da coronavirus ha portato al crollo dei profitti. L’assicurazione contro le interruzioni di attività è stata la più colpita. Poiché ha aumentato sostanzialmente gli accantonamenti per le perdite attese, ad esempio per l’interruzione dell’attività, il credito commerciale e la cancellazione di eventi, gli utili sono diminuiti di quasi tre quarti, attestandosi a 101,5 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. L’amministratore delegato Jean-Jacques Henchoz non era ancora in grado di fare una nuova previsione di utile per il 2020 a causa della grande incertezza che circonda l’ulteriore corso della pandemia. Il Gruppo ha aumentato l’accantonamento per eventuali danni da coronavirus da 220 milioni di euro nel primo trimestre a 600 milioni di euro. La maggior parte di questa somma è rappresentata da sinistri non ancora denunciati, ma che sono prevedibili, si è detto.
  • Allianz sfida la crisi ma non fa previsioni per l’anno nel suo complesso
Il più grande assicuratore europeo supera le aspettative degli analisti. Il top management non si aspetta che la crisi attuale finisca rapidamente. Nei mesi da aprile a giugno Allianz ha conseguito un utile operativo di 2,6 miliardi di euro. Si tratta di quasi il 19 per cento in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando sono stati guadagnati 3,2 miliardi di euro. Allianz ha così raggiunto la fascia alta delle stime degli analisti, che avevano ipotizzato un utile compreso tra i 2,2 e i 2,6 miliardi di euro. Il CEO del gruppo Oliver Bäte ha considerato la cifra un risultato robusto, dimostrando la “notevole resilienza” del gruppo.