Nel periodo 2015-2019 il numero di gestioni separate in euro e in valuta si è ridotto da 319 a 273 e da 25 a 14, anche per effetto della concentrazione delle imprese. Le gestioni con Fondo utili, istituite dall’Ivass, a fine 2019 sono sei. Gli attivi sono cresciuti del 20,6%; a fine 2019 risultano pari a 552,6 miliardi di euro, a fronte di riserve tecniche pari a 541 miliardi. Gli investimenti in titoli di Stato e obbligazioni sono diminuiti dall’86 all’81%. I titoli di stato italiani, l’attivo principale scelto dalle gestioni separate, si sono ridotti dal 52 al 44%. Ridotti di poco gli impieghi in obbligazioni societarie (dal 25 al 24%). Il peso in portafoglio sia dei titoli di Stato che delle obbligazioni societarie con un rating BBB si è ridotto a favore di investimenti con più elevato merito di credito. Sono cresciuti invece dal 10 al 15% gli investimenti in quote di fondi e sicav. I contratti che garantiscono un tasso pari allo 0%, in termini di riserve tecniche, sono aumentati dal 21 al 60%, mentre i contratti con tassi garantiti oltre lo 0% e fino al 2% si sono ridotti dal 60 al 29%.

Il tasso di rendimento trattenuto dalle imprese di assicurazione inizia a ridursi, dall’1-1,1% del 2015-2018 allo 0,9% del 2019. Il rapporto tra il rendimento trattenuto e quello lordo realizzato risulta crescente sino al 35% nel 2017 e si è ridotto al 33% nel 2019. Il differenziale tra il tasso medio lordo di rendimento e quello retrocesso agli assicurati è passato dal 2,6% del 2015 all’1,9% del 2019.

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