di Luigi Chiarello
Aumentano le richieste di mutui (+48%), prestiti finalizzati (+245%) e prestiti personali (+50%). L’incremento si registra raffrontando i dati di luglio a quelli emersi nel corso del lockdown. Il dato è in contro-tendenza rispetto ad altri indicatori. Infatti, giunge nonostante Bankitalia abbia certificato al 14 agosto scorso la presentazione al sistema bancario di 2,7 mln di richieste di moratoria dei prestiti per un monte finanziamenti complessivo di 300 mld di euro (istanze dalle famiglie per 95 mld e dalle società non finanziarie per 196 mld). Le istanze di «congelamento» sono giunte a seguito delle opportunità offerte dai decreti legge Cura Italia e Liquidità. Eppure, il paese contemporaneamente ha espresso altri segnali, positivi, che comunque non compensano il divario causato dalla pandemia. Infatti, il confronto tra luglio e i mesi pre lockdown evidenzia altri trend: -3,89% per i mutui, +14,19% per il prestito finalizzato; -18,82% per il prestito personale. A svelare la virata nelle richieste di finanziamento e mutuo è un report sul credito italiano pubblicato da Experian. Lo studio sottolinea come la tendenza combaci con quella emersa in giugno – più prossimo allo choc da chiusura – rispetto ai mesi di lockdown: mutui +56%, prestito finalizzato +229% e prestito personale +46%.

Sul versante territoriale, la Campania è la regione che in luglio ha effettuato più richieste (+12% rispetto ai mesi pre-Covid). Bene anche la Sicilia: meno richieste ma percentuale di incremento più alta: + 13%.

Sul fronte spesa i prestiti chiesti per l’acquisto di un’auto pesano il 30,8% delle richieste. I nati tra il 1960 e il 1980 sono quelli che fanno più richieste, il 51%, rispetto alle altre classi generazionali.

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