Sui sei mesi utili +74% a 617 milioni per il gruppo, grazie al crollo dei sinistri dovuto al lockdown. Bene anche Unipol Sai. Cimbri: target e dividendo confermati.

di Giulio Zangrandi

La parentesi Covid-19 non ha pesato sui conti di Unipol, che anzi ha chiuso il primo semestre con utili in crescita tendenziale del 74% a 617 milioni di euro beneficiando proprio del crollo dei sinistri causato dal lockdown. La limitazione degli spostamenti della fase 2 ha anche contribuito a un forte miglioramento del combined ratio del gruppo assicurativo, compresso all’ 82,1% rispetto al 94,6% riportato a fine giugno 2019, mentre il Solvency ratio consolidato è risalito al 188% dal 155% del 31 marzo. Per il resto, la raccolta diretta assicurativa è stata di 6,1 miliardi (-16,4%) con il ramo Danni in calo del 4,4% a 3,9 miliardi e quello Vita sceso del 31,8% a 2,2 miliardi, mentre il patrimonio netto reported si è ridotto da 8,3 a 7,93 miliardi da inizio anno e l’indice di solvibilità è arrivato al 188%.

Bene anche la controllata UnipoSai, che per le stesse dinamiche ha registrato profitti in crescita del 48% a 560 milioni, pur a fronte di una raccolta diretta assicurativa calata del 16,4% a 6,1 miliardi (-4,4% il Danni a 3,9 miliardi e -31,8% il Vita a 2,2 miliardi). Nel complesso, il ceo Carlo Cimbri si è detto fiducioso «di poter raggiungere e anche superare i target finanziari fissati per il 2020», precisando che i dividendi previsti per l’esercizio 2019 e quelli relativi al bilancio 2020 saranno distribuiti non appena l’Ivass rimuoverà il divieto. Indicazioni che hanno spinto il titolo Unipol in rialzo del 2,54% a 3,87 venerdì 7 a Piazza Affari. (riproduzione riservata)

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