Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

Tra i prodotti assicurativi multiramo l’attenzione di oggi è rivolta a Alleanza Smart Capital. Si tratta di una assicurazione a vita intera a premi ricorrenti, con capitale in parte rivalutabile e in parte direttamente collegato a fondi, in questo caso esterni anziché interni come spesso accade.
Per il sesto trimestre consecutivo Cattolica Assicurazioni  ha chiuso con il risultato operativo in crescita. «La dimostrazione che stiamo dando attuazione alla svolta indicata nel piano industriale 2018-2020», dice a MF-Milano Finanza, il ceo della compagnia, Alberto Minali, che sta valutando in queste settimane un’offerta vincolante per il business assicurativo vita di Ubi. Se si dimostrerà un business solido e redditizio, Cattolica «procederà all’opzione di funding più corretta», spiega Minali, e neppure l’ipotesi di un aumento di capitale può essere esclusa, aggiunge, esprimendo fiducia sulla crisi di governo in corso. «L’Italia è un Paese abituato a governi di breve durata», dice, e la compagnia è pronta a tenere ferma l’esposizione dei Btp nel portafoglio, pari oggi al 53-54%.
BlackRock, Vanguard e State Street gestiscono ben 14 mila miliardi di dollari. Nel mondo finanziario nessuno ha mai avuto tanto potere. E cosi l’antitrust Usa ha cominciato a indagare. La preoccupazione dei due giuristi statunitensi è naturalmente concentrata sulla governance societaria. Ad oggi i Tre Giganti si trovano a controllare il linea teorica 4 azioni su 10 delle principali corporation statunitensi. Con un potere d’influenza assolutamente senza pari nella storia della finanza a stelle e strisce. Tanto da suscitare le occhiute attenzioni della Federal Trade Commission che già sospetta pericolose derive in tema di antitrust e la stesso Dipartimento di Giustizia Usa. Ai quali si aggiunge dall’altra parte dell’Atlantico le attenzioni della Commissione Antitrust dell’Unione Europea. Non si tratta però solo di sottili questioni giuridiche da confinare in aule universitarie seppur prestigiose.

Profitti in crescita per Cattolica assicurazioni, che nel primo semestre ha realizzato un utile netto di 61 milioni di euro, con un incremento del 20,5% su base annua. Il risultato operativo è migliorato del 4,3% a 156 milioni. La raccolta premi complessiva è salita del 10,6%, a 3,268 miliardi e la raccolta premi del lavoro diretto è avanzata del 3% a 1,09 mld. Al risultato ha contribuito per 540 milioni il segmento non auto (+9,3%), mentre l’auto ha visto un rallentamento del 2,5% 550 mln. Il combined ratio è passato da 92,6 a 93,4% a causa della maggiore incidenza dei sinistri collegati a eventi atmosferici. Nel ramo vita la raccolta del lavoro diretto è cresciuta del 14,8% a 2,17 miliardi, che corrisponde però a una flessione del 5% in termini omogenei. La produzione è stata favorita da un deciso miglioramento dei prodotti linked (+37,2%). E questo, ha precisato la società, «in linea con le azioni del piano industriale, che, dopo un avvio lento anche a causa dei mercati finanziari, hanno registrato una decisa accelerazione nel secondo trimestre (+68,8%) grazie soprattutto al contributo della bancassurance con Banco Bpm».
È scomparso a 92 anni Enea Mazzoli, dal 1979 presidente e a.d. di Unipol e dal 1996 presidente onorario del gruppo. La compagnia bolognese ha ricordato con affetto e ammirazione il suo pensiero costante: «Unipol dimostra che si può fare impresa mettendo al centro della strategia il servizio ai clienti e ai consumatori, il bene comune per le comunità e le imprese che vengono raggiunte».
Nato ad Argelato (Bologna) nel 1927, laureato in scienze economiche e commerciali, Mazzoli da giovane dirigente socialista partecipò alla ricostruzione della vita democratica del suo paese e del territorio dopo avere collaborato con la Resistenza. Nel 1952 entrò nel consiglio direttivo della Lega nazionale delle cooperative e mutue e nel 1974 divenne consigliere di amministrazione di Unipol. La sua vita e il suo impegno sono stati segnati dai valori cooperativi, coniugati con l’attenzione all’ambito imprenditoriale e manageriale.
La cassa professionale «salva» la pensione dal prelievo straordinario. Se ottenuta con cumulo o totalizzazione di uno o più periodi contributivi a carico di una cassa, infatti, la pensione è esclusa dal ticket sulle pensioni d’oro. Lo precisa l’Inps nella circolare n. 116/2019 di ieri.
Il ticket sulle pensioni d’oro. I chiarimenti riguardano il prelievo straordinario sulle pensioni d’importo complessivamente superiore a 100 mila euro, introdotto dalla legge bilancio 2019 (legge n. 145/2018) e in base al quale i pensionati che intascano dall’Inps una o più pensioni il cui importo, complessivamente, supera 100 mila euro lordi, nel quinquennio 2019/2023 sono tenuti a rinunciare a una quota del proprio o dei propri assegni di pensione.
Le misure di pensionamento anticipato non si traducono automaticamente in una maggiore occupazione giovanile. Nel 2019, ad esempio, per effetto di quota 100 solo un giovane su tre pensionati farà ingresso nel mondo del lavoro. E’ quanto stabilito dal rapporto elaborato dall’Osservatorio statistico consulenti del lavoro nel report “il ricambio generazionale dell’occupazione”. Il rapporto analizza il tasso di sostituibilità tra pensionati e giovani alla prima esperienza lavorativa. I numeri riportati nel documento evidenziano che per i lavori poco qualificati il ricambio occupazionale presenta buoni numeri, mente per quelle più specializzate l’uscita anticipata dal lavoro degli anziani non favorisce l’ingresso di giovani nel mercato del lavoro. “Misure anticipate di uscita dal lavoro non sempre producono gli effetti sperati”, è il commento del presidente della Fondazione studi del Cno Rosario De Luca.

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  • “Radiazioni nucleari dalla base militare” ora cresce l’allarme
Sono stati esposti a radiazioni i lavoratori “feriti” nell’incidente della base militare russa sul mar Bianco, vicino a Severodvinsk: i sei operai sono stati portati a Mosca con due aerei e ricoverati al centro biofisico di Burnazjan con sintomi di esposizione alle radiazioni. Un video diffuso dal sito di informazioni Baza mostra le ambulanze passare attraverso la capitale con i portelloni sigillati da teli di plastica, mentre gli autisti indossavano tute di protezione, il che conferma l’ipotesi della fuoriuscita di materiali radioattivi. Che ci sia stata contaminazione nucleare lo afferma anche Greenpeace: secondo il rappresentante russo dell’organizzazione, il ministero ha registrato un aumento di venti volte delle radiazioni nell’area interessata, nella zona di Arkhangelsk. Gli ambientalisti hanno chiesto all’autorità russa per la difesa dei consumatori di verificare le informazioni e determinare «quali radionuclidi siano stati dispersi nell’atmosfera e se esistano minacce per la salute delle persone».

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  • Cattolica, salgono utili e raccolta. Offerta per il «Vita» di Ubi
Primo semestre in forte crescita per Cattolica Assicurazioni. I conti registrano un utile netto di 61 milioni di euro in aumento del 20,5% e un risultato operativo di 156 milioni (+4,3%). La raccolta complessiva, si legge in una nota, si attesta a 3,3 miliardi (+10,6%) con una crescita sia nel ramo vita (+14,8%) sia nel ramo danni (+3%). Il gruppo presenterà «nelle prossime settimane un’offerta vincolante su tutto il perimetro Vita di Ubi», ha detto l’amministratore delegato Alberto Minali (foto) a margine dei risultati semestrali, ricordando che la joint venture nella bancassicurazione con il gruppo lombardo, Lombarda Vita, gestisce 8 miliardi mentre il perimetro dell’offerta è di 25 miliardi di riserve. «Sarà ben fondata su razionali economici», ha precisato Minali ricordando che a giugno era stata presentata la proposta non vincolante. «La seconda metà dell’anno — ha aggiunto Minali — sarà impattata da grandi eventi atmosferici, come la grandine arrivata a luglio prima del previsto, ma il 2019 è ben impostato, l’obiettivo è fare meglio dell’anno scorso, contiamo di chiudere con numeri che diano soddisfazione ai nostri azionisti».
  • La startup che aiuta anziani e disabili: arriva Ugo, caregiver su richiesta
Un pensiero verso i più fragili e un aiuto concreto alle loro famiglie. In una parola: la startup Ugo, vincitrice della seconda edizione del contest Officina Mps. L’impresa ‘in erba’ che ha convinto la giuria è una realtà tutta al femminile che si occupa di supportare anziani e disabili attraverso un servizio di «caregiver su richiesta». Ugo, appunto. A fondare la startup la ceo Francesca Vidali e Michela Conti, oggi responsabile della comunicazione e del marketing. «Abbiamo iniziato — racconta Conti — con un servizio di guidatore designato. Con il tempo però ci siamo accorte che c’era un vuoto nell’assistenza, mancava qualcuno in grado di accompagnare le persone e dedicarsi davvero a loro». L’obiettivo è risolvere i problemi organizzativi, e non solo, di centinaia di famiglie impegnate nella cura di persone fragili. Figli che non sanno come accompagnare i genitori anziani in ospedale o mamme in difficoltà nel seguire le attività dei loro ragazzi affetti da disabilità. «La piattaforma — continua — offre il supporto di un caregiver. Non una badante qualsiasi ma una figura formata con competenze specifiche che di fatto si prende cura del malato o disabile quando la famiglia non riesce ad essere presente». Gli Ugo italiani, in genere padri di famiglia con la necessità di avere un’occupazione stabile, oggi sono circa 300 e si concentrano su Milano. Ma sono presenti anche in altre città tra cui Torino, Genova e Roma. «Stiamo crescendo anche al Sud con persone su Avellino. L’idea è ampliare la rete dando risposta ai bisogni delle famiglie e in parallelo offrire una chance a chi è disoccupato o sotto-occupato», conclude Conti. La perfetta soluzione win-win.

  • Cattolica, avanti tutta sul dossier Ubi
Estate di lavoro no stop per Cattolica Assicurazioni. Dopo aver archiviato il primo semestre dell’anno con utili netti in crescita del 20,5% a 61 milioni, nelle prossime settimane la compagnia presenterà un’offerta, stavolta vincolante, su tutto il perimetro Vita di Ubi Banca. La proposta riguarda 25 miliardi di riserve, mentre oggi la joint venture nella bancassicurazione con l’istituto di credito (la Lombarda Vita) si ferma a 8 miliardi. E se l’obiettivo è ambizioso, come spiega l’amministratore delegato Alberto Minali, lo sono anche i target sul 2019, in cui Cattolica punta a migliorare il risultato dello scorso anno, «almeno questo è lo sforzo che stiamo portando avanti». L’opera, in realtà, è già a metà. Nel periodo gennaio-giugno, la compagnia ha realizzato un risultato operativo di 156 milioni (+4,3%) con una raccolta in salita a 3,3 miliardi (+10,6%). L’aumento è sia nel Vita (+14,8%) che nei Danni (+3%). Né sembrano aver pesato più di tanto i temuti «eventi atmosferici» visto che il combined ratio – termometro della redditività nel ramo danni – è al 93,4%, dato per gli analisti di Equita «migliore delle attese». Sul fronte della solidità di capitale, il solvency II ratio sale al 165% (da 161% nel primo trimestre). Risultati che per Minali «confermano la traiettoria di crescita. Arriviamo a metà del piano con un risultato operativo che segna un incremento per il sesto trimestre consecutivo e un utile che cresce a doppia cifra».
  • E Buffett annega nella liquidità Da spendere ci sono 122 miliardi
Se non sei disposto a tenere un titolo per 10 anni non pensare nemmeno di possederlo per 10 minuti». Warren Buffett è forse il più celebre investitore dei nostri tempi. Tra qualche giorno, il 30 agosto, compirà 89 anni ma è ancora saldamente al timone di Berkshire Hathaway, la società di investimento che guida da 50 anni e che ha appena presentato i conti del secondo trimestre con la sorpresa di un “tesoretto” record in cassa di 122 miliardi di dollari pronti da spendere. A caccia di grosse prede che per ora il magnate non pare trovare, dati i corsi attuali della Borsa americana. Partito nel 1950 con 10mila dollari in tasca, l’Oracolo di Omaha oggi vanta un patrimonio personale di 84 miliardi. Terzo uomo più ricco al mondo, dopo Jeff Bezos e Bill Gates. Oltre alla ricchezza accumulata negli anni e alla liquidità record della sua società, ogni anno Buffett destina decine di miliardi in attività filantropiche e sociali. Ma nonostante la sua immensa ricchezza continua a condurre un’esistenza frugale, sempre al di fuori dall’orbita dei riflettori. Vive ancora nella villetta di cinque stanze comprata nel 1957. Leggendario il suo fiuto per gli investimenti. Lontano dalle tentazioni da raider, da lupo di Wall Street di chi tenta di arricchirsi con il mercato azionario comprando e vendendo nel breve termine, accollandosi grossi rischi, Buffett si è sempre concentrato nelle sue scelte di investimento sul valore implicito delle società. Puntando su settori solidi, più tradizionali, legati a manifattura, credito, assicurazioni, infrastrutture per periodi di tempo molto lunghi. Azioni come Coca-Cola, Delta Airlines o Wells Fargo, ad esempio, sono nel portfolio di Berkshire Hathaway da oltre 30 anni.

  • Scatta l’ora del post digital per tutti gli assicuratori
Il prossimo grande vantaggio competitivo nel settore assicurativo sarà dato dalla capacità di capitalizzare sui “mercati momentanei”, con offerte di prodotti e servizi personalizzati in base alle esigenze specifiche di un cliente e consegnati in tempo reale: è quanto emerge dal report Technology Vision for Insurance 2019 di Accenture . Secondo lo studio, stiamo entrando nell’era “post-digitale”, in cui il successo si baserà sulla capacità di padroneggiare una serie di nuove tecnologie in grado di offrire realtà ed esperienze personalizzate a clienti, dipendenti e business partner. Il digitale non rappresenterà più un vantaggio differenziale, ma un requisito base che ogni azienda dovrà avere. Il rapporto di Accenture di cui «Plus24» pubblica in esclusiva una sintesi, è basato sulle risposte di 577 intervistati di società di assicurazioni in 27 Paesi in America del Nord, Europa, Asia-Pacifico, Africa e America del Sud. L’obiettivo dell’indagine era quello di identificare le questioni di fondo e le priorità per gli investimenti in tecnologie e la loro adozione. Gli interpellati erano tutti membri dell’alta dirigenza e amministratori di società di assicurazioni, perlopiù con ricavi superiori a 6 miliardi di dollari.