Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Il rinnovo dei vertici di Sace è stato rinviato a fine agosto o più probabilmente a settembre. Il confronto tra l’azionista Cdp e il ministero dell’Economia (che a sua volta controlla l’82,7% di Cassa) resta aperto ma intanto l’amministratore delegato della compagnia, Alessandro Decio, ieri ha mostrato un bilancio in crescita. Nei primi sei mesi dell’anno Sace ha registrato premi lordi di 338 milioni (+31%), un utile netto di 127 milioni, in aumento del 5%, con un roe del 5,4%, in aumento di 2 punti percentuali. Ma soprattutto ha spinto sul sostengo alle pmi, colonna portate del piano industriale 2019-2021, con la mobilitazione di 4,1 miliardi di euro di risorse (+8%), chiudendo operazioni con 7 mila imprese.
Alla fine di giugno le masse amministrate dal gruppo Fideuram-Intesa Sanpaolo Private Banking erano pari a 229,2 miliardi, in crescita dell’8% rispetto al 31 dicembre 2018 (213,1 miliardi) e del 5% rispetto al 30 giugno 2018 (217,9 miliardi). L’evoluzione delle masse rispetto alla fine del 2018 è attribuibile sia alla performance di mercato, che ha inciso positivamente sui patrimoni per 11,6 miliardi, sia alla raccolta netta di oltre 4,5 miliardi. ’analisi per aggregati evidenzia che la componente di risparmio gestito è risultata pari a € 156,9 miliardi, in crescita di quasi 10 miliardi (+7%) rispetto alla fine del 2018. Al 30 giugno 2019 le masse amministrate in regime di consulenza a pagamento ammontavano a 37,8 miliardi (36,3 miliardi al 31 dicembre 2018, +4%). Nel primo semestre del 2019 l’attività commerciale ha registrato oltre 4,5 miliardi di raccolta netta (5,5 miliardi nel primo semestre 2018), con flussi prevalentemente concentrati sulla componente di risparmio amministrato.

 

Fineco Bank chiude il suo primo semestre da public company con il miglior utile netto di sempre, in crescita del 9,7% a 137,3 milioni e ricavi rettificati in aumento del 3,8% a 323,5 milioni. Meglio delle previsioni di Banca Imi che si aspettava un utile netto di 135,9 milioni. Il risultato di gestione rettificato è salito del 4,7% a 196 milioni, mentre il margine d’interesse è cresciuto del 3% a 141,8 milioni. Le commissioni nette di periodo si sono attestate a 158,6 milioni, pari a un progresso dell’8,7%. «Dati ancora più significativi perché arrivano dopo una serie di risultati positivi, con il 97% del risultato generato da utili ricorrenti», commenta a MF-Milano Finanza, l’ad Alessandro Foti, «a dimostrazione di un modello di business poco volatile e in crescita costante».

 

  • Generali Germania partner di Bmw
Generali diventa partner assicurativo esclusivo per le autovetture Bmw e Mini in leasing e finanziamento, nonché per le motociclette Bmw nel segmento business premium in Germania. «La collaborazione con Bmw Bank è un passo importante della nostra strategia di crescita Generali 2021. Ciò ci consentirà di espandere ulteriormente la nostra posizione di mercato nelle soluzioni assicurative per tutti gli aspetti che riguardano la mobilità», ha commentato Giovanni Liverani, Amministratore delegato di Generali Deutschland AG, aggiungendo che «Bmw Bank abbiamo un partner forte al nostro fianco con il quale lavoreremo insieme su soluzioni innovative e sostenibili oltre alla nostra gamma di prodotti». Generali in Germania ha sviluppato la nuova divisione «Canali alternativi e partnership» nell’ambito della nuova strategia incentrata sull’innovazione, le soluzioni assicurative smart e la crescita profittevole. La divisione è di responsabilità di David Stachon, chief business officer digital and independent distributors di Generali Deutschland AG.

 


Sembrava tutto risolto il caso del furto di dati in seguito all’attacco hacker che nel 2017 aveva colpito 147 milioni di clienti di Equifax. L’agenzia di valutazione del credito ha infatti accettato di patteggiare una multa fino a 275 milioni di dollari (più altri 425 milioni per un fondo di indennizzo delle vittime) con la Federal Trade Commission, l’authority preposta alla protezione dei consumatori negli Stati Uniti. Secondo i termini dell’accordo, pubblicato il 26 luglio, le vittime possono scegliere fra due opzioni: ottenere gratuitamente per dieci anni il servizio (normalmente a pagamento) di monitoraggio del credito o avere accesso a un risarcimento di 125 dollari in contanti.
Dalle cabine telefoniche in un appartamento di Trieste al digitale, anche in collaborazione con Che Banca! e Yolo per una copertura assicurativa personalizzata che va dalle auto ai viaggi e fino allo sport.
Genertel, società diretta da Generali Italia, compie 25 anni e spinge sull’innovazione: si tratti di modelli di business, offerta assicurativa, modalità di relazione con il cliente o partnership strategiche. Nata a Trieste nel ’94 con la liberalizzazione del mercato e prima società a vendere polizze al telefono e poi su Internet, la compagnia ha attivato una partnership con la società di insurtech Yolo e con Che Banca!. L’obiettivo? Sviluppare servizi personalizzati in ambito assicurativo sottoscrivibili attraverso i canali digitali di CheBanca! e coperture assicurative al 100% accessibili con il mobile banking dell’istituto di credito di Mediobanca sviluppate in collaborazione con Yolo, specializzato in intermediazione assicurativa digitale.
Fineco ha messo a segno il miglior semestre di sempre, realizzando un utile netto rettificato di 137,3 milioni euro, in crescita del 9,7% su base annua. I ricavi rettificati sono aumentati del 3,8%, a 323,5 milioni. Il risultato di gestione rettificato è ammontato a 196 milioni (+4,7%). La raccolta netta della società, da cui Unicredit è uscita recentemente, è stata pari a 3,754 miliardi, di cui 420 milioni nel mese di luglio. I clienti erano 1,326 milioni (+6%).
Sono 47.523 le posizioni che risultano al sistema informatico dell’Inps relative ai pensionamenti del personale della scuola. Lo ha comunicato l’ente previdenziale con una statistica pubblicata il 30 luglio scorso. Di queste, 5.170 sono relative ai cosiddetti pensionamenti d’ufficio per vecchiaia. E cioè relative a soggetti che anno compiuto 67 anni entro il 31/8/2019. Per i quali l’accesso ai benefici pensionistici non prevede la previa presentazione della domanda. Le istanze pervenute all’istituto, dunque, sono pari a 42.353. Ma da queste bisogna sottrarne 1710. Che riguardano altrettanti lavoratori che avevano presentato la domanda di pensione ritenendo di possedere i requisiti previsti dalla riforma Fornero. E dopo avere constatato di non possederli, hanno presentato la domanda per andare in quiescenza usufruendo della cosiddetta quota 100.

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  • Sace Simest crescono premi e utili mobilitati 8 miliardi
Sace chiude il primo semestre 2019 con una performance positiva. Sia i premi lordi sia l’utile netto sono in aumento: ammontano a 338 milioni (+31%) e a 127 milioni di euro (+5%). Sace è una società, completamente controllata dalla Cassa depositi e prestiti, che supporta le imprese italiane, soprattutto se di piccole e medie dimensioni, interessate a crescere nel mercato globale. Il suo sostegno è di carattere finanziario e assicurativo. Ma Sace contribuisce anche a formare i dipendenti di queste aziende al rapporto con interlocutori internazionali e alla semplificazione digitale. L’amministratore delegato Alessandro Decio spiega che il primo semestre ha permesso di mobilitare risorse per 8 miliardi di euro e che l’anno «si chiuderà con un aumento del 40% del numero dei clienti serviti». Pur in un quadro internazionale complesso, le aziende italiane si stanno facendo largo sui mercati mediorientali e africani.
  • Foti (Finecobank): “Liquidità immutata malgrado Unicredit”
Nel primo semestre l’utile netto di Finecobank è cresciuto del 9,7% a 137,3 milioni di euro, il miglior risultato di sempre sui sei mesi, mentre i ricavi aumentano del 2,8% a 323,5 milioni (trainati dall’area Investing). Insieme alla semestrale, Finecobank presenta i dati di luglio sulla raccolta netta, che nel mese è pari a 420 milioni. Dall’inizio dell’anno, la raccolta netta sale così a 3,754 miliardi. Il numero uno Alessandro Foti, ovviamente felice dei risultati, in una conference call torna sull’uscita di Unicredit dal capitale del suo istituto: «La cosa davvero importante – spiega – è che l’evento non avrà alcun impatto sulla nostra liquidità». Queste rassicurazioni e i conti in ordine non risparmiano a Fineco una giornata difficile in Borsa, segnata da un meno 2,31 per cento.

 


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  • Tutti a bordo: si vola sul drone
In gabbia e solo per un minuto, ma ha volato: una nuova macchina adatta al trasporto di passeggeri si è alzata a tre metri di altezza, a Tokyo. Inventata dall’azienda elettronica Nec, ha l’aspetto di un grande drone, funziona a batteria, decolla e atterra come gli elicotteri (foto di Koji Sasahara/AP). In Giappone prevedono che nel 2030 nelle grandi città le persone si sposteranno su macchine volanti (le merci già nel 2023). Tra non molto quindi, oltre alle nuvole vedremo «benzinai», semafori e cartelli di stop?
  • Fineco, profitti per 137 milioni
«Il miglior semestre di sempre». Fineco festeggia così i conti degli ultimi sei mesi. La banca ha chiuso con un utile netto rettificato per le poste non ricorrenti in forte crescita. Per la precisione: a 137,3 milioni, +9,7% sullo stesso periodo del 2018. I ricavi rettificati sono pari a 323,5 milioni (+3,8% sul 2018) e il rapporto costi/ricavi è sceso al 39,4%. Sul fronte delle masse il gruppo ha raccolto 420 milioni, arrivando a 3,75 miliardi dall’ inizio dell’anno. La strategia è stata quella di innovare l’offerta di prodotti in tutte le aree della banca, dalla gestione del risparmio al banking e al trading. La scommessa però si chiama fintech. «Il punto di forza resta la nostra capacità tecnologica», ha chiarito Foti che indica come il gruppo sia al lavoro su «nuove piattaforme che saranno operative all’inizio dell’anno prossimo». La recente uscita di Fineco dal perimetro di Unicredit non impensierisce Foti che spiega come non abbia «implicazioni sulla strategia e sulla crescita» della banca. Mesi fa Unicredit, in due distinte operazioni, aveva ceduto sul mercato il 35% di Fineco incassando oltre 2 miliardi. Dalla banca multicanale però sottolineano: «Siamo pronti per essere indipendenti. L’uscita dal capitale di Unicredit non avrà nessun impatto sulla nostra liquidità».

  • Per Fineco il miglior semestre Nel 2020 più slancio dal fintech
FinecoBank mette a segno il miglior risultato di bilancio di sempre proprio nel semestre in cui si è consumata la separazione dal gruppo UniCredit. La banca diretta multicanale ha infatti realizzato un utile netto rettificato per le poste non ricorrenti (valutazione al fair value Schema Volontario) pari a 137,3 milioni di euro, in crescita del 9,7% in confronto ai primi sei mesi 2018. Un risultato che l’amministratore delegato, Alessandro Foti, non esita a definire «sostenibile, perché legato a un flusso di entrate ben diversificato e bilanciato». A trainare i ricavi di FinecoBank, in crescita del 3,8% a 323,5 milioni, è stata infatti soprattutto l’area Investing con commissioni di gestione in aumento del 12,2% rispetto all’anno precedente. «La componente ricorrente legata a questa voce raggiunge il 97%», ha sottolineato Foti a Il Sole 24 Ore , ricordando anche il contributo della controllata irlandese Fineco Asset Management, la maggiore incidenza dei Guided pruducts and Services, che valgono ormai il 69% del patrimonio complessivo, e il continuo miglioramento della produttività della rete (i total financial asset per consulente finanziario sono pari a 25,6 milioni).
  • Generali partner di Bmw in Germania
Generali diventa partner assicurativo esclusivo per le autovetture Bmw e Mini in leasing e finanziamento, nonché per le moto Bmw nel segmento business premium. Bmw Bank ha ristrutturato la sua attività di assicurazione autoveicoli sul mercato tedesco e stretto una collaborazione con Generali, che definisce questo passo “importante nella strategia di crescita ‘Generali 2021’”.
  • Nei lavori in appalto risponde chi ha commissionato i lavori
In materia di appalti e della sicurezza sul lavoro correlata nel nostro ordinamento non esiste una coincidenza fra la figura del proprietario dell’immobile che si avvantaggia dell’opera e quella del committente che la appalta. Il principio emerge anche dall’esame della sentenza n. 34893/19 della Cassazione, IV Sezione penale. Con tale principio la Corte, discostandosi dalla sentenza di condanna inflitta dai giudici di merito a due coniugi nell’esecuzione dei lavori per la responsabilità derivante da un infortunio mortale occorso a un operaio dipendente di una impresa appaltatrice dei lavori di ristrutturazione, ha assolto la moglie del comproprietario che aveva appaltato l’opera.
  • Maxi condanna per segreti violati
Manager condannato a risarcire 4,5 milioni di euro alla società – una multinazionale tedesca – di cui era stato “ad” e dipendente. Interessante sentenza del tribunale di Ancona – sezione specializzata in materia di impresa – in tema di violazione di segreti industriali, sia per il metodo di calcolo del danno, sia per le ulteriori prescrizioni contro il convenuto (tra cui 100mila euro di penale per ogni violazione dell’inibitoria). I fatti di causa, che verosimilmente occuperanno l’autorità giudiziaria per altri gradi, risalivano al 2012, dopo che l’amministratore della collegata italiana aveva lasciato la multinazionale. Contemporaneamente la società aveva avuto notizia di movimenti dell’ex dipendente nei mercati dell’Est asiatico, con il forte sospetto (anche documentale) di utilizzo di formule chimiche aziendali oggetto di tutela e a beneficio di società già clienti. Ne era seguita una perquisizione al domicilio dell’ex dipendente con sequestro di numerosi documenti “sensibili” che, a termini contrattuali, avrebbero dovuto essere restituiti da tempo.