Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Generali chiude il primo semestre con un utile netto in aumento del 34,6% a 1,8 miliardi. Dopo il Portogallo si prepara a nuove acquisizioni, mentre il 51% di Banca Generali , per ora, non si tocca. Per quanto riguarda i risultati l’utile netto è stato superiore alle attese degli analisti (1,692 miliardi) e quello normalizzato, che non comprende le plusvalenze derivanti dalle dismissioni (352 milioni per Generali Leben e 128 milioni per la vendita delle attività belghe), è salito del 6,4% a 1,31 miliardi. Nonostante le nuove pressioni dovute all’andamento dei tassi d’interesse, il gruppo assicurativo guidato da Philippe Donnet ha confermato gli obiettivi del prossimo triennio, che prevedono una crescita degli utili per azione tra il 6% e l’8%, un roe medio superiore all’11,5% e un obiettivo di pay-out ratio tra il 55% e il 65%.
La velocità di crociera di Generali si conferma nel primo semestre in linea con gli obiettivi previsti dal piano industriale. Ecco come il general manager della società Frederic De Courtois, e il cfo Cristiano Borean, hanno commentato su ClassCnbc i numeri dei primi sei mesi e l’outlook per la seconda parte dell’anno.
Le vendite di vetture in Italia sono calate dello 0,1% a luglio. Il dato delle immatricolazioni italiane ha evidenziato un record negativo per le autovetture diesel che hanno toccato a luglio , la quota di mercato più bassa da settembre 2001, pari al 37% (a luglio 2018 la quota era del 50,8%). Al contrario, ha spiegato l’Anfia (l’Associazione nazionale filiera industria automobilistica), le vetture a benzina hanno aumentano nuovamente le vendite nel mese, chiudendo a +35%, Da segnalare, invece, come record positivo, la quota di penetrazione raggiunta a luglio dalle autovetture ad alimentazione alternativa, 18%, la più alta dal 2015. In calo Fca: sui dati di Torino hanno pesato le flessioni dei marchi Alfa (-55%) e Fiat (-24%).
L’amministratore delegato di Bper, Alessandro Vandelli, ha scritto una mail ai clienti di Unipol Banca, recentemente comprata dall’istituto modenese, per dare loro il benvenuto. «Gentile cliente, dal 31 luglio Unipol Banca entra a far parte del gruppo Bper Banca. Si tratta di un passaggio particolarmente significativo ed è per questo che vogliamo darle il benvenuto e presentarci», si legge nella mail. Bper, ricorda Vandelli, è «uno dei principali gruppi bancari nazionali, con oltre 2,5 milioni di clienti e una presenza territoriale diffusa in tutto il Paese. La nostra storia», sottolinea l’a.d., «conta oltre 150 anni di responsabilità, lealtà e concretezza.
Nella prima metà del 2019 Azimut ha conseguito il miglior risultato semestrale della storia del gruppo in termini di ricavi: 486 milioni, in crescita del 29% rispetto al primo semestre 2018. L’utile netto semestrale, +136% a 171 milioni, è stato invece il secondo migliore nella storia del gruppo. L’utile operativo consolidato è salito a 191,5 milioni rispetto ai 98,8 milioni dello stesso periodo 2018. Nel solo secondo trimestre 2019, i ricavi consolidati sono ammontati a 238 milioni (+23% rispetto al secondo trimestre 2018) e l’utile netto consolidato è stato di 80 milioni (+74% rispetto allo stesso periodo del precedente esercizio).

 

  • Confermata l’anticipazione di MF: Pramerica Life passa a Eurovita
Come anticipato da MF-Milano Finanza lo scorso 30 maggio, Eurovita Holding ha siglato un accordo con Prudential Financial Inc. per l’acquisizione di Pramerica Life. L’acquisizione di Pramerica, si legge in una nota, consentirà a Eurovita di rafforzare ulteriormente il proprio network di distribuzione, apportando al gruppo nuove competenze, soprattutto nel segmento delle polizze di protezione vita, rafforzando allo stesso tempo la capacità del gruppo di creare soluzioni su misura per i propri clienti. In seguito all’acquisizione di Pramerica (che nell’operazione è stata affiancata da Kpmg) Eurovita diventerà un gruppo con circa 2 miliardi di euro di premi lordi (gwp o gross written premiums) e 17,5 miliardi di riserve lorde. Il gruppo risultante potrà contare su un network distributivo di oltre 11 mila consulenti finanziari, 2.500 sportelli bancari e oltre 100 agenti e broker. Il valore della transazione non è stato reso noto

Generali ha realizzato nel primo semestre un utile netto di 1,79 miliardi di euro, in crescita del 34,6% su base annua. Escludendo l’impatto delle plusvalenze legate alle dismissioni, l’ultima riga del conto economico registra un progresso del 6,4% a 1,31 miliardi. L’ebit è aumentato del 7,6% a 2,72 miliardi. Emerge un rafforzamento del 17,4% a 186 milioni per l’asset management e una crescita rispettivamente del 4 e dell’1,4% per il segmento vita e per quello danni. La raccolta netta vita è migliorata del 29,5% a 7,387 miliardi. Minori realizzi hanno portato a una flessione della performance finanziaria del gruppo, che è stata negativa per 588 milioni. Per quanto riguarda i premi incassati, il Vita è salito dello 0,9% a 24,32 miliardi e il Danni del 3,9% a 11,41 mld. I premi complessivi sono ammontati pertanto a 35,7 miliardi, con una dinamica positiva dell’1,8%. Il general manager Frédéric de Courtois ha sottolineato che la compagnia è «molto contenta» dell’andamento della controllata Banca Generali, nei confronti della quale «non esiste alcun piano né per salire nell’azionariato né per alleggerire la posizione»: l’istituto «darà un contributo fondamentale» all’esecuzione del nuovo piano strategico al 2021 sia nella crescita sia nell’innovazione di prodotto. «Sul fronte m&a prima di tutto siamo molto contenti delle acquisizioni fatte in Portogallo, che sono totalmente allineate con la nostra strategia e che ci danno una posizione di leadership nel Paese», ha aggiunto de Courtois. «Sulla potenza di fuoco noi avevamo detto che abbiamo 3-4 miliardi di euro di capital deployment, che idealmente, se ci fossero buone opportunità, saranno dedicati all’m&a. Ma lo facciamo soltanto se ci sono buone opportunità, quindi grande disciplina nella nostra strategia».

 


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  • Bruciano le foreste in Siberia Ora gli incendi allarmano il mondo
La Russia mette in campo anche l’ingegneria climatica per domare l’inferno. Da Irkutsk è decollato ieri uno speciale velivolo per creare pioggia artificiale su alcune aree divorate dagli incendi che, in alcuni casi da inizio giugno, stanno devastando le foreste e le steppe della Siberia. Intanto gli incendi in Siberia spaventano il mondo, alimentati dalla siccità e dalle temperature che in alcune zone hanno segnato 10 gradi in più della media. Assieme a larici, pini e abeti rossi, va in fumo uno dei polmoni della Terra: 12 milioni di ettari di foresta cancellati nel 2019 secondo Greenpeace Russia, quanto tutta l’Italia settentrionale.
  • Nuovi casi di Ebola in Congo ora è allerta anche in Ruanda
Il virus Ebola pretende ancora vite umane, e sceglie fra i più sfortunati. A Goma, nel Congo, le autorità sanitarie hanno segnalato altri due casi di contagio. L’attuale epidemia, dichiarata emergenza sanitaria internazionale due settimane fa dall’Organizzazione mondiale per la sanità, ha contagiato oltre 2700 persone, diventando così la seconda più grave nella Storia del virus. Il numero delle persone uccise ha superato quota 1800. Le difficoltà ad arginare il contagio sono legate anche al fatto che fra le categorie più esposte ci sono gli operatori sanitari: almeno 150 hanno contratto il virus, un quarto hanno perso la vita. Le strutture di assistenza e gli stessi operatori sono obiettivo di violenze da parte delle milizie locali: almeno 198 sono gli attacchi registrati.
  • Generali, l’utile sale a 1,8 miliardi
Assicurazioni Generali chiude il primo semestre 2019 con utile netto in crescita del 34,6% a 1,8 miliardi di euro, anche se buona parte del miglioramento deriva dalle plusvalenze dalle cessioni di attività in Belgio e in Germania. Senza le dismissioni l’utile salirebbe del 6,4% a 1,31 miliardi, dopo premi lordi a 35,7 miliardi (+1,8%). «I dati confermano l’esecuzione efficace e disciplinata del piano strategico triennale in tutti i segmenti — ha detto l’amministratore delegato di Generali, Philippe Donnet — ed evidenziano la capacità del gruppo di generare valore sostenibile, finanziario e industriale per gli stakeholder ». Il risultato operativo nel semestre è salito del 7,6% a 2,7 miliardi. La raccolta netta nel Vita è cresciuta del 29,5% a 7,38 miliardi, ed è migliorato a due cifre (+22%) anche l’utile del risparmio gestito, pari a 133 milioni. «Nonostante le rinnovate pressioni dovute all’andamento dei tassi» negativi, Generali ha confermato gli obiettivi triennali di crescita dell’utile per azione tra il 6% e l’8%, redditività (Roe) media oltre l’11,5% e distribuzione degli utili tra il 55% e il 65%. Invariata l’azione in Borsa (+0,09%).
  • Vendite di auto senza slancio È tracollo per il diesel
Nel mese di luglio, in Italia, sono state immatricolate 152.800 autovetture, con una lieve flessione (-0,1%) rispetto allo stesso mese del 2018. Il consuntivo dei primi sette mesi chiude con 1.235.698 immatricolazioni (il 3,1% in meno dello stesso periodo dell’anno passato). Va male il gruppo Fca che accusa un calo del 19,37% con 34.020 immatricolazioni (l’azienda perde oltre 5 punti di mercato dal 27,59% al 22,26%). Non bastano, dunque, i buoni risultati di Jeep (+ 3%) e della Lancia che registra vendite in aumento del 25%. Il Centro Studi Promotor prevede 1.835.000 immatricolazioni nell’anno, con un calo del 4% sul 2018 e del 26,4% sul livello massimo del 2007, ultimo anno precedente alla crisi. Per il Centro Studi Promotor — che sonda gli umori dei concessionari — pesano sul mercato italiano il quadro economico e la «demonizzazione del diesel », che non viene comprato nel timore che sia presto bollato come illegale e troppo inquinante. L’Anfia — che raccoglie 290 aziende del settore — sottolinea il «record negativo per le vetture diesel. Nel mese di luglio, toccano la quota di mercato più bassa da settembre 2001, pari al 37% (a luglio 2018 la quota era del 50,8%)».

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  • Più utili per Generali, a quota 1,8 miliardi. Donnet: piano efficace
«Questi risultati evidenziano la capacità del gruppo di generare valore sostenibile, finanziario e industriale, per tutti i suoi stakeholder». Così ieri l’amministratore delegato delle Assicurazioni Generali, Philippe Donnet, sull’andamento del primo semestre del 2019. Risultati, prosegue, che confermano «l’esecuzione efficace e disciplinata del piano strategico triennale “Generali 2021” in tutti i segmenti di business». Dal ramo vita, al ramo danni all’asset management, il Leone di Trieste ha registrato una crescita in tutti i settori del gruppo: il risultato operativo ammonta a 2,7 miliardi di euro (+7,6%) con un utile netto di gruppo di 1,8 miliardi (+34,6%) che comprende anche il risultato delle dismissioni. Se si tiene in considerazione dell’utile normalizzato invece, che non comprende le plusvalenze dalla vendita di Generali Leben e delle attività belghe, il dato sale del 6,4%. I risultati semestrali approvati dal consiglio del confermano le prestazioni in termini di redditività e mantenimento della posizione patrimoniale. In linea con gli obiettivi per il prossimo triennio che prevedono una crescita degli utili per azione tra il 6% e l’8% , un return on equity medio superiore all’11,5% e un obiettivo di pay-out ratio tra il 55% e il 65%.
  • Azimut, ricavi record a quota 486 milioni
Nel primo semestre 2019 il gruppo Azimut ha registrato ricavi consolidati per 486 milioni di euro — massimo assoluto per la società — mentre l’utile netto è più che raddoppiato a 171 milioni (+136%). Il patrimonio complessivo a fine giugno ha raggiunto i 55,9 miliardi (+10% da inizio anno), la raccolta netta i 2,7 miliardi (+12% rispetto ai primi sei mesi del 2018), ulteriormente aumentata a 3,2 miliardi a fine luglio. Il business estero rappresenta oggi il 29% del patrimonio della società. Il presidente Pietro Giuliani ha annunciato che entro la metà del 2020 verrà presentato il nuovo piano quinquennale.

  • Auto, -0,1% a luglio pesa la lotta al diesel
A luglio il mercato dell’auto perde lo 0,1% rispetto a un anno fa. Il settore auto arranca per la frenata dell’economia, la lotta al diesel e l’incertezza della situazione politica. In luglio sono state immatricolate 152.800 autovetture contro le 152.949 del luglio 2018 (-0,1%). Male il gruppo Fca, che ha immatricolato a luglio 34.020 auto, il 19,37% in meno dello stesso mese del 2018. Il consuntivo dei primi sette mesi chiude con un calo più consistente (-3,1%). Secondo l’ultima previsione del Centro Studi Promotor nell’intero 2019 le immatricolazioni dovrebbero attestarsi a quota 1.835.000 unità con un calo del 4% sul 2018 e di ben il 26,4% sul massimo ante-crisi del 2007.
  • Generali conferma il piano 2021 Utile netto a 1,8 miliardi, +34,6%
Generali archivia il primo semestre con risultati in crescita rispetto allo scorso anno, conferma per il triennio gli obiettivi del piano industriale ed esclude manovre, in acquisto e in vendita, nel capitale della controllata Banca Generali. Nei primi sei mesi dell’anno in corso, il gruppo triestino ha registrato un utile netto di gruppo pari a 1,8 miliardi (+34,6%) e un utile netto normalizzato, che non comprende le plusvalenze dalla vendita di Generali Leben e delle attività belghe, che si attesta 1,3 miliardi (+6,4%). Il risultato operativo è stato di 2,724 miliardi (+7,6%) con i rami vita e danni che migliorano per la profittabilità tecnica confermata dal combined ratio a 91,8% (-0,02 punti base). Solido il capitale con la Solvency ratio a 209%, in calo rispetto al 217% dell’intero 2018 a causa di questioni tecniche e regolamentari, ma già tornato intorno a quei livelli: la scorsa settimana il Solvency Ratio di Generali era in crescita a quasi il 213% «a seguito del restringimento dello spread a luglio e del miglioramento dei mercati finanziari» ha precisato nel corso della conference call sui risultati il cfo della compagnia triestina, Cristiano Borean.
  • Telepass, arrivano le prime offerte In lizza cordata tricolore Fsi-Sia-Generali
Arrivano le offerte per Telepass, controllata di Atlantia. Sono arrivate negli scorsi giorni sul tavolo dei consulenti finanziari advisor Goldman Sachs, Mediobanca e Banca Imi, le offerte non vincolanti dei potenziali investitori. In lizza ci sarebbero dieci grandi fondi internazionali, ma anche una cordata tricolore: formata da Fsi, l’ex-Fondo Strategico guidato da Maurizio Tamagnini, operatore attivo con una logica di investitore di lungo periodo, e Sia, gruppo tra i leader nel settore dei sistemi di pagamento. Assieme a questi soggetti ci sarebbe, secondo i rumors, anche Generali.
  • Azimut, ricavi a 486 milioni: record storico per il gruppo
Semestre con il vento in poppa per Azimut, che ha chiuso la prima metà del 2018 con il record storico sui ricavi (486 milioni, in crescita del 29% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) e il secondo miglior risultato di sempre per quanto riguarda l’utile netto (171 milioni, +136%). Due traguardi che sono stati raggiunti in virtù sia di una crescita delle commissioni ricorrenti (in progresso del 14% a 357,8 milioni), sia di un ritorno in auge delle commissioni di gestione variabili (quasi triplicate a 86,7 milioni).

  • AXA confortata dalle sue scelte strategiche
Nel primo semestre dell’anno l’assicuratore ha registrato una diminuzione dell’utile netto del 17%, dovuta principalmente all’impatto del deconsolidamento della società americana AXA Equitable Holdings. Meno focalizzata sui rischi finanziari e più focalizzata sull’assicurazione danni e infortuni aziendali, sulla salute e sulla protezione personale, la “nuova AXA” progettata da Thomas Buberl, il suo amministratore delegato, sembra trarre beneficio da questo cambiamento. Il gigante francese delle assicurazioni ha pubblicato giovedì un risultato netto in calo del 17% nella prima metà dell’anno, a 2,33 miliardi di euro, al di sotto delle aspettative degli analisti.
Ma questo calo, spiega il gruppo, è dovuto a voci contabili, inclusa la variazione sfavorevole del fair value dei derivati. Anche il deconsolidamento di AXA Equitable Holdings, la società americana quotata a Wall Street nel maggio 2018 e dalla quale AXA si sta gradualmente ritirando, ha avuto un impatto negativo sull’utile netto di 600 milioni di euro.
Sul lato operativo, tuttavia, le luci sono verdi. Il risultato operativo è così aumentato del 10%, attestandosi a 3,62 miliardi di euro. La Francia ha registrato un risultato operativo in crescita del 7% a 873 milioni di euro. Complessivamente, i ricavi di AXA sono aumentati dell’8% nei primi sei mesi dell’anno a 57,95 miliardi di euro (+4% a tassi di cambio costanti). L’assicuratore afferma inoltre di essere “sulla strada giusta” per raggiungere gli obiettivi del suo piano strategico entro il 2020. Promette ancora di ridurre il rapporto debito/PIL tra il 25% e il 28% entro la fine del 2020, rispetto al 30,8% di fine giugno.