Riccardo Zoia, Società Italiana di Medicina Legale e delle assicurazioni

«Partiamo dai numeri. Gli ultimi dati statistici (eseguiti a campione su 60 strutture sanitarie con 11000 sinistri esaminati) provenienti dal broker Marsh ci danno una media di 37 sinistri all’anno per struttura (sinistri in cui ci può essere colpa o non colpa) con una liquidazione media di 78mila euro. Il trend del numero dei sinistri, nel corso degli ultimi anni, è in lieve ma costante aumento (2-3 % per anno). Le aree specialistiche più interessate, come numero di sinistri, sono quelle chirurgiche – soprattutto l’ortopedia – anche se i risarcimenti più elevati, si hanno nell’ambito dell’ostetricia e ginecologia ove, benché, la frequenza sia molto bassa (circa il 3 % del totale dei sinistri) si raggiunge una media di liquidazione di più di 500mila euro (ovvero più di 5 volte rispetto alla media)». Numeri pesanti, quelli sciorinati da Riccardo Zoia, presidente di della Società italiana di medicina legale e delle assicurazioni (Simla). «Il tasso di rischio complessivo è di 1,3 ogni mille ricoveri (quindi basso) ma con un costo, per ogni medico che lavora all’interno di un ospedale, di quasi 6000 euro. Quest’ultimo dato è particolarmente rilevante e spiega bene le difficoltà nell’assicurabilità dei medici».

Domanda. Qual è lo stato dell’arte in tema di responsabilità civile sanitaria e copertura assicurativa?
Risposta. I cambiamenti, sia in negativo sia in positivo, introdotti dalla legge 24/17, stanno cominciando a vedersi. Certamente, l’obbligatorietà di consulenze svolte da Collegi tra medico-legali e specialisti di branca interessata dal contenzioso nonché la possibilità di risoluzioni alternative alla causa ordinaria (mediazione e 696-bis) sono da considerarsi novità importanti. Gli aspetti decisionali tecnici non rispettano, finora, gli standard previsti dalla legge Gelli in quanto il Sito nazionale delle Linee Guida, che dovrebbero sancire il metro di comportamento, non è stato ancora implementato.
D. Quantificazione del danno: quali indicazioni avete?
R. La legge Gelli ha equiparato il calcolo del danno da responsabilità sanitaria agli stessi parametri della responsabilità civile negli incidenti stradali; invece la giurisprudenza, soprattutto di Cassazione, è in forte fermento soprattutto nella ridefinizione del danno non patrimoniale di cui il danno biologico (quello che noi medici legali andiamo a valutare) è solo un aspetto. Oggi la discussione è principalmente concentrata sul danno morale, ovvero sulla sofferenza intima del danneggiato. In questo momento la situazione è nebulosa e incerta con violenti scontri culturali tra una visione nuova, portata a maggiore considerazione di questo aspetto, ed una più antica. Come Simla siamo in prima fila per portare un contributo a questo straordinario dibattito culturale.
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