Nel primo semestre, l’insieme delle Entità di Credit Agricole in Italia, ha registrato un utile netto pari a 458 milioni di euro (+15% a/a) con un risultato di competenza del Gruppo Ca di 344 milioni di euro, in crescita del 19%.

Il Credit Agricole è presente in Italia, suo secondo mercato domestico, con 15.200 mila collaboratori e più di 4 milioni di clienti per 68 miliardi di finanziamento all’economia e 253 miliardi di Raccolta Totale a fine giugno 2019, considerando anche gli asset under management e l’attività di banca depositaria.

Il gruppo – ricorda una nota – è composto, oltre che dal Gruppo Bancario Credit Agricole Italia, anche dalle società di Corporate e Investment Banking (Cacib), Servizi Finanziari Specializzati (Agos, Fca Bank), Leasing e Factoring (Credit Agricole Leasing e Credit Agricole Eurofactor), Asset Management e Asset Services (Amundi, Caceis), Assicurazioni (Credit Agricole Vita, Credit Agricole Assicurazioni, Credit Agricole Creditor Insurance) e Wealth Management (Ca Indosuez Wm – Banca Leonardo e CA Indosuez Fiduciaria).

La stretta collaborazione tra le società operanti nelle diverse aree di business garantisce al Credit Agricole di operare nella penisola con un’offerta ampia ed integrata, a beneficio dei propri clienti e di tutti gli attori economici.

Per il Gruppo Bancario Credit Agricole Italia l’utile netto si attesta a 156 milioni di euro, in aumento del +4% a/a, risultato che include il contributo di 22 milioni per il Fondo di Risoluzione (Fru); il risultato sarebbe in crescita del +27% a/a al netto degli elementi non ricorrenti del primo semestre 2018.

In aumento gli impieghi +6% a/a, sostenuti sia dal comparto mutui casa che dai finanziamenti alle imprese. In crescita la raccolta gestita del +6% a/a con un contributo positivo proveniente dai più rilevanti segmenti di clientela.

Sono stati acquisiti oltre 70 mila nuovi clienti nel semestre, in aumento del +4% a/a (con una crescita netta della base clienti di 12.000 unità), grazie anche al contributo del canale digitale, 1 conto su 5 è aperto online, e allo sviluppo della rete interna dei consulenti finanziari.

Ricavi core (interessi+commissioni) in aumento del +3% a/a sostenuti dalla dinamica positiva del margine d’interesse (+4% a/a), nonostante il persistere di un contesto di tassi negativi. In aumento anche le commissioni del +1% a/a trainate dalla componente di risparmio gestito (+3% a/a).

Oneri in riduzione del -2% a/a a seguito di interventi di efficientamento operativo, razionalizzazione e trasformazione delle strutture fisiche, oltre che di crescenti sinergie sui territori delle 3 Casse incorporate nel corso del 2018, nonostante la crescita degli investimenti a supporto del business.

Prosegue il percorso di miglioramento dell’asset quality e di riduzione del costo del credito: l’incidenza dei crediti deteriorati netti (pari a 3,6%) è in riduzione a/a e lo stock di NPL registra una contrazione del -21% negli ultimi 12 mesi. Si confermano a livelli adeguati le coperture del portafoglio non performing (al 53,4% per i deteriorati e al 68,6% per le sofferenze).

In miglioramento il default rate pari a 1% (rispetto all’1,2% di giugno 2018) unitamente alla riduzione dell’incidenza delle rettifiche su impieghi a 54 bps (vs 60 bps a giugno 2018).

Posizione di liquidità ampiamente superiore ai requisiti regolamentari: Lcr pari a 158%. Adeguata solidità patrimoniale con un Total Capital Ratio al 16,6% (in miglioramento rispetto a 14,9% dell’anno precedente) ed un buffer di capitale ampiamente superiore rispetto al livello minimo assegnato dalla Bce per il 2019.

Le commissioni nette, che rappresentano oggi il 46% dei proventi, sono pari a 448 milioni e risultano in crescita del +1% a/a. La performance è trainata dalle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (+3% a/a) che beneficiano delle sinergie con le società del Gruppo Crédit Agricole in Italia.

Gli oneri operativi ammontano a 617 milioni di euro, in riduzione del -2% a/a a seguito di interventi di efficientamento operativo, razionalizzazione e trasformazione delle strutture fisiche, con diminuzione sia delle spese del personale che delle spese amministrative. Gli ammortamenti sono in aumento a seguito della crescita degli investimenti a supporto del business. Gli oneri includono il contributo al Fondo di Risoluzione Unico (FRU) pari a 22 milioni, complessivamente stabile a/a.

Le rettifiche di valore nette su crediti si attestano a 124 milioni, in progressivo calo rispetto a giugno 2018 (-6%). In termini percentuali, l’indice che misura il costo del rischio di credito (rapporto fra le rettifiche di conto economico e l’ammontare dei crediti netti verso la clientela), scende a 54 bps rispetto ai 60 bps dell’esercizio precedente, a fronte di tassi di copertura dei crediti deteriorati in aumento rispetto a fine 2018.

Le masse totali, risultanti dalla somma di impieghi, raccolta diretta, risparmio gestito si attestano a 136,8 miliardi di euro.

La solidità patrimoniale si conferma adeguata con un Common Equity Tier 1 al 11,3% ed un Total Capital Ratio al 16,6%.

La raccolta gestita raggiunge i 36,1 miliardi di euro e registra una dinamica positiva con una crescita del +6% rispetto all’anno precedente.

La raccolta diretta a giugno 2019 si attesta a 49,1 miliardi di euro, in calo del -2% rispetto a giugno 2018 coerentemente alla strategia di riduzione della raccolta volatile ed onerosa, pur continuando a mantenere una posizione di liquidità più che soddisfacente (Lcr pari a 158%).