Le frodi creditizie perpetrate mediante furto di identità continuano a crescere e a incidere pesantemente sul comparto del credito al consumo.

Le rilevazioni presentate nella 26^ edizione dell’Osservatorio CRIF – Mister Credit sui furti di identità e le Frodi Creditizie confermano, infatti, che nel 2017 i casi rilevati sono stati più di 26.600 per un importo medio pari a oltre 5.700 Euro e una perdita economica complessivamente pari a circa 153 milioni di Euro.

Nello specifico, il 23,4% dei casi si caratterizza per un importo superiore ai 10.000 Euro, evidenziando una dinamica che già negli anni scorsi aveva visto aumentare gli importi.

D’altro canto, il 16,8% dei casi riguarda frodi di importo compreso tra i 1.500 e 3.000 euro, confermando il trend di costante ridimensionamento di quelle al di sotto dei 1.500 euro (-23,1%).

IL PROFILO DELLE VITTTIME

La distribuzione delle frodi per sesso evidenzia che la maggioranza delle vittime (il 57,8% del totale, per la precisione) sono ancora una volta uomini ma rispetto all’anno precedente si registra un cospicuo aumento delle vittime di sesso femminile (+18,1%).

Dato ancor più significativo emerge dall’osservazione della distribuzione delle frodi per età della vittima: se la classe in cui si concentra il maggior numero di casi rimane quella compresa tra i 41 e i 50 anni (con il 25,0% del totale), quella nella quale si rileva il maggior incremento rispetto alla precedente rilevazione è quella dei 18-30enni (+9,3%), che dimostrano di essere particolarmente esposti forse anche a causa della scarsa consapevolezza e di una eccessiva disinvoltura nell’utilizzo dei canali digitali con la relativa disseminazione di informazioni personali sovente utilizzate dai criminali per ricostruire identità false per portare a compimento le frodi.

In crescita anche il peso degli over 60 anni, che vedono un incremento del +7,1%.

La ripartizione percentuale delle frodi per regione di residenza dichiarata al momento della richiesta del finanziamento vede al primo posto del ranking la Sicilia, con il 16,0% del totale, seguita a ruota dalla Campania, con il 15,9%, e più distanziate Lombardia, Puglia e Lazio.

Nella sostanza si tratta delle stesse regioni che occupavano i primi posti di questa poco invidiabile classifica anche nell’anno precedente ma con la novità della Sicilia che sorpassa la Campania in virtù di una significativa crescita dei casi rilevati.

Rapportando il numero di casi rispetto ai contratti di finanziamento alle famiglie erogati in regione, invece, la Calabria scala la classifica passando dalla ottava posizione alla terza.

Nel complesso, ancora una volta la Sicilia e la Campania si confermano le regioni caratterizzate dalla maggiore incidenza del fenomeno anche se alcune regioni più piccole, come il Molise e l’Abruzzo, spiccano nella classifica per una incidenza particolarmente elevata rispetto ai volumi di credito.

Le tipologie di finanziamento oggetto di frode

Il prestito finalizzato, come già osservato anche negli anni scorsi, risulta ancora una volta essere la tipologia di finanziamento maggiormente esposta alle frodi, con una quota pari al 55,8% dei casi, seppur in calo rispetto all’anno precedente.

Al contempo si registra un significativo incremento delle frodi perpretate sulle carte di credito, che arrivano a spiegare il 27,7% dei casi totali a fronte di una crescita che nel 2017 è stata pari addirittura al +49% rispetto all’anno precedente.

Le principali categorie di beni e servizi acquistati con un prestito ottenuto in modo fraudolento

Nell’ambito dei prestiti finalizzati ottenuti in modo fraudolento, il 34,6% dei casi ha avuto come oggetto l’acquisto di elettrodomestici ma quote rilevanti hanno riguardato anche il comparto auto-moto (9,4% del totale) e le spese per la casa (9,9%). A seguire l’arredamento (6,6%) ed elettronica – informatica – telefonia (4,6%).

In rapporto ai volumi di credito erogato, invece, spicca l’incidenza delle frodi per viaggi ed entertainment nonché quelle per consumi e spese per la casa (immobili e ristrutturazione). Rispetto all’anno precedente si registra una diminuzione del peso degli acquisti di elettrodomestici mediante frodi anche se questa resta la tipologia maggioritaria. Infine, da sottolineare come continuino ad aumentare i casi che hanno come oggetto di frode il finanziamento per l’acquisto di trattamenti estetici/medici (anche se si fermano al 4,9% del totale).

I tempi di scoperta delle frodi creditizie

Nel 57% dei casi la frode creditizia viene scoperta entro 6 mesi ma, più in generale, entro i 12 mesi il tasso di scoperta è pari a quasi al 70%.

Si osservano però casi per i quali i tempi di scoperta avvengono anche dopo tre, quattro o addirittura cinque anni (circa il 18% del totale).

Andando ad analizzare i tempi di scoperta in funzione dell’importo frodato, inoltre, emerge che la maggior parte dei casi scoperti entro i 6 mesi corrispondono a uno small ticket, mentre i casi di frode con importi superiori ai 10.000 euro in genere necessitano tempi più lunghi, tanto che il 19% dei casi viene scoperto dopo oltre 5 anni.

L’Osservatorio CRIF-MisterCredit presenta al suo interno anche un approfondimento basato sui dati relativi agli alert più significativi emersi dalle interrogazioni fatte ai servizi di prevenzione frodi gestiti da CRIF con la tramitazione delle banche dati SCIPAFI.

In generale, come osservato anche nel 2015 e 2016, la Carta di Identità si conferma il documento identificativo maggiormente utilizzato, con un’incidenza superiore all’83% sul totale del campione.

Rispetto ai riscontri SCIPAFI, per quanto riguarda le patenti nel 6% dei casi non appartengono al soggetto interrogato o sono risultate addirittura inesistenti.