La crescente competizione registrata nella prima parte dell’anno potrebbe portare, in futuro, il Credem a considerare l’ipotesi di crescita per linee esterne. «La crescita organica che abbiamo perseguito negli ultimi anni sta rallentando», ha spiegato il direttore generale Nazzareno Gregori, «sia per un fattore fisiologico, sia perché è in atto una competizione che ci spinge a ragionare anche sulla strada delle aggregazioni. Siamo certamente interessati a valutare operazioni di crescita per linee esterne, ma non vogliamo in alcun modo rinunciare alle nostre caratteristiche, né correre rischi. Saremo pertanto molto attenti a percorrere questa strada, che è comunque uno dei nostri obiettivi».
Intanto, verso la fine del secondo trimestre, l’istituto emiliano ha incrementato di 1,4 miliardi di euro le consistenze del portafoglio obbligazionario, portandolo a circa 8,4 miliardi di euro. Metà dei nuovi acquisti ha riguardato titoli di stato italiani, che a fine giugno rappresentavano un terzo del portafoglio.
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