di Paola Valentini

L’invecchiamento della popolazione, contratti di lavoro sempre più flessibili, l’aumento del numero di persone non autosufficienti e sistemi di welfare pubblici sotto pressione fanno crescere il bisogno di sistemi a protezione del reddito personale. E questa è una sfida globale che può essere affrontata attraverso un impegno congiunto tra Stati, Governi, autorità, aziende, individui e compagnie di assicurazione. E’ quanto emerge da una ricerca internazionale sul rischio di perdita del reddito di Zurich Insurance Group in collaborazione con la Smith School of Enterprise and Environment dell’Università di Oxford. Per le famiglie una sopravvenuta disabilità può avere un effetto devastante sul proprio bilancio, ma il fenomeno può avere gravi ripercussioni economiche e sociali su un intero Paese, minando la produttività aziendale e deteriorando le politiche di tutela sociale. Il campione di intervistati è pessimista riguardo a possibili aiuti da parte dello Stato: in particolare non vi sono Paesi in cui si ritiene che i contributi statali possano aumentare nei prossimi cinque anni; mentre in molti casi si rileva piuttosto una diminuzione degli stessi.
Dall’analisi di Zurich si rileva inoltre una domanda non soddisfatta di protezione assicurativa sul reddito. Ben il 52% degli interpellati che non ha sottoscritto una copertura, è interessato all’acquisto di un prodotto assicurativo che tuteli il proprio reddito. E l’esperienza gioca un ruolo determinate. Aver vissuto in prima persona o indirettamente l’esperienza di una perdita di reddito è cruciale nella decisione di attivare una forma di protezione. Ad una solida educazione finanziaria non è infatti connessa una maggiore attenzione al fenomeno. In una fase come l’attuale, potrebbe, inoltre, essere interessante indagare quanto la decisione di acquisto di un prodotto assicurativo sul reddito venga influenzata da esperienze, anche virtuali, vissute attraverso strumenti tecnologici. Tra le cause alla base di una perdita di reddito in Italia quella più frequente è il congedo di maternità, seguito dalla necessità di prestare cura a famigliari.
La ragione principale alla base di una mancata protezione, rimane quella del costo, percepito come troppo alto. In realtà, in media, gli intervistati sono disposti a pagare il 5% del proprio reddito mensile. Una somma nettamente superiore al costo di un prodotto assicurativo a protezione del reddito, spiega lo studio di Zurich. In media, inoltre, quasi un terzo degli intervistati possiede già una forma di copertura. Gli uomini si assicurano di più e nelle famiglie chi si assicura è solo il componente da cui dipende il reddito famigliare. Non solo. I lavoratori full time si coprono molto più frequentemente. Di conseguenza, con l’aumento di forme contrattuali occasionali e a tempo determinato, aumenta il numero dei lavoratori esposti al rischio di perdere il proprio reddito. (riproduzione riservata)
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