Qual è il costo dell’uragano Harvey per le compagnie di riassicurazione? La tempesta tropicale che ha devastato il Texas, paralizzando Houston, la quarta città più popolata degli Stati Uniti, secondo le stime provvisorie di Corelogic causerà per il settore assicurativo perdite comprese fra uno e due miliardi di dollari. Una cifra contenuta, se la si confronta con gli 11 miliardi di dollari dell’uragano Ike del 2008 e dei 35-40 dell’uragano Katrina del 2005. Le proiezioni di Corelogic non comprendono però i danni derivanti da ulteriori alluvisioni e dall’interruzione delle attività lavorative, visto che le piogge dovrebbero durare ancora per alcuni giorni. Più preoccupanti le cifre diffuse da Rms, che indicano perdite intorno a 6 miliardi di dollari, considerando solo l’effetto dei fortissimi venti che si sono abbattutti sull’area. Per Fitch Ratings, che non ha indicato cifre precise, l’uragano Harvey avrà impatto sui profitti delle compagnie assicurative del Texas, ma un effetto limitato o nullo sui loro rating, anche se per ora è difficile avere sia un quadro complessivo dell’entità delle perdite sia dei danni a livello di singola società. Non bisogna poi dimenticare, fanno notare gli analisti di Société Générale , il ruolo dell’organismo federale The National Flood Insurance Program (Nfip) che come è già successo nel caso dell’uragano Katrina si farà carico della maggior parte delle perdite del settore assicurativo. In particolare l’Nfip ha acquistato 1 miliardi di premi di riassicurazione che vanno dall’inizio del 2017 all’inizio del 2018, con accordi strutturati per coprire il 26% delle perdire comprese fra 4 e 8 miliardi di dollari. L’attività di riassicurazione è fornita da 25 compagnie internazionali, comprese quattro europee (Scor, Hannover Re, Swiss Re e Munich Re ). Quali sono quelle più esposte? A parere degli specialisti della banca d’affari francese, Munich Re e Swiss Re sono le società più a rischio. In particolare su quest’ultima gli analisti hanno ribadito il giudizio sell (vendere) con prezzo obiettivo 85 franchi svizzeri. In una posizione più tranquilla invece Scor, che merita il rating buy (acquistare) con target 38 euro.
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