di Francesco Barresi

Bisogna risarcire i danni e il mancato affitto di un immobile. Lo decide la Corte di cassazione, nella sentenza 10870/2016 del 20 aprile, accogliendo il ricorso di un uomo che lamentava non solo i danni subìti dalle infiltrazioni d’acqua ma anche i canoni d’affitto che non ha potuto riscuotere. La vicenda risale al 1992 a Cosenza, quando l’uomo trascinò davanti il tribunale l’intero condominio chiedendo le riparazioni e sei milioni di lire per la mancata locazione. Ma la Corte d’appello di Catanzaro accoglieva in parte il ricorso del condominio, rigettando il risarcimento dei canoni mancati e obbligando la ditta ad eseguire i lavori. Ma i figli ereditari dell’immobile presentarono ricorso in Cassazione che ha accolto la richiesta. «I giudici di merito, pur avendo ravvisato la responsabilità del condominio», spiegano gli ermellini, «avevano escluso il diritto al risarcimento del danno per difetto di prova. In presenza della lesione al titolare di un diritto reale, consistente nel mancato godimento del diritto stesso, il danno deve essere riconosciuto».
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