Invertita la rotta del calo dei morti per sinistri stradali
di Enrico Santi

C’è preoccupazione per i dati sugli incidenti stradali rilevati nel 2015, che mostrano un aumento del numero di morti e di feriti gravi. Però i primi dati parziali relativi al 2016 indicano un miglioramento nelle statistiche, probabilmente grazie all’effetto deterrente della nuova legge sull’omicidio stradale, entrata in vigore il 25 marzo scorso.

I dati Istat sui sinistri del 2015. Il 19 luglio l’Istat ha pubblicato i dati provvisori degli incidenti stradali con lesioni registrati nel 2015. Per la prima volta dal 2001 il costante trend di diminuzione dei morti per sinistri stradali ha invertito la rotta, facendo segnare 3.419 decessi contro i 3.381 dell’anno precedente. Il tasso di mortalità stradale (morti ogni milione di abitanti) è stato pari a 56,3. Un dato poco confortante, considerato che è al di sopra della media dei paesi dell’Unione Europea (52,0) e in particolare di alcuni Stati nettamente più virtuosi come Malta (25,6, cioè circa la metà del tasso registrato nel 2010), Svezia (26,6), Regno Unito (28,6), Danimarca (31,5), Irlanda (35,9), Spagna (36,3), Paesi Bassi (36,7). Si tratta di paesi nei quali è stato dato un impulso notevole, negli ultimi anni, alla tutela dell’utenza debole. Ed è proprio per questo tipo di utenza che in Italia nel 2015 sono stati osservati numeri in deciso in peggioramento. Infatti, l’aumento complessivo dei morti è stato causato particolarmente dalla crescita dei decessi fra i motociclisti (+ 9,2% rispetto al 2014) e i pedoni (+ 4,0%); per questi ultimi, in particolare, si tratta del secondo aumento consecutivo. Mentre, al contrario, la categoria degli automobilisti continua a registrare costanti miglioramenti (-61,9% di morti dal 2001), per i considerevoli progressi della tecnologia nella costruzione di dispositivi di sicurezza e di protezione. L’indice di mortalità per i pedoni (3,07 morti ogni 100 incidenti in cui sono coinvolti) è nettamente superiore rispetto a quello degli occupanti di autovetture (0,67).

I primi dati parziali del 2016. Pur non esistendo dati complessivi, dalle statistiche divulgate dalla Polizia di Stato (dunque non considerando i Carabinieri e le Polizie Locali) c’è un’incoraggiante diminuzione del numero di morti, presumibilmente dovuta all’effetto deterrente della legge n. 41 del 23 marzo 2016, che ha introdotto i reati di omicidio stradale e di lesioni personali stradali. La legge ha previsto pene severe per chi, a causa della sua condotta negligente, provoca lesioni gravi o mortali. E il 25 marzo 2016, data di entrata in vigore della legge n. 41/2016, sembra rappresentare uno spartiacque importante per i sinistri stradali con lesioni. Infatti, sempre attenendosi esclusivamente agli incidenti che sono stati rilevati dalla Polizia di Stato, dal 25 marzo al 26 luglio 2016 il numero di morti è sensibilmente diminuito del 13,2% (263 decessi rispetto ai 303 registrati nello stesso periodo del 2015), così come una riduzione si è registrata nel numero di incidenti con lesioni (-1,35%) e di feriti (-2,34%).

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