Utile semestrale a 25 mln e premi a 2,5 mld
In seguito alla trasformazione in società per azioni della Banca popolare di Vicenza, Cattolica assicurazioni ha deciso di sfruttare il proprio diritto di recesso dalla partnership che la legava all’istituto berico. Una scelta, ha sottolineato la compagnia assicurativa veronese guidata dall’amministratore delegato Giovanni Battista Mazzucchelli, che non porta a prevedere «significativi effetti negativi sulle stime reddituali» per il 2016.

La decisione di recedere, la cui piena efficacia si produrrà allo scadere del sesto mese successivo alla ricezione da parte di Bpvi della comunicazione, è scaturita, ha precisato Cattolica, «dalla considerazione della chiara ragione e della peculiarità del diritto di recesso a suo tempo riconosciuto a Cattolica, specificamente ed esclusivamente ricollegabile alla trasformazione di Popolare di Vicenza da cooperativa a società per azioni, i cui effetti non potevano che essere valutati entro il termine contrattualmente previsto di 180 giorni dalla stessa, al di là di ogni pur possibile scenario futuro».

Intanto Cattolica ha archiviato il primo semestre con un utile netto di 25 milioni di euro, in diminuzione del 62,7% rispetto allo stesso periodo del 2015.

La raccolta premi complessiva è ammontata a 2,528 miliardi di euro, alla quale hanno concorso i premi danni con 996 milioni e i premi vita con 1,526 miliardi. Il combined ratio è migliorato rispetto a dodici mesi prima, posizionandosi a 92,5% e confermando la performance industriale positiva. L’indice Solvency II, calcolato con la Standard Formula, è pari a 1,88 volte il minimo regolamentare.

La compagnia ha evidenziato che questi numeri confermano la solidità patrimoniale del gruppo, con un patrimonio netto consolidato pari a 2,07 miliardi di euro rispetto ai 2,159 miliardi di fine 2015, prima che avvenisse la distribuzione dei dividendi.

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