di Andrea Settefonti 

 

Cresce l’interesse del settore bancario verso il mondo agricolo come lo dimostrano i prodotti messi di recente sul mercato da Unipol Banca e da Banca Popolare dell’Emilia Romagna. Unipol Banca ha creato specifici pacchetti per il settore agroalimentare, dalle imprese di produzione agricola a quelle di trasformazione del prodotto. Si tratta di quattro linee composte da due tipologie di conto corrente a cui si aggiungono finanziamenti ad hoc per il credito agrario e per alcune filiere che rappresentano eccellenze produttive del made in Italy, vitivinicola, lattiero casearia e olearia.

I finanziamenti dei quattro progetti, Terra, Vino, Olio e Formaggi vanno dalle esigenze di breve termine specifiche per il ciclo colturale e produttivo, come l’acquisto sementi e attrezzature, all’anticipo Pac e a forme di finanziamento a medio e lungo termine per opere di miglioramento agrario e di miglioramento delle varie fasi della lavorazione fino ad arrivare allo stoccaggio dei prodotti. La sinergia tra Unipol Banca e UnipolSai Assicurazioni consente, inoltre, una serie di sconti, dal 10% al 25%, su alcune polizze assicurative multirischi.

Bper, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, ha invece sottoscritto con Confagricoltura una convezione a favore delle imprese agricole associate al fine di rendere più spedito l’accesso al credito. Il protocollo, firmato dal presidente Mario Guidi per Confagricoltura e dal direttore mercati, Giorgio Barbolini, per Bper, rientra nel Progetto credito – Agricheck, che Confagri porta avanti per venire incontro alle aziende nelle fasi di richiesta di un finanziamento bancario e per permettere l’attivazione all’interno delle strutture territoriali di un nuovo servizio contabile di assistenza economico-finanziaria. L’iniziativa con Bper si inserisce in un quadro in cui l’approccio di una qualsiasi impresa con la banca è in questi anni cambiato, perché si è modificato il sistema delle regole del credito, oggi certamente più stringenti. Le banche sono obbligate a valutazioni del rischio dei soggetti affidatari sempre più oggettive, basate sull’applicazione di modelli matematici che lasciano poco spazio al compromesso. Le possibilità di accesso ai capitali di prestito richiedono pertanto per l’impresa agricola una strutturazione interna più adeguata sotto l’aspetto organizzativo e finanziario.

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