di Anna Messia

Scendono in campo consulenti tecnici di primo piano nella guerra legale miliardaria che vede contrapposto il manager Antonio Somma al colosso delle polizze americano AmTrust, che assicura circa il 60% degli ospedali italiani. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza il collegio arbitrale di Milano, a fine luglio, avrebbe deciso infatti di richiedere perizie tecniche d’ufficio necessarie a stimare con precisione premi assicurativi e compensi provvigionali in gioco.

La scelta sarebbe ricaduta sullo studio Gnudi Guatri, di Milano, fondato da Piero Gnudi e Luigi Guatri e sullo studio Morri Cornelli & Associati. Perché i contenziosi con AmTrust sarebbero in verità due, da parte di entrambe le società che fanno capo a Somma (Trust Risk Italia e Trust Risk Group) e la richiesta di risarcimento del manager alla compagnia americana avrebbe addirittura superato quota 2 miliardi di euro. Somma è pronto infatti a chiedere conto ad AmTrust dei mancati introiti dovuti all’interruzione anticipata, avvenuta a novembre scorso, del contratto di distribuzione che avrebbe dovuto legare in via esclusiva la sua società, Trust Risk Group Italia (ex agente generale di AmTrust) alla compagnia americana fino al 2025. E si tratterebbe di cifre di peso, che secondo il manager potrebbero avere effetti sulla solidità del gruppo Usa. Perché qualche anno fa AmTrust ha deciso di entrare in un mercato di nicchia da cui le compagnie generaliste italiane hanno preferito fuggire. Ovvero quello delle polizze a copertura degli ospedali e dei medici, e in poco tempo AmTrust non solo è arrivata a coprire i rischi di più di metà delle aziende ospedaliere italiane, ma assicura anche circa 40 mila medici. Con incassi che sono stati da record anche per Trust Risk Group, che quelle polizze le ha collocate e negli anni di piena operatività dell’accordo avrebbe raggiunto provvigioni annue di un centinaio di milioni. A questo punto i consulenti tecnici dovranno preparare le loro stime che dovranno essere consegnate al collegio arbitrale entro metà gennaio prossimo. Per la pronuncia definitiva bisognerà attendere quindi presumibilmente la fine del primo trimestre dell’anno prossimo. Una decisione destinata ad assumere sempre maggiore importanza per il settore. Non solo perché, come detto, AmTrust assicura già oggi una fetta rilevante degli ospedali nazionali, ma ancora di più in conseguenza dei tagli che il governo si appresta a fare per la medicina preventiva. Il calo degli esami diagnostici potrebbe far aumentare i rischi per gli ospedali e per i medici, facendo lievitare i costi e crescere l’esigenza di ricorrere a coperture assicurative. AmTrust, appena scoppiata la lite con Trust Risk group, aveva subito chiarito che non ci sarebbero state ricadute sull’assetto finanziario e sull’andamento operativo, e che la società avrebbe garantito tutte le coperture ai propri assicurati. Ieri, contattata da MF-Milano Finanza in merito alle nomine dei periti, ha aggiunto che «il tribunale arbitrale nomina esperti tecnici per quantificare le rispettive richieste delle parti ma non entra nel merito della decisione, che arriverà solo con la sentenza», e di essere fiduciosa «che gli esperti confermeranno che la richiesta di Trust Risk Group, che pensiamo non abbia ragion d’essere, sia enormemente gonfiata». (riproduzione riservata)